04. Le prospettive

Lo scenario del largo consumo cambia in questi primi mesi del 2022, caratterizzato da inflazione e da crescita della MDD (+2,7 a valore) con riduzione dei volumi (-0,4%) e della pressione promozionale (-1,8 punti al 23,1%). «Da un lato – spiega Gian Maria Marzoli – il cliente ha adottato strategie di risparmio recuperando mezzo punto di inflazione, dall’altro le insegne hanno tagliato le promozioni per rispondere all’aumento dei listini, con benefici per la marca del distributore. Da metà gennaio è infatti costantemente vicina al 21% di quota di mercato a valore, con un guadagno di un punto di quota nell’ultimo mese, grazie soprattutto al contributo della marca insegna (+1% nell’ultimo mese, le quattro settimane terminanti il 20 marzo), mentre le linee di alta gamma e specialistiche cominciano a rallentare nei volumi». «Storicamente la MDD nei momenti di maggiore difficoltà ha guadagnato quote di mercato che non ha più perso», chiosa De Molli.

Anche in Europa, secondo Paolo Palomba, partner di Iplc Italia, «l’attuale miscela delle diverse crisi, aumento dei costi, inflazione, nuova convivenza con la pandemia, criticità della supply chain, sono una condizione straordinaria nel largo consumo. E possono essere un’opportunità: le relazioni di filiera si possono armonizzare: in questo momento si stringono maggiormente le alleanze tra i retailer e i copacker».

Anche per The European House Ambrosetti nei prossimi anni in Italia la marca del distributore rafforzerà il proprio ruolo di stimolo e guida per l’evoluzione della società e del consumatore, grazie ai valori che esprime e alla sua vicinanza al consumatore. La convenienza, in sostanza, rimarrà un prerequisito fondamentale per il consumatore, ma non sarà l’elemento differenziante. La MDD dovrà quindi rafforzare la fiducia con il consumatore e la qualità nel breve periodo e investire in sostenibilità, genuinità e territorialità nel lungo periodo.

A cura di Fabrizio Gomarasca @gomafab