Alla costruzione della leggenda di un’Italia che sta meglio degli altri - perché ha banche migliori, più risparmio privato e una grande manifattura esportatrice - contribuiscono tanti esperti, impegnati a offrire quotidianamente il proprio contributo in termini di nuove teorie o fresche e genuine evidenze empiriche a supporto della tesi. Costoro, periodicamente alternandosi dalle colonne di testate a maggior diffusione nazionale o specialistiche, si affannano con fervore ad evidenziare soprattutto - ma non solo - quella vocazione così tipicamente manifatturiera, così tipicamente esportatrice che rende questa nostra Italia così simile alla Germania. continua
Nuove stime dell’Ocse indicano una crescita zero per l’Italia nel secondo semestre 2010. Le previsioni possono anche essere sbagliate, ma rimane il fatto che durante la crisi il Prodotto interno lordo trimestrale del nostro paese è sceso da 323 a 301 miliardi di euro, per poi risalire a 304 dopo un anno di “ripresa”. Di questo passo, ci vorranno cinque anni per ritornare ai livelli precedenti alla crisi. L’Ocse pubblica due volte l’anno previsioni per così dire ufficiali nel suo OECD Economic Outlook, in giugno e in dicembre. Di questi tempi la fame di numeri è tale che tra aprile e dicembre, l’Ocse ha cominciato a pubblicare previsioni intermedie in un Interim Outlook. Nella sua tabella principale l’Interim Outlook di settembre riporta notizie spiacevoli per tutti e in particolare per l’economia italiana continua
Un proverbio turco recita: “Se stai annegando ti aggrappi anche a un serpente”. Non c’è dubbio che una correzione dei conti pubblici era necessaria, e quindi la manovra è stata vista da molti come un salvagente. Purtroppo, più la si guarda e più sembra un serpente. Il problema principale è che non si affronta nessun nodo strutturale, anzi alcuni provvedimenti aggraveranno la situazione. continua
Lo spazio, come il tempo, è tiranno e quindi capita che i titoli dei giornali e dei tg offrano drastiche semplificazioni della realtà. continua
È tornata di moda la favola della formica e della cicala. Gli italiani sarebbero le virtuose formiche e gli americani sarebbero le cicale che hanno cantato per un’estate sola. Ecco un aneddoto che spiega perché la favola potrebbe essere falsa. Spende e si indebita chi è ottimista sul futuro, risparmia chi ha paura. Il risparmio ci ha forse preservato da guai peggiori nella crisi. Ma è l’incrollabile ottimismo che farà ripartire la locomotiva americana. continua