economia

01. Congiuntura e clima di fiducia

Questa undicesima edizione dell’Osservatorio economico di Indicod-Ecr raccoglie il sentiment delle aziende in una fase ancora incerta del ciclo economico italiano.
Le risposte degli associati Indicod-Ecr confermano che il periodo appena trascorso si è rivelato meno critico del precedente sebbene la sperata ripresa ancora non si sia realizzata né tanto meno consolidata: le aspettative positive espresse nel semestre precedente non si sono completamente concretizzate nell’andamento dell’economia reale; negli ultimi sei mesi gli imprenditori denunciano un miglioramento del giro d’affari, degli occupati e degli investimenti ma le aspettative si assottigliano, il futuro rimane incerto e la cautela sembra essere l’unico atteggiamento ragionevole.
L’approfondimento è dedicato alla ripresa dei consumi: chi e come dovrebbe agire per attivare iniziative potenzialmente utili per sostenere la ripresa dei consumi grocery? Il mondo del Largo Consumo si sente coinvolto in prima persona su alcune di queste iniziative ma per altre, diverse delle quali considerate le più efficaci, si richiede l’impegno serio e concreto del Governo.
Buona lettura.

Congiuntura e clima di fiducia

I dati ufficiali (Istat) relativi al secondo trimestre del 2010 vedono una crescita del PIL sia livello congiunturale (+0,5%) sia a livello tendenziale, rispetto al secondo trimestre del 2009 (+1,3%). In base a questi ultimi risultati il Pil per il 2010 viene stimato in crescita del +0,9%. Guardando ai paesi dell’Area Euro, nel complesso il PIL è cresciuto in questo secondo trimestre 2010, dell’1,0%, in termini congiunturali e dell’1,9% in termini tendenziali. La situazione in Europa è caratterizzata da una lenta ripresa, frutto di una sostenuta attività di riaccumulo di scorte: al netto di questa componente la domanda interna è ancora in flessione, i consumi ristagnano, le importazioni in rialzo hanno più che compensato le esportazioni. Rimane la preoccupazione sulla sostenibilità del debito pubblico e sulle potenziali tensioni che questo potrebbe generare sui mercati finanziari.

In Italia il PIL è cresciuto, ma la ripresa è lenta: le esportazioni sono aumentate, ma la domanda interna è rimasta debole; gli investimenti sono quindi frenati dalle incertezze sulla domanda e dall’ancora ampia capacità produttiva inutilizzata. Il tasso di disoccupazione, dal primo trimestre 2010, ha smesso di crescere ma non si è ancora invertita la dinamica che lo ha caratterizzata nell’ultimo anno. L’inflazione si mantiene a livelli contenuti.
Il clima di fiducia si raffredda e le previsioni di crescita per il 2010-2011 rimangono caute: la ripresa dovrà fare affidamento sulle esportazioni, ma l’esaurirsi dello stimolo fiscale con la fine del 2010 e le politiche di risanamento dei conti pubblici previste per il 2011 produrranno un rallentamento dell’attività produttiva rispetto al primo semestre del 2010 (Banca d’Italia – Bollettino economico luglio 2010).

Gli associati Indicod-Ecr confermano l’attuale situazione di lenta ripresa del contesto economico, dove però rimangono forti i segnali di una crisi ancora non del tutto superata.
Il clima di fiducia fa registrare ancora un aumento sebbene molto contenuto rispetto alla scorsa rilevazione: l’indice generale passa da 91,0 a 96,2. La componente delle aspettative per i primi sei mesi del 2011, insita in questo valore sintetico, cresce, ma anch’essa in modo sempre più cauto rispetto agli scorsi mesi, passando da 104,1 a 107,8. Si consolida quindi la convinzione che la ripresa sarà lenta e difficile.
Le percezioni sui sei mesi trascorsi sono caute: a livello medio complessivo i giudizi sulla situazione economica generale del Paese (valore dell’indice sulle percezioni a 60,9) e del proprio settore (59,6) si contraggono rispetto al secondo semestre del 2009, rimanendo nettamente al di sotto del valore 100.

Per l’occupazione si evidenzia ancora una situazione critica; negli ultimi sei mesi gli associati hanno registrato in termini assoluti un miglioramento, sebbene le aspettative si presentino in flessione: gli imprenditori percepiscono una certa incertezza su questo fronte; l’occupazione sarà ancora una nota dolente nei prossimi sei mesi.
Dopo aver raggiunto un picco negativo nello scorso semestre, la percezione sugli investimenti ritorna positiva, così anche le attese che timidamente tornano a crescere.
Passando ad analizzare la situazione economica generale della singola impresa, nel primo semestre 2010, le imprese industriali dichiarano di aver vissuto un miglioramento del proprio giro d’affari (spesso inteso come una minore perdita).

Meno negativa sembra essere stata la situazione per il commercio all’ingrosso e per una porzione delle imprese industriali più strettamente correlate al mondo del largo consumo. Per la GDO, che si mantiene comunque su tassi positivi, si registra un rallentamento della crescita (+0,1%).

Le aspettative per il prossimo futuro sull’andamento degli affari della propria impresa mostrano però un rallentamento, prevale la cautela.
Chi si affida con maggiore ottimismo al futuro sono le imprese industriali, rimangono più incerti gli imprenditori del commercio all’ingrosso, del largo consumo e della GDO.

Sono le imprese con il fatturato medio e alto ad avere manifestato un miglioramento nel clima di fiducia. A livello territoriale, al nord il risultato è rimasto stabile mentre al sud le imprese hanno espresso un giudizio in flessione rispetto ai sei mesi passati.

Nel 2010 viene confermata una crescita (circa 1,2% - fonte Istat – inflazione acquisita a giugno 2010, che ad agosto sale all’1,5%) del tasso di inflazione: in linea con la previsione dichiarata dagli associati. L’aumento dell’inflazione è frutto soprattutto del rincaro dei prezzi dei beni energetici. Gli associati prevedono un rialzo, sebbene contenuto, anche dei prezzi relativi al loro settore si appartenenza.