Nell'epoca del web 2.0, del podcasting e dell'Mp3, di Youtube e Facebook, c'è ancora bisogno di un libro fisico, addirittura in gran parte fotografico? Nell'epoca dell'iper e della metacomunicazione c'è ancora bisogno d’informazione? Ad entrambi i quesiti rispondiamo che questo libro, imperniato sulle attività delle aziende del largo consumo edito da Indicod-Ecr per celebrare i 30 anni di attività, è un bel regalo alla business community. continua
I dati confermano che l'attuale rallentamento, o recessione, non è solo un episodio congiunturale ma, almeno per l'Italia, è la continuazione di un trend negativo di crescita che ha cominciato a manifestarsi dalla metà degli anni Novanta. E nel tempo è cambiata la natura del processo di crescita dell'economia italiana. Dopo il 2000, l'incremento del Pil è trainato solo dall'aumento delle ore lavorate totali. La produttività mostra un andamento declinante nel biennio 2006-2007. In contrasto con le molte illusioni sulla rinnovata capacità di innovare delle imprese italiane. continua
La benzina è cara perché costa molto il petrolio. E chi vende il carburante al consumatore è strettamente controllato dalle compagnie petrolifere. Anche l'apertura alla grande distribuzione non ha dato grandi risultati. Si potrebbero però spingere le società petrolifere a cedere le loro reti di distribuzione, magari attraverso incentivi fiscali. Un gestore finalmente libero dagli attuali vincoli potrebbe cercare benzina a prezzi inferiori, mettendo in concorrenza diretta i produttori. A dare il buon esempio potrebbe essere l'Eni. continua
Prima di arrivare ad affermare che la crisi dei consumi è una possibilità concreta per il futuro molto prossimo del Paese, valga qualche considerazione generale, a mo’ di premessa sul ruolo dell’incremento dei prezzi che stiamo subendo. Un anno fa si cominciava a sentire la pressione del ritorno dell’inflazione. Per diversi motivi, tra i quali, bisogna ammetterlo, anche la disattenzione degli economisti, i contorni e le dimensioni drammatiche del fenomeno non apparvero subito chiari. continua
La Competition Commission ha concluso la sua indagine durata due anni con un rapporto positivo per la grande distribuzione: la concorrenza nel settore grocery assicura nel complesso buoni risultati ai consumatori. Ma alcune catene hanno posizioni forti su numerosi mercati locali e trasferiscono ai fornitori rischi eccessivi e costi imprevisti; la Commissione propone allora una serie di rimedi. continua