01. Congiuntura e clima di fiducia
Si accentua la fase ciclica negativa dell’Italia; secondo i dati Istat, il secondo trimestre 2008 ha fatto registrare una flessione del Pil dello 0.3% rispetto al trimestre precedente. Anche la produzione industriale ha registrato un calo dello 0.6% nello stesso trimestre.
L’analisi della composizione del Pil mostra che, in termini congiunturali, sono state le componenti dei consumi delle famiglie e degli investimenti in costruzioni a contrarsi in misura maggiore.
Il clima di fiducia delle imprese manifatturiere è ai minimi dal 2001; quello dei consumatori rimane su livelli inferiori rispetto a quelli del 2007. I dati congiunturali evidenziano una situazione di rallentamento accentuato. Le previsioni sull’anno in corso sono state riviste al ribasso; il 2008 dovrebbe chiudersi con una crescita reale del Pil di poco superiore allo zero.
Pessimismo diffuso
I segnali provenienti dal mondo degli imprenditori di Indicod-Ecr confermano lo stato di incertezza.
Il clima di fiducia degli associati Indicod-Ecr subisce una forte riduzione nel primo semestre 2008, attestandosi su livelli minimi dall’inizio della rilevazione (2005); l’indice generale passa da 92.9 ad 82.1 posizionandosi in maniera decisa nell’area del pessimismo.
Si deteriora anche l’indice relativo alle aspettative, che passa da 98 a 89.9.
Tutte le componenti dell’indice mostrano un sensibile ridimensionamento; la fiducia nella situazione economica generale è particolarmente orientata al pessimismo.
La situazione economica generale del Paese continua ad essere percepita in maniera molto negativa, con un orientamento al pessimismo simile a quello fatto registrare a inizio 2005.
Se si analizzano le risposte sul giro d’affari, si comprende meglio la situazione del mondo imprenditoriale. Il giro d’affari della maggioranza delle imprese intervistate ha fatto, infatti, registrare un segno negativo negli ultimi sei mesi.
La grande distribuzione, nonostante il ridimensionamento rispetto alle performance delle rilevazioni precedenti, è l’unico settore che dichiara un aumento del proprio giro d’affari (circa 3%). In un contesto di consumi stagnante, la tenuta delle vendite della GDO si spiega con lo spostamento di quote dal tradizionale al moderno; soprattutto per i beni alimentari, caratterizzati da forti aumenti di prezzo e domanda relativamente meno elastica, i consumatori hanno spostato i loro acquisti verso prodotti di fascia di prezzo minore del canale moderno (attirati anche da promozioni che gli intervistati hanno dichiarato essere in crescita).
Le aspettative degli associati sul proprio giro d’affari, per i prossimi sei mesi non mutano il quadro d’insieme: risultano, infatti, in diminuzione rispetto a quelle percepite negli ultimi due anni.
Il sentiment degli associati Indicod-Ecr conferma quindi l’attuale quadro negativo dell’economia italiana; la discesa è confermata anche nell’analisi secondo le dimensioni territoriali e di struttura con le imprese grandi e le imprese del centro sud che accusano le flessioni più accentuate.
I prezzi al consumo hanno fatto registrare un’accelerazione nel primo semestre 2008; il tasso tendenziale dei prezzi al consumo è arrivato in agosto al 4.1%, mentre quello dei prezzi alla produzione ha segnato in luglio un tasso tendenziale dell’8.3%. Tali aumenti sono sostanzialmente da attribuire alle quotazioni del petrolio e dei mercati delle materie prime che, nella prima parte del 2008, hanno continuato a crescere.
L’accelerazione dei tassi di inflazione è dovuta ai tempi di aggiustamento nella trasmissione dei prezzi lungo la filiera. Gli associati comunque mostrano aspettative d’inflazione in riduzione rispetto a quelle odierne anche se su livelli superiori rispetto a quelli registrati nell’anno precedente.
Ai sensi dell’art. 3 della delibera n. 153/02 CSP dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è possibile trovare il documento completo riguardante l’ultimo sondaggio (Osservatorio VII ediz) all’interno del sito http://www.agcom.it