01. In Italia ci fu lo sprint
intervista a Riccardo Francioni, vice presidente GS1 Italy | Indicod-Ecr
«Ci attivammo per ultimi - racconta Francioni - ma in poco tempo superammo i primi d’Europa. La grande sfida delle PMI italiane»
Quando nel 1978 fu costituita Indicod, l’Italia era l’ultimo paese in Europa ad attivarsi per il codice a barre, ma l’impegno e il committment del comitato direttivo, uniti alla spinta decisa della distribuzione, fecero si che in pochi anni raggiungessimo e superassimo Francia e Germania.
Il ricordo è del vice presidente GS1 Italy | Indicod-Ecr, Riccardo Francioni.
Quali furono le difficoltà iniziali?
Innanzitutto la diffusione delle casse scanner, che molti non avevano. Poi la percentuale di prodotti che le casse erano in grado di leggere, all’inizio bassa, il 20%. Per questo l’impegno dell’industria fu veramente grande, soprattutto quello della piccola e media industria italiana. Le grandi multinazionali infatti erano già predisposte al passaggio dai propri clienti europei, in Italia invece il prezzo veniva apposto con l’etichetta, spesso non corrispondeva al frontalino... una fase caotica, piena di inefficienze, che durò fino a meta degli anni Ottanta.
E dopo?
L’impulso più forte arrivo con Luigi Bordoni: se nel 1985 le aziende associate che avevano adottato il codice a barre erano 1.600, nel 1995 arrivarono a 16mila, fino all’uso generalizzato oggi, con 35mila aziende.
Intanto lo scenario distributivo si evolveva...
Infatti nel 1992 l’arrivo del primo discount in Italia mise in discussione il binomio che fino ad allora aveva avuto successo nel mercato, quello dei supermercati e dell’industria di marca. La risposta fu la nascita di ECR, un evento fondamentale che istituiva una partnership tra le principali aziende di marca e i principali gruppi della moderna distribuzione, una sorta di elite di filiera con un obiettivo importante: offrire una risposta efficiente ai consumatori. L’obiettivo condiviso ci portò a lavorare con società di consulenza a livello mondiale, come Nielsen, sviluppando una serie di best practices nell’area della logistica e dello sviluppo della domanda. Soprattutto aiutò a trovare un linguaggio comune, e in questo il personaggio chiave è stato Vittorio Zecca.