Regno Unito: con l'Edi un "tesoretto" di 650 milioni per industria e distribuzione
È possibile migliorare l’efficienza della supply chain senza implementare progetti di EDI? O, meglio, qual è l’impatto sul risparmio dei costi per un settore economico con l’adozione di sistemi EDI?
A queste domande ha risposto uno studio di GS1 UK dal titolo esplicativo: “Ridurre i costi e la carta con le transazioni elettroniche nella supply chain”. Lo studio ha analizzato i 15 top retailer del Regno Unito, stimando circa 27 milioni di ordini tra distribuzione e industria, di cui l’87% attraverso messaggi elettronici, l’84% fatturati elettronicamente e il 38% con avviso di spedizione elettronico.
È immediato il paragone con l’Italia dove, secondo il “Monitoraggio sulla diffusione degli standard e delle soluzioni GS1”, condotto da Indicod-Ecr nel 2010 su 283 distributori e su 1936 produttori, è risultato che mediamente ogni distributore scambia 7.648 ordini, 2.298 conferme d’ordini, 1.608 avvisi di spedizione e 29.554 fatture, dati che per ogni produttore scendono a 982 ordini scambiati, 199 conferme d’ordine, 168 avvisi di spedizione e 4.035 fatture.
Tornando allo studio inglese, sono stati quantificati in circa 650 milioni di sterline (quasi 783 milioni di euro) all’anno i risparmi ottenuti con l’EDI, invece che processare manualmente i documenti cartacei. Ancor più significativi sono quelli potenzialmente ottenibili con l’adozione completa ai processi EDI: lo studio stima che il settore grocery ha l’opportunità di recuperare fino a 288 milioni di sterline (346,8 milioni di euro), di cui 200 milioni (240,8 milioni di euro) solo per quanto riguarda gli avvisi di spedizione. «Nell’implementazione dell’EDI» commenta lo studio «è possibile scegliere di automatizzare l’intero processo dall’ordine all’incasso oppure cominciare con la gestione dell’ordine per passare poi alla fatturazione. All’automatizzazione di ogni passaggio aumentano i benefici complessivi e il ritorno degli investimenti» (Roi).
Secondo i calcoli dello studio inglese, l’EDI può far risparmiare infatti 14 sterline per ordine, 8,50 per ogni fattura e 12 sterline con l’avviso di spedizione per ciascun ordine. Il report completo "La riduzione dei costi con l'adozione della tecnologia EDI" è proposto in questo numero di Tendenzeonline nella sezione Dossier.
Alla luce di questi dati assumono massima rilevanza le risposte date dai produttori intervistati nel già citato Monitoraggio di Indicod-Ecr alla domanda “Perché non utilizzate EDI o Euritmo” (ricordiamo che Euritmo è il progetto Web-EDI italiano realizzato da Indicod-Ecr sulla base degli standard definiti da GS1). Ebbene: il 52% dichiara di non avere richieste in tal senso dai clienti e/o fornitori, il 24,9% di non conoscere la soluzione nel dettaglio, il 18,3% perché i costi di implementazione sono elevati, il 17,3% a causa della complessità derivante dall’integrazione on i sistemi aziendali, il 10% perché non percepisce i benefici e non ne sente l’esigenza.
Questa la situazione al 2010. Dovremo però attendere alcune settimane per avere i risultati del monitoraggio edizione 2011 e capire quanto l’utilizzo dell’EDI si sia esteso apportando i benefici previsti.
A cura di Fabrizio Gomarasca