Il tessile/abbigliamento si dà agli standard
Lo scorso luglio Indicod-Ecr ha attivato un gruppo di lavoro per focalizzare l’attenzione sulle esigenze dei settori tessile e abbigliamento in tema di identificazione e codifica. Il gruppo, che prende il nome di “Standard GS1 per i settori tessile e abbigliamento”, vede la partecipazione di circa 50 aziende fra le più rappresentative del tessile (come Eurojersey, Gruppo Miroglio, Lanificio F.lli Cerruti), dell’abbigliamento (tra cui Brugi, Gruppo Natuzzi, Miniconf, Pompea Group, Valentino Fashion Group) e della distribuzione (ad esempio, Cisalfa Sport, Coop Italia, Gruppo Coin, La Rinascente).
La filiera del tessile/abbigliamento presenta diverse peculiarità, in particolare, una significativa complessità organizzativa, legata sia alla tipologia dei flussi di prodotto e di informazioni: si movimentano, infatti, diverse tipologie di prodotto, dal rotolo di tessuto fino al capo finito. A ciò corrisponde una variabilità informativa legata all’operatività logistica e di processo del singolo prodotto, che risulta difficilmente gestibile nel passaggio da un attore all’altro della stessa supply chain.
Altro segno distintivo di questo settore è l’organizzazione operativa dei nodi della filiera (tessitura, confezione, distribuzione), il cui livello di coordinamento frena l’ottimizzazione dei risultati complessivi sia in termini di costo che di servizio.
È inoltre caratterizzata da una bassissima diffusione di soluzioni standard e spesso anche da una scarsa conoscenza della loro esistenza.
Per rispondere alla crescente necessità di recuperi in termini di efficienza e di margini di business, il gruppo di lavoro ha concordato di concentrare l’attenzione sull’area operativa – ovvero il controllo dei processi produttivi e distributivi – e su quella amministrativa, e identificato due soluzioni prioritarie:
- GS1 eCom, ovvero Edi ed Euritmo, per lo scambio elettronico dei documenti
- GS1 EPCglobal, per l’identificazione con tecnologia EPC/RFId
Non a caso le due soluzioni si focalizzano proprio sui due aspetti che caratterizzano i flussi logistici: il flusso fisico (EPC/RFId) e il flusso informativo (Edi ed Euritmo).
Anche grazie alla collaborazione attiva delle aziende che compongono il gruppo di lavoro, è stato possibile avviare da subito delle sperimentazioni specifiche sui processi operativi della filiera del tessile/abbigliamento relativi all’utilizzo della tecnologia RFId in standard EPC, e poter disporre dei primi risultati. I test si sono svolti presso l’EPC Lab di Indicod-Ecr.
I test
I test effettuati sono stati progettati nel rispetto di tutti quei parametri indispensabili a verificare l’effettiva applicabilità della tecnologia al contesto aziendale:
- Il riferimento a soluzioni standard: tutti i test sono stati svolti in un contesto di completa aderenza con i modelli e con le strutture di identificazione dello standard internazionale EPC, lo standard GS1 per la radiofrequenza che Indicod-Ecr diffonde in Italia. Avendo come obiettivo l’effettiva implementazione da parte delle aziende delle soluzioni individuate nella sperimentazione, è stato infatti indispensabile non limitare il confronto alle tecnologie hardware e software.
- Il confronto con la complessità tipica dei processi operativi: grazie alla dotazione tecnologica dell’EPC Lab e al confronto continuo con le aziende del settore, sono state analizzate e testate le soluzioni in grado di rispondere efficacemente alle esigenze di numerosi processi. I processi di confezionamento, stoccaggio, spedizione, rifornimento della superficie di vendita e gestione dello scaffale sono stati ricreati presso il laboratorio puntando a replicare, ove possibile, le reali condizioni operative in termini di velocità di lettura e scrittura dei tag, di numerosità dei capi, di strumenti e di attrezzature impiegate.
- Il confronto con la complessità dei processi produttivi: grazie al coinvolgimento di aziende produttive e di laboratori specializzati nel tessile, si sta vagliando l’effettivo impiego della tecnologia nei processi produttivi aziendali e la loro riproducibilità in ambito di laboratorio. È noto, infatti, che i processi di lavorazione cui è sottoposto un tessuto (stireria, tintoria, finissaggio) sono decisamente critici per le caratteristiche fisiche di un tag. Anche in questo senso i risultati dei test effettuati sono estremamente interessanti:hanno permesso di individuare gli eventuali elementi di debolezza e di indirizzare i lavori di aziende specializzate alla realizzazione di prototipi in grado di resistere in ambienti aggressivi come quelli tipici dei processi di produzione di un tessuto o di un capo finito.
La sperimentazione si sposta in azienda
I test effettuati presso l’EPC Lab di Indicod-Ecr hanno permesso di definire i contorni di massima di un progetto di implementazione industriale della tecnologia EPC/RFId, che consente di identificare e tracciare il singolo prodotto all’interno di ogni processo aziendale (per esempio: ricevimento/spedizione, messa a stock e picking) e lungo la filiera logistica analizzata(nel passaggio tra un attore e l’altro della supply chain). Adesso il progetto deve essere calato in un contesto reale per sperimentare l’operatività della soluzione individuata. Nelle prossime settimane, infatti, alcune fra le principali aziende del settore ospiteranno presso i propri magazzini e punti vendita i test operativi per verificare la compatibilità tra le variabili ambientali specifiche della singola azienda e le possibili opzioni tecnologiche ottenute con i test di laboratorio.
La valutazione economica del progetto EPC/RFId
Contemporaneamente ai primi test di laboratorio, è stata avviata l’elaborazione di un modello di valutazione degli investimenti, elemento indispensabile anche per la filiera del tessile/ abbigliamento per verificare la reale fattibilità di un progetto di implementazione della tecnologia RFId, la redditività dell’investimento e supportare, di conseguenza, il processo di decision making delle aziende.
Lo strumento di valutazione è il “ROI Tool per il tessile e abbigliamento”, elaborato in collaborazione con il Politecnico di Milano: si tratta di un’evoluzione del modello che Indicod-Ecr ha già sviluppato per il largo consumo.
Per poter ottenere uno strumento che le aziende possano utilizzare autonomamente e che soddisfi le reali esigenze del settore tessile/ abbigliamento, il modello viene analizzato e aggiornato continuamente all’interno delle attività del gruppo di lavoro. Attualmente le aziende che vi partecipano sono impegnate proprio nella valorizzazione di alcuni parametri quantitativi e qualitativi che caratterizzano i processi tipici del settore, con l’obiettivo di ottenere quanto prima una prima versione completa e performante del ROI-Tool.
Partecipare al gruppo di lavoro
Nell’ottica di realizzare la massima diffusione possibile del know-how acquisito durante le sperimentazioni - che è l’obiettivo delle attività di Indicod-Ecr in ambito EPC - il gruppo di lavoro “Standard GS1 per i settori tessile e abbigliamento” è aperto a tutte le aziende del comparto che hanno interesse ad approfondire le tematiche di identificazione, di codifica e di sperimentazione di cui in queste pagine.
Per saperne di più, contatta lo staff Indicod-Ecr:
- Giuseppe Luscia: giuseppe.luscia@indicod-ecr.it
- Pierluigi Montanari: pierluigi.montanari@indicod-ecr.it
- Giada Necci: giada.necci@indicod-ecr.it