02. Gli esiti della ricerca
L’informatica nel 2006 in Italia: +1,6%
Il Rapporto Assinform conferma le imprese protagoniste della crescita della domanda d’informatica, con in testa le medie che stanno puntando su qualità e innovazione per aprire nuovi mercati e consolidare la loro crescita. Queste ultime, nel 2006, hanno fatto crescere la domanda d’informatica dell’1,8% a fronte dell’1,3% registrato dalle grandi aziende, che comunque assorbono oltre la metà del mercato nazionale dell’It. A livello delle piccole imprese, che hanno complessivamente un volume di spesa It comparabile con quello dell’intera pubblica amministrazione, è interessante notare come l’incremento degli investimenti informatici negli ultimi tre anni sia passato dal picco negativo del -3,3% a fine 2003, al + 0,3% attuale. Questo risultato testimonia che le piccole imprese non sono così refrattarie all’innovazione come spesso vengono interpretate, ma che al contrario esistono tutti i presupposti per potenziare il processo di penetrazione delle nuove tecnologie in questa componente così importante dell’economia italiana.
Lo spaccato della domanda dimostra che tutti i settori economici hanno ripreso a investire in tecnologie informatiche. Se banche e industria arrivano ormai ad assorbire oltre il 44% del mercato informatico con un volume di spesa di oltre 8.000 milioni di euro raggiunto nel 2006, la palma della crescita va al mercato consumer che viaggia al ritmo dell’8,8%. Ma è dal settore dei servizi che arriva la performance più significativa con una spesa in It salita nel 2006 del 3,6% annuo (era stata +1,7% l’anno prima), sostanzialmente allineata alla media europea. Il dinamismo dei Servizi costituisce una novità molto positiva poiché è soprattutto in questo settore che l’Italia deve recuperare competitività e produttività. Importante anche la crescita della distribuzione del 2,9% e delle telecomunicazioni del 2,2%, per le quali va rilevato comunque un rallentamento (il ritmo l’anno prima era stato del 3,0%), dovuto alla fase evolutiva che sta subendo il settore sotto la spinta della concorrenza, a favore della riduzione dei costi, dell’aumento di produttività e dello sviluppo di servizi innovativi.
Per quanto riguarda la Pa si conferma il processo di disinvestimento in informatica, che Aitech-Assinform ha da tempo segnalato. Processo che si articola in un deciso trend negativo per l’amministrazione centrale per la quale la spesa continua a calare, segnando il -1,7% nel 2006 (a fronte del –1,0% del 2005) con tagli che riguardano soprattutto la spesa destinata agli investimenti. Rallentamento anche per la Pa locale, con la domanda cresciuta del 2,8% a fronte del tasso registrato nel 2005 di +3,4%, che va a tutto discapito della creazione di servizi innovativi al cittadino e alla imprese. Per la pubblica amministrazione locale, inoltre, c’è da considerare che il 43% delle commesse rimangono in casa, ovvero sono affidate direttamente senza gara a proprie società controllate.
Sul lato dell’offerta, per i pc, è interessante rilevare come le vendite di portatili (2.540.000 unità) abbiano superato quelle dei desktop (2.255.000) anche sommando a essi i pc server (184.000); come gli acquisti delle famiglie abbiano raggiunto il 32,3% del mercato; e infine, e come il parco di pc installati in Italia (imprese e famiglie) abbia raggiunto i 24,7 milioni di unità. Per il software, tutti i comparti sono risultati in crescita: software di sistema, +2,3%; middleware, +5,5% e software applicativo, +1,7%. Sul fronte applicativo la componente più dinamica (+13,1%), anche se non la più “pesante” è risultata quella per la sicurezza, che concorre a individuare un comparto che con hardware e servizi pesa per quasi 650 milioni (+10.9%). Nel caso dei servizi (+0,4%), le dinamiche relativamente più vivaci sono risultate quelle dei servizi in outsourcing (+2,4%), e dell’integrazione dei sistemi e della consulenza, entrambe in crescita dell’1,2%.
Il mercato mondiale dell’Ict nel 2006
Il valore totale del mercato Ict è stato nel 2006 di 2.735 miliardi di dollari, con una crescita del 5,5%, di poco inferiore al 6,1% dello scorso anno. Per il terzo anno consecutivo la spesa e gli investimenti in Ict nel mondo sono cresciuti ad una velocità superiore a quella dell’economia.
La componente telecomunicazioni ha raggiunto il valore di 1.661,8 miliardi di dollari, pari al 61% del totale Ict. È proseguita sui ritmi degli anni scorsi, la diffusione della telefonia mobile, con più di un miliardo di telefoni cellulari venduti nel 2006 ed un parco di utenti di 2,7 miliardi. I collegamenti a banda larga hanno raggiunto i 279 milioni.
La componente informatica ha raggiunto i 1.073 miliardi di dollari, marcando un’altro anno positivo. Le vendite di pc si sono mantenute su livelli elevati, passando da 203 milioni di unità a 224 milioni grazie all’effetto dell’aumento degli utilizzatori nei grandi paesi emergenti (Cina, India, Russia, Brasile) e del continuo rinnovamento del parco installato presso imprese e famiglie.
Il Nord America continua ad essere il baricentro del mercato mondiale dell’Ict, avendo raggiunto a fine 2006 il valore di 886 miliardi di dollari, seguito dall’Europa “a 27” con 779 miliardi di dollari. In entrambe le aree la crescita del mercato è stata comunque sensibilmente inferiore alla media mondiale, per effetto delle dinamiche rilevate nell’area Asia-Pacifico, ove Cina, India e Corea del Sud assumono ora anche il ruolo di acquirenti di prodotti e servizi Ict.
Gli Stati Uniti detengono il valore più elevato in tutti gli indicatori di penetrazione dell’It. L’incidenza della spesa It sul pil è del 3,9%, contro il 2,2% del Giappone e il 3,1% medio dei maggiori Paesi europei, al netto dell’Italia, che evidenzia il gap più elevato. Il nostro paese ha una spesa IT sul PIL che non supera l’1,9%, contro il 3,2% della Francia, e il 3,1 % di Germania e Regno Unito.
Le telecomunicazioni nel 2006 in Italia: +2,1%
Il comparto delle telecomunicazioni (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili) ha generato in Italia nel 2006, un business di 44.040 milioni di euro (+2,1%). Rispetto all’anno precedente, quando l’incremento era risultato del 3%, è stato registrato un rallentamento che discosta il nostro Paese dalla crescita europea (+5,1%), ma che appare compensato dal crescente peso dei servizi a valore aggiunto e dalla persistente dinamicità dei servizi su rete mobile.
Le telecomunicazioni mobili hanno più che bilanciato il calo delle fisse e confermato il ruolo trainante. Hanno generato una domanda complessiva (infrastrutture, apparati, terminali e servizi) di 23.642 milioni di euro, in crescita del 4,5% (+3,6% nel 2005), mentre le fisse sono scese di poco a 20.398 milioni (-0,4%). Le linee mobili sono ancora cresciute, risultando ben 81,9 milioni (+13,4%), ed è cresciuto anche (+1,1%) il numero degli utenti attivi, che ha oramai raggiunto la sorprendente soglia dei 44,9 milioni. Il traffico unitario è cresciuto del 5,1% e la performance complessiva della componente di servizio del “mobile” è risultata pari a 18.040 milioni (+ 5,1 %)
Le telecomunicazioni fisse hanno subito il calo delle componenti mature, come i servizi voce (9,490 milioni, -4,6%) e di trasmissione dati (1330, milioni, -3,6%). Sono invece cresciute le componenti legate ai servizi a valore aggiunto (2,920, +6,4%) e alle connessioni Internet (2570 milioni, +7,5%). Per queste ultime si è registrato l’incremento degli accessi ad alta velocità, con il raggiungimento di 8,2 milioni connessioni xdsl (+26,5%) e di 324 mila su fibra ottica (+8%).
Le previsioni 2007 per l’It in Italia
Per il 2007 è stimata una ulteriore crescita del mercato It. Quest’ultimo dovrebbe crescere dell’2,0% rispetto ai 19804 milioni di euro del 2006, e raggiungere così il valore di 20.2 miliardi di Euro. La stima sconta un’ulteriore consolidamento della crescita dell’hardware, una maggiore velocità di crescita degli investimenti nel software e una ripresa della domanda di servizi professionali.
Le previsioni 2007 per le Tlc in Italia
Per il 2007, si profila invece una dinamica incerta per il mercato delle telecomunicazioni, che dovrebbe crescere solo dell’1% rispetto ai 44040 milioni di euro del 2006, superando a stento la soglia dei 44500 milioni di euro. La spinta della domanda di servizi a valore aggiunto su rete fissa e mobile continuerà, ma si avvertiranno gli effetti dei più recenti interventi regolatori, di incertezze che promettono il rallentamento di investimenti della pressione sulle tariffe conseguente all’ingresso sul mercato dei primi operatori virtuali.
Le previsioni 2007 per l’Ict in Italia
La combinazione tra le dinamiche previste per It e per le Tlc, porta a stimare per il 2007 in Italia un mercato aggregato Ict in crescita dell’1,3% rispetto ai 63844 milioni di euro del 2006, e pari a 64700 milioni di Euro.
Per informazioni: http://www.aitech-assinform.it/