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I problemi di lettura del codice a barre generano costi e inefficienze

Quando ci si trova alla cassa di un supermercato a guardare l’addetto che passa velocemente i prodotti che acquistiamo davanti allo scanner preposto alla lettura dei codici a barre, talvolta capita che questo passaggio risulti problematico, costringendo la cassiera a digitare manualmente i numeri del codice a barre e creando così ritardi e malumori: tutto questo è dovuto semplicemente a problemi di lettura del codice a barre dei prodotti, che potrebbero essere facilmente evitati se i codici a barre fossero stampati e verificati correttamente.

La presenza di punti di vendita self check-out è in forte crescita presso le aziende della distribuzione francese e si sta diffondendo anche nel nostro Paese. La loro principale caratteristica è quella di permettere ai clienti di popolare autonomamente lo scontrino utilizzando lo scanner di cui vengono provvisti per leggere i codici a barre dei prodotti che scelgono di acquistare. È evidente, soprattutto in questi casi, quanto sia importante che la lettura del codice a barre avvenga agevolmente e in maniera corretta, proprio per garantire l’efficienza del self checkout e per non generare criticità nel punto vendita e nell’esperienza di acquisto del cliente.

Con l’obiettivo di quantificare gli errori di lettura dei codici sui punti di vendita self checkout ed analizzarne le cause, GS1 France ha condotto nel 2006, in collaborazione con IRI InfoScan Francia, una ricerca specifica articolata in due diverse fasi:
- un primo momento di raccolta dei dati presso i punti di vendita, ovvero il rilevamento del numero di prodotti non letti in una settimana tipo;
- un secondo stadio di valutazione complessiva del numero di articoli non letti in barriera cassa grazie all’incrocio dei dati IRI (numero totale di prodotti/punto di vendita) e la quantità di prodotti non letti.

Per 16 giorni, presso 4 insegne della distribuzione francese, sono stati osservati i carrelli dei consumatori su base giornaliera ed oraria ed è stato rilevato un problema di lettura del codice a barre EAN-13 ben nel 16,5% dei carrelli. Nella maggior parte dei casi si tratta di un solo articolo, ma il 4% dei carrelli contiene almeno due articoli con problemi di lettura. Su un totale di 45.661 prodotti, ben 744 presentano un problema di lettura.

Il problema si amplifica sensibilmente nei punti di vendita di dimensioni minori, dove, in base alla ricerca, il 39% dei carrelli contiene almeno due articoli dei quali non è stato possibile effettuare la lettura del codice.
Per quanto riguarda le tipologie di referenze, la maggior parte dei problemi sono stati rilevati su prodotti venduti a libero servizio o confezionati sul punto di vendita (ad esempio, ortofrutta, pane e prodotti di pasticceria).

Le ragioni della mancata lettura sono da ricondursi principalmente a due categorie:
- GTIN del prodotto assente nei sistemi informativi delle aziende della distribuzione, per cui il codice rilevato dallo scanner non viene riconosciuto;
- cattiva qualità di stampa del codice a barre EAN-13, quindi non conforme alle specifiche GS1 sulla qualità della stampa.
(Figura 1 – Le ragioni della mancata lettura del codice)

In base ai dati di questo studio è stato possibile anche valutare i tempi richiesti per la risoluzione di questo genere di problemi da parte degli addetti alle casse, ed emerge che in media servono 23 secondi e che
nel 9% dei casi la cassiera in difficoltà si rivolge poi ad un collega per recuperare l’informazione prezzo del prodotto.
(Figura 2 – Gli addetti alle casse tentano di risolvere i problemi)
(Figura 3 – L’inadeguata qualità dei codici genera costi)

Sulla base dei risultati dell’inchiesta, GS1 France ha deciso di avviare un gruppo di lavoro coinvolgendo le aziende associate per trovare delle soluzioni condivise.

Per informazioni: paola.carpentiere@indicod-ecr.it


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