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La sicurezza nel retail in Italia

Quali i prodotti più rubati nei negozi italiani? Ce lo dice lo studio Crime & Tech dell’Università Cattolica di Milano con il contributo di Checkpoint Systems.

Il costo complessivo delle differenze inventariali nel retail ammontano a 3,4 miliardi di euro, con un impatto economico di 26 milioni di euro per ognuna delle top 50 imprese del retail.

A questa conclusione giunge lo studio sulla sicurezza del retail in Italia condotto da Crime & Tech dell’Università Cattolica di Milano in collaborazione con il laboratorio per la sicurezza e il contributo di Checkpoint Systems.

Sommando quindi il valore delle differenze inventariali e della spesa per i sistemi di protezione, il costo complessivo della sicurezza nelle aziende del retail è pari all’1,6% del fatturato complessivo.

Fig. 1 – Costo totale delle perdite per settore e totale retail. % media sul fatturato. Anno 2016

Fig 1 differenze inventariali.jpg

Fonte: Crime & Tech, La sicurezza nel retail in Italia, 2017

Tra i prodotti più rubati, alcolici, dolciumi, carni, salumi e formaggio in gdo, pelletteria nel fast fashion, profumi nel beauty, calzature negli articoli sportivi, utensili elettrici nel fai-da-te.

La ricerca, realizzata utilizzando due metodi - la raccolta dati via email di 30 aziende per un fatturato di 25 miliardi e con la condivisione diretta di 12 aziende per 6,3 miliardi di euro di fatturato – evidenzia che le differenze inventariali rappresentano in media l’1,1% del fatturato dei retailer italiani. Ma vi sono differenze tra i settori merceologici - alcuni dei quali sono sopra la media, come l’abbigliamento-fast fashion (1,39%), gdo (1,31%) e calzature (1,13%) - così come per il trend: in generale decrescente, è in aumento per cinque settori, tra i quali abbigliamento-lusso e calzature in maniera significativa.

I motivi di queste differenze sono i più svariati, dal tipo di prodotto (prezzo, volume, rivendibilità, occultamento) alla tipologia di vendita (assistita o no), dalla formazione del personale, al conversion rate clienti/visitatori, alle caratteristiche della clientela.

Dal punto di vista geografico, le regioni con il valore più elevato di differenze inventariali sono Campania (1,4%), Puglia (1,4%) ed Emilia Romagna (1,13%). A essere più sotto tiro sono i negozi situati in zone periferiche, in comuni più piccoli e meno densamente popolati, con Pil pro-capite inferiore e tassi più alti di giovani e disoccupati. I centri commerciali, poi, sono particolarmente vulnerabili, dove le differenze inventariali sono più alte, soprattutto in quelli più piccoli, a causa prevalentemente dei ridotti investimenti in sicurezza.

I furti da soggetti esterni (in aumento quelli delle micro bande) sono la causa prevalente delle differenze inventariali, seguiti dai furti dei dipendenti, dei fornitori e trasportatori e dagli errori amministrativi e contabili. A soffrire di più per i furti interni è il luxury, mentre in gdo l’impatto maggiore arriva dagli errori amministrativi e contabili.

L’altra faccia della medaglia riguarda i sistemi di contrasto e prevenzione. Sono stati 83 in media i furti sventati, soprattutto nelle aree più popolate, più ricche e legate ai grandi centri urbani, dove, presumibilmente si concentrano i maggiori investimenti delle aziende in sistemi di sicurezza e prevenzione, per i quali i retailer spendono in media lo 0,5% del fatturato, con abbigliamento intimo e retailer presso le stazioni di servizio che ne spendono più del doppio. Nella gdo, che spende lo 0,4% del fatturato, gli ipermercati arrivano a spenderne fino all’1%.

La videosorveglianza, i sistemi di allarme, le etichette antitaccheggio e le guardie armate sono i sistemi maggiormente utilizzati dalla quasi totalità dei retailer intervistati, ma stanno emergendo nuove soluzioni come sensori per le borse schermate (uno dei sistemi di furto più in voga), guardie vendenti, vale a dire commessi particolarmente formati per presidiare, riconoscere e prevenire i tentativi di furto, software predittivi capaci di indicare i negozi più a rischio e i reparti più aggredibili.

In generale vi è una relazione negativa tra furti sventati e differenze inventariali: dove la spesa in sicurezza è più elevata (nella fattispecie i punti vendita più grandi nei comuni più grandi e localizzati in centro città) sono maggiori i controlli, è più alto il numero di furti sventati e sono minori le perdite.

A cura di Fabrizio Gomarasca