i Quaderni
Da una fotografia dello scenario socio-economico italiano delle proposte concrete di politiche di rilancio dei consumi. Tutto questo ne i Quaderni, una collana di studi e position paper realizzata da GS1 Italy | Indicod-Ecr sui temi di politica economica
“i Quaderni” sono la collana di GS1 Italy | Indicod- Ecr dedicata allo scenario socio-economico italiano, con l’obiettivo di fotografare la realtà economica e proporre delle soluzioni concrete per rispondere alle criticità che più ostacolano il rilancio dei consumi e dell’economia.
«Il sistema del Largo Consumo ricopre storicamente un ruolo di primaria importanza nell’economia reale del nostro Paese in termini di valore aggiunto generato, occupazione e peso, oltre al privilegio di essere quotidianamente a contatto con i consumatori, le loro difficoltà, i loro valori» commenta Valerio Di Natale, presidente di GS1 Italy | Indicod-Ecr. «i Quaderni vogliono essere un contributo tangibile al superamento della difficile contingenza socio-economico che condiziona così pesantemente la vita degli italiani e delle imprese, attraverso un percorso di rilancio dei consumi».
Ad oggi sono stati pubblicati i primi due volumi della collana, frutto della collaborazione con REF Ricerche.
I. Politiche di sostegno ai consumi alimentari delle fasce sociali meno abbienti.
Scritto da Donato Berardi e Fulvio Bersanetti di REF Ricerche, propone un percorso di rilancio dei consumi e di sostegno al potere d’acquisto delle famiglie meno abbienti.
Povertà, disagio nutrizionale ed esclusione sono fenomeni sociali in forte crescita nel nostro Paese. È in corso un deterioramento delle condizioni di vita delle famiglie in cui il disagio nutrizionale assume i toni della vera e propria emergenza. Nel 2012 in Italia sono 3 milioni le famiglie che non possono permettersi un pasto proteico adeguato, oltre 1 milione e 500 mila le persone che beneficiano di un sostegno alimentare da parte di organizzazioni caritatevoli e oltre 2,3 milioni i beneficiari di aiuti alimentari da parte dell’Unione Europea. Il principale limite del programma italiano di assistenza è l’esiguo numero di beneficiari in rapporto all’estensione del disagio nutrizionale. Ciò in ragione di requisiti di accesso molto restrittivi, primo fra tutti un’età pari o superiore ai 65 anni o inferiore ai 3 anni.
Il primo volume de i Quaderni illustra la proposta di estensione a 3 milioni di beneficiari del programma di Carta Acquisti, dove il sostegno governativo potrà essere potenziato dalla filiera del largo consumo attraverso un programma di sconti e promozioni dedicato. La proposta si basa su un lavoro di ricerca che ha evidenziato come il sostegno all’acquisto di generi di prima necessità per soggetti in disagio economico sia tra le misure di politica economica quella dotata di maggiore efficacia, in termini di attivazione di Pil, ossia di ricadute complessive per il sistema economico.
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II. La ristrutturazione del carico fiscale “dalle persone alle cose”? Sintesi del dibattito ed elementi di debolezza della proposta
La fase di estrema difficoltà in cui versa l’economia italiana giustifica un’attenzione particolare al tema della politica fiscale. Fra i diversi aspetti, nel dibattito recente riemerge di tanto in tanto l’ipotesi che per rilanciare la domanda possa essere utile uno scambio fiscale, ovvero una riduzione di alcune imposte, finanziata con l’aumento di altre. Scritto da Fedele De Novellis e Sara Signorini di REF Ricerche, propone un’analisi critica delle proposte di passaggio delle tassazioni “dalle persone alle cose”, ovvero della riduzione del peso delle imposte sui fattori produttivi finanziato attraverso un incremento delle imposte sui beni e servizi.
Lo studio evidenzia quale possa essere l’effetto sulla domanda interna di ulteriori inasprimenti dell’imposizione indiretta finalizzati al taglio delle imposte dirette. Certo non quello di spostare i consumi, nella misura in cui i rincari dei prezzi eroderebbero il potere d’acquisto delle famiglie compensandone quasi completamente il beneficio derivante dalla riduzione dell’Irpef. Peraltro l’aumento dell’Iva colpirebbe nello specifico i consumi mentre la riduzione Irpef andrebbe in parte a beneficiare il reddito risparmiato. L’effetto sui consumi complessivi potrebbe quindi anche risultare di segno negativo, con effetti opposti a quelli desiderati.