01. Scelte di consumo delle famiglie
Nel 2007, la spesa per generi alimentari e bevande rappresenta, in media, il 18,8% della spesa mensile totale.
La spesa per l’acquisto di carne si conferma la più alta tra le spese alimentari (rappresenta il 4,3% della spesa totale) così come si conferma la leggera flessione, osservata lo scorso anno, della spesa per bevande, in particolare per i superalcolici.
Aumenta, rispetto allo scorso anno, la percentuale di famiglie che acquistano generi alimentari (pane, pasta, carne, pesce, frutta) presso gli hard-discount (dall’8,6% al 9,7%). Il supermercato rimane il luogo di acquisto prevalente (67,8%), soprattutto nel centro-nord (circa il 73%), immediatamente seguito dal negozio tradizionale (64,7%) in particolare nel Mezzogiorno (76,9%) e per l’acquisto di pane (54,6%).
Al mercato si reca circa il 20% delle famiglie del centro-nord contro il 31,4% delle meridionali.
Rispetto al 2006, l’unica quota di spesa totale che risulta stabile è quella che le famiglie destinano ai trasporti, quota che aveva mostrato un deciso aumento tra il 2005 e il 2006 e che ormai rappresenta quasi il 15% della spesa totale. La sostanziale stabilità della percentuale di spesa si verifica, a fronte dell’aumento dei prezzi, nonostante sia diminuita la percentuale di famiglie che acquista carburanti, utilizza taxi o spende per la custodia dei propri autoveicoli.
Diminuiscono le quote di spesa per abbigliamento e calzature (in diminuzione soprattutto abbigliamento e calzature per donna), anche a seguito della contrazione del numero di famiglie che effettua questo tipo di acquisto e del fatto che ben il 60% delle famiglie dichiara di averne limitato l’acquisto o scelto prodotti di qualità inferiore rispetto al 2006.
In calo anche la quota di spesa per combustibili ed energia (diminuisce la spesa per gas da rete, combustibili liquidi e riscaldamento centralizzato), per arredamenti, elettrodomestici e servizi per la casa (anche a causa della minore percentuale di famiglie che acquista oggetti di arredamento o che spende per assistenza a disabili e anziani).
Più contenuta, rispetto al 2006, la quota di spesa per comunicazioni (diminuiscono le spese per bollette telefoniche e per servizi postali), tempo libero e cultura (si riduce la percentuale di famiglie che acquista giornali, riviste, libri non scolastici, CD, dischi e che spende per lo sviluppo e la stampa di pellicole fotografiche). Decisamente in calo, infine, la quota di spesa destinata ad altri beni e servizi - anche a seguito della diminuzione del numero di famiglie che sostengono spesa per vacanza e assicurazioni vita - nonostante aumenti la percentuale di famiglie che spendono per un’assicurazione sanitaria.
In aumento, infine, la quota di spesa totale destinata ai tabacchi (nonostante sia diminuito il numero di famiglie che li acquista), alla sanità (a seguito dell’aumento della spesa e del numero di famiglie che spende per medicinali, visite mediche, dentista, analisi cliniche e accertamenti diagnostici) e all’abitazione (cresce il valore del fitto figurativo).
Si conferma la diminuzione, già osservata lo scorso anno, della quota di famiglie che occupano un’abitazione in affitto; nel 2007 questa è pari al 17,2% (era il 17,7% nel 2006 e il 18,8% nel 2005) e la spesa media per il canone locativo è pari a 351 euro al mese. Gli esborsi più elevati si rilevano fra le famiglie residenti nelle regioni del Centro e del Nord (rispettivamente 406 e 377 euro), quelli più bassi fra le famiglie meridionali (278 euro al mese).
Tra le famiglie che vivono in abitazione di proprietà (73,7% del totale), il 14,5% paga un mutuo. Questa voce di bilancio, pur non essendo una spesa per consumi (configurandosi piuttosto come un investimento) rappresenta un’uscita consistente - in media 471 euro al mese (erano 458 nel 2006) - per circa 2 milioni 554mila famiglie.
Glossario
Spesa media mensile familiare, errore relativo ed intervallo di confidenza per capitolo di spesa/per ripartizione geografica - Anni 2005-2007
Note informative
Per informazioni: www.istat.it