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05. Differenze territoriali

Nel 2007 il Veneto è la regione con la spesa media mensile più elevata (3.047 euro), seguita da Lombardia (2.896) e provincia di Bolzano (2.866) che negli anni precedenti rappresentavano le aree geografiche con l’ammontare di spesa media più elevato. Fanalino di coda, ancora una volta, la Sicilia con una spesa media mensile di oltre mille euro inferiore a quella delle regioni con la spesa più elevata.
In tutte le regioni del Mezzogiorno la spesa alimentare assorbe oltre un quinto della spesa totale e ne rappresenta oltre un quarto in Campania, Calabria e Sicilia. Nel resto del paese, come più volte sottolineato, soltanto in Liguria e nelle Marche, data anche la consistente presenza di anziani nella prima regione e di famiglie numerose nella seconda, si supera il 20%.

Similmente alla spesa alimentare, anche le spese per abbigliamento e calzature sono fortemente connesse al numero di componenti; nel Mezzogiorno, dove le famiglie sono mediamente più ampie, la quota destinata a questo capitolo è più elevata, non è mai inferiore al 6,6% e supera l’8% in Abruzzo, Puglia e Sicilia.

La diversa propensione alla spesa per istruzione nelle regioni è legata sia alla maggiore presenza di bambini e ragazzi in età scolare sia alla diversa compartecipazione delle istituzioni locali alla spesa sostenuta dalle famiglie: la quota di spesa totale destinata all’istruzione varia dallo 0,7% delle Marche e della Toscana all’1,6% di Puglia e Basilicata.

La quota di spesa per tabacchi è superiore all’1% in tutte le regioni del Mezzogiorno (ad eccezione del Molise e della Sardegna) e raggiunge l’1,5% in Sicilia.

Tra le famiglie residenti in Liguria e nel Lazio, l’abitazione assorbe poco meno di un terzo della spesa totale (rispettivamente 31,1% e 30,5%); tale quota scende al di sotto del 20% solo in Calabria.

La quota di spesa totale per combustibili ed energia oscilla tra il 3,8% di Bolzano e il 5,7% della Basilicata, mentre decisamente marcate sono le differenze nelle spese destinate a servizi sanitari e salute, che, ancora una volta, derivano anche dall’autonomia delle singole regioni nella regolamentazione del settore. L’Abruzzo (3,2%), la provincia di Bolzano, il Lazio e la Campania (3,3%) sono le regioni con la quota di spesa per sanità più bassa, mentre le quote più elevate si osservano tra le famiglie residenti nella provincia di Trento e in Valle d’Aosta (5,5% e 5,1% rispettivamente).

Infine, nelle regioni settentrionali risultano leggermente più elevate le quote di spesa per trasporti (il valore massimo si osserva in Veneto, 17,1%), per tempo libero e cultura (quote superiori al 5% in Piemonte, Valle d’Aosta, Trentino e Friuli Venezia Giulia) e per altri beni e servizi (14,5% nella provincia di Bolzano, 12,4% in Emilia Romagna e 12% in Veneto).


Glossario

Spesa media mensile familiare, errore relativo ed intervallo di confidenza per capitolo di spesa/per ripartizione geografica - Anni 2005-2007
Note informative

Per informazioni: www.istat.it


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