02. La spesa delle famiglie
Nel 2007, secondo i dati dell’indagine sui consumi condotta dall’Istat, la spesa media mensile per famiglia è pari, in valori correnti, a 2.480 euro, 19 euro in più rispetto all’anno precedente (+0,8%).
La variazione, che incorpora sia la dinamica inflazionistica (nel 2007, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività è pari in media all’1,8%, con differenze non trascurabili tra i diversi capitoli di spesa) sia la crescita del valore del fitto figurativo [Tale importo viene stimato per le famiglie che vivono in abitazione di proprietà, usufrutto o in uso gratuito o che sono proprietarie di un’abitazione secondaria (ad esempio: la casa per le vacanze), al fine di garantire la comparabilità dei comportamenti di spesa rispetto alle famiglie che vivono in affitto. Tra il 2006 e il 2007 l’importo dell’affitto figurativo registra un incremento del 4%], mette in evidenza come a un aumento della spesa media mensile per consumi in termini nominali corrisponda una flessione in termini reali.
Le stime presentate sono di tipo campionario, occorre quindi tener conto dell’errore che si commette osservando soltanto una parte della popolazione (errore campionario, si vedano il glossario e le note informative). Pertanto, le differenze tra i valori osservati nei confronti spazio-temporali, riportate nelle tabelle che seguono, possono non essere statisticamente significative; per questo è fondamentale controllare gli intervalli di confidenza delle stime riportati alla fine del testo. Di seguito verranno commentate soltanto le variazioni statisticamente significative.
Nel 2007, la spesa per generi alimentari e bevande si attesta sullo stesso livello dell’anno precedente ed è pari a 466 euro (467 nel 2006). In molti casi si tratta dell’effetto dovuto alle strategie di risparmio messe in atto dalle famiglie: la quota di famiglie che ha dichiarato di aver limitato l’acquisto o scelto prodotti di qualità inferiore rispetto all’anno precedente [Alla famiglia viene chiesto, se per pane, pasta, carne, pesce, frutta e verdura, abbigliamento e calzature, in seguito alla variazione dei prezzi e rispetto all’anno precedente, ha: 1) continuato ad acquistare come o più di prima per quantità e qualità; 2) limitato l’acquisto non diminuendo la qualità; 3) scelto prodotti di qualità inferiore pur sempre buona non limitando l’acquisto; 4) limitato l’acquisto e scelto prodotti di qualità inferiore pur sempre buona; 5) cambiato il tipo di prodotto non modificando la quantità] è sempre superiore al 30%; in particolare si attesta al 33,2% per il pane, al 38,5% per la pasta, al 45,3% per la carne, al 47,4% per il pesce e al 43,2% per la frutta.
Le spese familiari per generi non alimentari passano, tra il 2006 e il 2007, da 1.994 a 2.014 euro mensili; in aumento le spese per abitazione e sanità.
L’andamento a livello nazionale è la sintesi di livelli di spesa territorialmente eterogenei che evidenziano tuttavia una dinamica comune: nel Nord la spesa media mensile delle famiglie, pari a 2.796 euro, è dello 0,4% superiore a quella del 2006, nel Centro si attesta sui 2.539 euro (+1,8%) e nel Mezzogiorno raggiunge i 1.969 euro (+0,9%).
Nel Nord la spesa media familiare per i generi alimentari risulta di 449 euro mensili (461 nel 2006), anche a seguito delle strategie di risparmio attuate dalle famiglie: la percentuale di quelle che dichiarano di aver limitato l’acquisto o scelto prodotti di qualità inferiore varia dal 30% nel caso del pane al 39% per carne e pesce.
La spesa per beni e servizi non alimentari è pari a 2.347 euro (2.326 l’anno precedente); gli incrementi sono evidenti per le spese legate all’abitazione, ai servizi sanitari e alla salute, meno marcati per le comunicazioni. La spesa per combustibili ed energia mostra una diminuzione significativa, anche a seguito del clima insolitamente mite che ha caratterizzato l’inverno del 2007; in calo la spesa per istruzione e quella per altri beni e servizi (viaggi e vacanze, assicurazioni, pasti e consumazioni fuori casa, onorari professionisti).
Nel Centro, la spesa per alimentari e bevande è pari a 485 euro mensili (474 euro nel 2006) e la percentuale di famiglie che dichiara di aver limitato l’acquisto varia dal 36% nel caso del pane al 47% nel caso del pesce.
La spesa per i beni e servizi non alimentari passa da 2.020 a 2.054 euro, con aumenti statisticamente significativi per quanto riguarda le spese per abitazione, sanità e trasporti. In diminuzione la spesa per combustibili ed energia, quella per arredamenti, elettrodomestici, servizi per la casa e per istruzione.
Nel Mezzogiorno, infine, la spesa per beni e servizi alimentari passa, tra il 2006 e il 2007, da 472 euro a 480 euro al mese e la percentuale di famiglie che dichiarano di aver limitato l’acquisto o scelto prodotti di qualità inferiore è prossima al 50% (raggiunge il 55% per la carne e il 59% per il pesce).
La spesa per i non alimentari, dai 1.480 del 2006, si attesta sui 1.489 euro. Ancora una volta, l’aumento si osserva per le spese sanitarie, mentre diminuiscono le spese per combustibili ed energia, per arredamenti, elettrodomestici e servizi per la casa e quelle per trasporti.
Glossario
Spesa media mensile familiare, errore relativo ed intervallo di confidenza per capitolo di spesa/per ripartizione geografica - Anni 2005-2007
Note informative
Per informazioni: www.istat.it