01. I dati sull'It in Italia
«La spesa per l'Information technology in Italia continua a crescere: secondo le nostre stime, nel 2007 l'incremento è stato del 2% a fronte del +1,6% dell’anno precedente, superiore alla crescita del Pil relativa all'anno scorso, attestata intorno all'1,7%. È un segnale, questo, molto incoraggiante per la nostra economia, sostenuto da un nuovo protagonismo delle imprese, in particolare delle medie imprese cresciute dell’1,9% contro l’1,7% delle grandi e lo 0,6% delle piccole. Ciò trova conferma nel dossier che presentiamo oggi sulle più innovative soluzioni e applicazioni Ict calate nella realtà del Made in Italy, da cui emergono molti casi di progetti industriali d'eccellenza che utilizzano le nuove tecnologie. Ma non possiamo nascondere di essere agli inizi: la dimensione del processo d'innovazione del sistema produttivo italiano è ancora modesta, coinvolge un numero d'imprese troppo ristretto e si presenta troppo frammentata sul territorio. Né possiamo sottovalutare che il gap accumulato con i principali paesi nostri concorrenti rimane ancora molto elevato. Ma neanche trascurare l'opportunità che offrono le nuove tecnologie di accelerare: allineandoci al ritmo di crescita del commercio mondiale on line, potremo raggiungere quote di mercato per i prodotti del made in Italy per oltre 20 miliardi di euro negli anni 2009/10». È questo in sintesi il messaggio contenuto nell'intervento di Ennio Lucarelli, presidente di Assinform, l’Associazione italiana dell'Information Technology, che ha promosso lo scorso 28 febbraio a Roma il convegno “Il Made in Italy e le tecnologie informatiche”.
«Per superare il ritardo e produrre cambiamenti significativi dell'economia italiana» ha continuato Lucarelli «dobbiamo trasformare l'attuale iniziativa spontanea delle imprese, in un'azione di sistema strutturata e capace di accelerare i ritmi d'implementazione dell'innovazione e ampliare la platea delle aziende coinvolte. Solo così l'innovazione potrà diventare una grande occasione di crescita per il Paese. Occorre, per questo, uno sforzo corale da parte pubblica e privata, finalizzato a produrre il binomio: domanda qualificata d'innovazione - offerta d'eccellenza. Riteniamo che Industria 2015 vada in questa direzione e chiediamo che il Progetto, entrato ora nella prima fase operativa, non venga rallentato dalla campagna elettorale, ma anzi sia sostenuto e implementato dalla prossima compagine governativa, qualunque sia il colore politico. Le imprese italiane stanno compiendo un notevole sforzo per rimettersi in corsa e hanno bisogno di attuare programmi e piani di sviluppo in un’ottica di certezza e continuità».
I dati sull'It, comunicati da Ennio Lucarelli, costituiscono un'anticipazione del Rapporto Assinform di primavera. In termini qualitativi, l'anticipazione conferma il ruolo trainante dell’hardware sull’intero mercato, ma è l'aumento registrato dal comparto del software, grazie alle performance particolarmente positive del segmento del middleware, a rappresentare il dato più significativo. In quanto strumento fondamentale nei progetti di razionalizzazione delle infrastrutture It e di integrazione applicativa, il suo incremento è una conferma dell'innovazione che le aziende stanno perseguendo. L'anticipazione ha riguardato anche le previsioni per il 2008, secondo cui, nonostante gli scenari negativi che incombono sull'economia, la crescita dell'It dovrebbe continuare, anche se con un incremento più dimesso di circa +1,8%, dato che comunque è destinato a superare nettamente il tasso del Pil stimato tra lo 0,5% e lo 0,8%.
All’interno di questo scenario va considerato il ruolo trainante che il Made in Italy, in particolare dei settori delle quattro A (abbigliamento, alimentare, arredamento, automazione meccanica) ha ritrovato grazie alla qualità dei prodotti, alla ristrutturazione produttiva e al forte impegno sui mercati internazionali.
«Se partiamo in ritardo sull'innovazione» ha affermato a questo proposito Lucarelli «l'unicità del Made in Italy, con la sua inesauribile capacità attrattiva per milioni di persone nel mondo, costituisce un assoluto vantaggio nella competizione globale, conferendo un plusvalore ai prodotti italiani di qualità che li salvaguarda dalla corsa esasperata all’abbattimento dei prezzi. Oggi dobbiamo cogliere questo vantaggio come opportunità per ampliare alla produzione di innovazione tecnologica nella catena del valore del Made in Italy. Assinform nutre la concreta ambizione di far rientrare l'It italiano nel processo internazionale di innovazione delle tecnologie, puntando alla generazione di nuovi software e servizi, di nuove applicazioni e perché no, di specifiche tecnologie di hardware e sensoristica. Per questo l'Associazione si è impegnata fin dall'inizio in Industria 2015, collaborando ai diversi tavoli di lavoro. Creare le nostre piattaforme tecnologiche significherà acquisire la capacità di parlare di noi al mondo attraverso l'innovazione, consentendo a tutte le tipologie di imprese di affacciarsi sui mercati internazionali».