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Verso una nuova politica di sviluppo delle grandi catene distributive

l'opinione di

Nei mesi scorsi la Regione Lombardia ha varato il nuovo Programma triennale del commercio 2006-2008, individuando le linee guida dello sviluppo del settore commerciale per i prossimi anni. Il nuovo Programma ha, innanzitutto, evidenziato alcune priorità che finiranno per condizionare le modalità di crescita del settore e che possono essere così sinteticamente riassunte:

  • riqualificazione dei centri commerciali naturali;
  • riqualificazione della rete di vendita in aree che presentano criticità;
  • ristrutturazione delle aree con una pluralità di insediamenti di media e grande distribuzione con addensamenti commerciali che non sono strutturati unitariamente e non integrati (parchi commerciali di fatto);
  • localizzazione della media distribuzione nelle aree a più forte densità abitativa all’interno di progetti di riqualificazione integrata degli spazi urbani.

In secondo luogo, con particolare riferimento alle grandi strutture di vendita, il Programma ha adottato misure di natura fortemente disincentivante, puntando verso una crescita cd “a impatto zero”, in termini di superfici e di esternalità negative. Dal punto di vista più operativo, ciò si traduce sia in un disincentivo ad aprire ex novo punti vendita con meno di 15 mila mq, sia nella possibilità di aprire nuovi esercizi con almeno 15 mila mq di superficie solo nell’ambito di strumenti di programmazione negoziata. A questo si aggiunga che la proposta di nuova apertura dovrà comunque sempre dimostrare la sua compatibilità commerciale (sulla base di una tradizionale analisi dell’impatto) e la sua sostenibilità in relazione al contesto socio-economico e territoriale (in termini di responsabilità sociale dell’impresa nel rapportarsi con il territorio e con il suo sistema economico-sociale come elemento qualificante e propositivo), oltre alla consueta compatibilità urbanistica e ambientale.

Quali le possibili conseguenze sulle modalità di crescita delle grandi catene distributive nel prossimo futuro (almeno in Lombardia)? Tenendo conto che linee guida simili a quelle del Programma del commercio della Regione Lombardia potrebbero nel prossimo futuro essere adottate in altre regioni (almeno nel Nord del Paese) e considerando anche la dinamica evolutiva della domanda di servizi commerciali, si può con forza evidenziare come si sia ormai avviata una nuova fase del ciclo commerciale che passa attraverso un diverso approccio allo sviluppo da parte delle catene distributive.

Un approccio che sarà sempre più fortemente caratterizzato da:

  • un forte rallentamento nelle aperture di nuove grandi strutture di vendita extra-urbane;
  • lo sviluppo di nuovi format più flessibili e adatti a localizzazioni urbane centrali e semicentrali;
  • un maggior sviluppo del commercio specializzato non alimentare in localizzazioni high street;
  • lo spostamento di investimenti verso l’ampliamento dei punti vendita già esistenti;
  • l’adozione di politiche aziendali finalizzate al recupero di efficienza nell’utilizzo della capacità produttiva installata;
  • una forte spinta ad adottare programmi di sviluppo centrati su progetti di valorizzazione commerciale urbana in grado di fornire sostenibilità all’intervento (di nuova apertura e/o di ampliamento) in un’ottica di gestione coordinata di area (Town Centre Management).

* Partner di TradeLab