Furti nei supermercati: ancora alte le perdite per i retailer
I furti perpetrati in Europa ai danni di supermercati e grandi magazzini nel corso del 2006 valgono 29 miliardi di euro, 2.618 milioni nella sola Italia.
È questo il primo dato importante che emerge dal Barometro europeo dei furti nel retail, lo studio commissionato da Checkpoint Systems (multinazionale specializzata nella produzione di sistemi per la sicurezza e la protezione dei prodotti) e condotto dal CRR - Centre for Retail Research diretto dal professor Joshua Bamfield. Sono stati raccolti i dati sulle differenze inventariali, ovvero sulle perdite dovute a furti, frodi o danni, di 466 importanti retailer di 24 paesi Europei, responsabili di 28.297 punti vendita e con un fatturato complessivo di 422.190 milioni di euro, pari al 18% del settore retail europeo. Lo studio rivela che nel 2006 il valore degli ammanchi di merce è sceso all’1,24 % del fatturato dei retailer, continuando il trend positivo di ribasso iniziato 5 anni fa, quando si è raggiunto il picco massimo dell’1,45%. Tuttavia, quest’anno gli indicatori mostrano la più bassa riduzione nelle differenze inventariali degli ultimi 5 anni.
Nonostante gli sforzi profusi, il costo delle differenze inventariali è ancora rilevante. La metà dei prodotti più sensibili ai furti rimane non protetta e i commercianti europei stanno sempre più rivolgendo la loro attenzione allo sviluppo di nuove tecnologie per la sicurezza delle merci, come i sistemi di protezione alla fonte in radio frequenza, investendo oltre 8 miliardi di euro nel solo 2006. Sempre secondo lo studio di Checkpoint Systems, i furti da parte dei clienti continuano ad essere la causa principale delle differenze inventariali e con 14.159 milioni di euro di valore sottratto nel 2006 rappresentano il 48,8% del totale, in aumento rispetto al 47,8% del 2003. Ma grande attenzione destano anche le “ruberie interne” ad opera del personale, che sono salite per il secondo anno consecutivo e rappresentano ora il 30,7% del totale contro il 28,4% del 2003. (Figura 1)
Differenze inventariali in Europa
Quindici paesi hanno registrato un aumento delle perdite dovute ai furti e sottrazioni indebite, in sei casi, tra cui l’Italia, le hanno ridotte, mentre in altri tre non ci sono stati cambiamenti di rilievo. Ancora una volta, la più alta riduzione di furti è avvenuta in Inghilterra, che ora non ha più il record in Europa passando dall’1,38% del 2005 all’1,33% attuale. Il tasso più basso di differenze inventariali l’ha segnato la Svizzera (0,92%), seguita da Austria (0,96%) e Germania (1,07%). La maglia nera spetta invece a Repubblica Ceca (1,42%), Slovenia (1,40%) e Ungheria (1,38%). Nell’Europa occidentale, il fenomeno dei furti nella grande distribuzione è più elevato in Finlandia e Portogallo (entrambi con l’1,34%), in Inghilterra e Grecia (entrambe con l’1,33%), in Svezia (1,32%), poi in Francia, Norvegia e Spagna (tutte all’1,29%) e infine in Italia (1,26%). (Figura 2)
Abbigliamento e alcolici tra i prodotti più rubati
Il barometro rivela inoltre che il 40,6% degli oggetti più sensibili ai furti non sono adeguatamente protetti. I prodotti più frequentemente rubati sono, nell’ordine: abbigliamento femminile, prodotti cosmetici e profumi; scarpe e vestiti firmati, ma anche lamette da barba e prodotti per la pelle; alcolici; dvd; capi di abbigliamento maschile; videogame; oggetti elettronici che includono laptop, lettori mp3, televisori, cellulari e software. Un po’ di tutto, dunque. Ma quali sono gli articoli più rubati in Italia? Sempre secondo lo studio Checkpoint Systems, ogni cinque lamette da barba vendute, una viene rubata; a ruota seguono le cartucce per stampanti (15%, 1 su 6,5) e i prodotti cosmetici (6%). Ma non sono solo beni voluttuari ad essere oggetto delle attenzione dei ladri, tanto che si registrano sempre più furti tra i generi alimentari e spesso di valori modesti. In grande crescita sono, ad esempio, le sottrazioni di carne e parmigiano reggiano che rispettivamente con il 5,5% e 9% di ammanchi superano prodotti da sempre gettonatissimi quali dvd, cd musicali e videogame (5,5%), ma anche bevande come vini e superalcolici, i cui furti sono passati in breve dall’1,1 al 2%. (Figura 3)
La situazione tuttavia potrebbe cambiare, a maggior ragione in un momento in cui la competitività dei mercati e la congiuntura economica incerta rendono ancor più strategico minimizzare le perdite derivanti dai furti e dalle frodi. Gli investimenti per la sicurezza sono infatti aumentati di 356 milioni di euro solo nell’ultimo anno, raggiungendo in Europa 7.898 milioni di euro. Il 74% dei retailer, vista l’entità del fenomeno, sta adottando nuove misure di sicurezza, primo fra tutti la protezione alla fonte. In questo modo grazie alle nuove tecnologie a radiofrequenza, il circuito di sicurezza viene direttamente inserito durante il processo produttivo o di packaging risultando pressoché invisibile e molto difficile da manomettere. Questa soluzione è stata adottata da poco da Carrefour (prima catena in Europa) ed è stata subito seguita da altri retailer, perché si è dimostrata in grado di proteggere efficacemente la merce dai furti senza limitare la possibilità dei consumatori di accedere liberamente ai prodotti.
Per informazioni: Ufficio Stampa Checkpoint Systems Italia
Black & White Comunicazione
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Checkpoint Systems Inc. è leader mondiale nelle soluzioni per l’identificazione dei prodotti e la gestione delle differenze inventariali per il settore retail e la supply chain ad esso collegata. I servizi di Checkpoint hanno l’obiettivo di aumentare le vendite e tutelare i profitti dei propri clienti. Quotata alla Borsa di New York, Checkpoint opera in tutti i mercati geografici e ha oltre 4000 dipendenti in tutto il mondo. L’azienda è specializzata nella protezione alla fonte di merci di largo consumo e nelle soluzioni RF EAS (Electronic Article Surveillance), RFID (Radio Frequency Identification) e di merchandising. Una piattaforma strategica per la Protezione alla Fonte del tessile (CheckNet) è la rete globale per la consegna “just in time” di dati variabili e protezioni applicate ai prodotti direttamente sul luogo di produzione. Come contributo al dibattito nel settore Checkpoint Systems Europe finanzia ogni anno per mezzo di un fondo indipendente, il Centre for Retail Research di Nottingham per la realizzazione del Barometro Europeo dei furti nel retail http://www.checkpointeurope.com
Il CRR - Centre for Retail Research è un Istituto indipendente che ha come scopo primario la ricerca e la consulenza nel settore retail e specialmente nei mutamenti che si stanno avendo in conseguenza dei furti e delle frodi nella grande e piccola distribuzione. L’autore del Barometro europeo sui furti e direttore del centro studi, è il proferssor Joshua Bamfield, studioso di queste problematiche sin dalla metà degli anni ottanta, sulle quali cui ha scritto numerosi saggi e articoli. www.retailresearch.org