Nuove frontiere dell’EDI
Dal Monitoraggio sull'uso dell’EDI nel largo consumo emergono alcune direttrici chiave per la sua diffusione: il ruolo degli operatori logistici, l’ampliamento ad altre filiere e l’intensità delle relazioni tra le aziende che aumentano il tipo di documenti scambiati
Secondo la nuova edizione del “Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia” – realizzato da GS1 Italy in collaborazionecon la School of Management del Politecnico di Milano le relazioni tra le aziende sono sempre più mature, si affacciano alla dematerializzazione nuove filiere e il ruolo della logistica diventa più strategico.
L’avviso di spedizione è il documento maggiormente utilizzato dagli operatori logistici i quali, sebbene abbiano registrato una brusca diminuzione, sono uno snodo cruciale per l’ulteriore sviluppo di Euritmo. Anche perché potranno cogliere tutti i benefici dall’integrazione con GDSN, lo standard GS1 che riporta le informazioni relative ai pesi, alle misure degli imballaggi e dei pallet, fondamentali per l’ottimizzazione dei carichi e per la verifica dei dati delle confezioni da inserire nell’avviso di spedizione (o bolla di consegna).
Sul ruolo degli operatori logistici nella digitalizzazione dei documenti si sta peraltro concentrando l’attenzione di GS1 Italy in ambito Ecr, che con il progetto Order to Cash ha avviato un percorso condiviso con le aziende per la dematerializzazione del documento di trasporto inserendolo in un processo strutturato digitale con l’obiettivo di accelerare e rendere più efficienti le operazioni di consegna delle merci e amministrative e di disporre di uno strumento utile a tracciare le consegne.
«L’Order to cash può segnare un importante passo avanti verso la dematerializzazione della supply chain», afferma Massimo Bolchini, standard development director GS1 Italy.
Si registra anche una lieve contrazione nel numero delle transazioni, che quantificano il volume degli scambi di documenti tra le aziende e quali documenti sono scambiati. Quelle attive nel 2019 sono state 44.387, il -2% rispetto alle 45.082 del 2018, però si intensificano e si ampliano ad altre fasi per le imprese che da più tempo sono attive all’interno del circuito Euritmo.
È invece positivo il trend delle relazioni tra le aziende dell’ecosistema Euritmo, vale a dire i collegamenti tra le aziende attive senza distinzione del tipo di documenti, passate in un anno a 15.463 da 12.818, con un incremento del +21%. Il 30% di queste scambiano da 2 a cinque documenti e sono in crescita del 15%, aumentando il numero di quelle definite mature, mentre il restante 70% scambia un solo tipo di documenti e cresce del 23%.
Le 3.148 relazioni elementari in cui gli attori scambiano almeno ordine e fattura oppure ordine e avviso di spedizione sono cresciute del +13% dalle 2781 dell’anno scorso. Sono invece 469 le relazioni mature (in lieve crescita), in cui i due attori si scambiano almeno ordine, avviso di spedizione e fattura. Le relazioni di questa triade sono 251(+15%), mentre le restanti 218 (-10%) sono definite complete e aggiungono ulteriori documenti: 191 (-12%) ne aggiungono uno, 26 (+8%) ne aggiungono due e una relazione riguarda tre documenti in più.
«Solo con delle relazioni più mature, infatti, si dispiegano tutti i benefici dell’EDI e come GS1 Italy siamo costantemente impegnati ad aumentare la gamma degli strumenti disponibili all’interno della filiera del largo consumo», chiosa Bolchini. «GS1 Italy si dedica anche ad attrarre un numero maggiore di aziende e di provider nell’ecosistema Euritmo, unitamente all’allargamento dell’EDI alle altre filiere».
È il caso per esempio del foodservice, con il coinvolgimento della ristorazione collettiva, dei grossisti, delle imprese del largo consumo. È un settore in gran parte nuovo e inesplorato (addirittura nel foodservice si deve partire dall’assegnazione dei codici a barre), ma che richiede la formalizzazione di processi diversi da quelli fin qui evidenziati, che possono dar luogo alla creazione di nuovi messaggi EDI. Con l’e-commerce in espansione, poi, si amplia la base degli utenti: si prevede un significativo ruolo futuro anche per gli e-tailer che stanno cominciando a richiedere l’EDI ai loro fornitori.
«La gestione dei dati univoci e certificati nelle fasi di scambio di informazioni tra attori della stessa filiera è oggi più che mai al centro dell’attenzione delle imprese, anche per i riflessi sul consumatore, e il compito di GS1 Italy è quello di far parlare clienti, fornitori e partner lo stesso linguaggio», conclude Bolchini.
A cura di Fabrizio Gomarasca @gomafab
Visita il sito di GS1 Italy per scaricare l’edizione 2020 del “Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia” e per saperne di più su GS1 EDI ed Euritmo.