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Innovazione Largo consumo

Electronic Data Interchange (EDI), ancora positiva l’adozione dello standard GS1

A spingere il crescente ricorso all’EDI è la maggiore ricerca di efficienza, soprattutto da parte dei retailer in ambito logistico. Numeri e trend nell’edizione 2024 del “Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia” di GS1 Italy

Monitoraggio EDI 2024

Si conferma positivo il bilancio tracciato dall’ultima edizione del “Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia”, l’analisi annuale realizzata da GS1 Italy con la collaborazione della School of Management del Politecnico di Milano per misurare l’adozione e l’utilizzo dell’EDI (Electronic Data Interchange) in Italia nella gestione del ciclo dell’ordine tra Industria e Distribuzione. La nuova edizione, l’ottava, disponibile sul sito web GS1 Italy, conferma la crescita del numero di aziende che utilizzano l’EDI ed evidenzia come questa tecnologia si confermi un pilastro fondamentale per l’efficienza e la digitalizzazione delle operazioni aziendali, in particolare in ambito logistico, contribuendo a snellire e ottimizzare i processi di scambio dei documenti del ciclo d’ordine tra le aziende in relazione commerciale.

«Uno degli aspetti più interessanti che emergono da questa edizione del Monitoraggio è la conferma di una tendenza positiva per l’adozione dell’EDI. L’aumento del numero di aziende che utilizzano l’EDI per gestire la comunicazione commerciale, riducendo errori e inefficienze, è una testimonianza del suo valore strategico nel migliorare la gestione delle risorse e dei flussi informativi. L’EDI non è una tecnologia di nicchia, ma una soluzione alla portata di tutti, qualunque sia la dimensione dell’azienda. L’EDI è anche una delle tecnologie su cui è focalizzato il piano triennale 2023-2026 di GS1 Italy, con l’obiettivo di incrementare l’adozione di questo strumento tra le imprese italiane, in particolare le più piccole». Andrea Ausili, chief information officer & standard director di GS1 Italy

L’uso dell’EDI a standard GS1 nel largo consumo

La nuova edizione del “Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia” mostra che, nel corso del 2023, sono arrivate a quota 8.132 (+3%) le aziende del largo consumo utilizzatrici dell’EDI secondo gli standard globali GS1, confermando il trend positivo dell’ultimo biennio. Di queste, il 46% ha scelto di essere attivo nell’ecosistema Euritmo, la soluzione web-EDI ideata da GS1 Italy per le aziende italiane del largo consumo, in particolare per le PMI. Ad aver adottato questa soluzione, che è la più diffusa in Italia, sono 3.740 imprese, tra produttori (3.593), retailer (406) e terze parti logistiche (Figura 1).

Positivo anche il rapporto tra nuovi ingressi e uscite delle aziende attive in Euritmo (+158 unità tra 2023 e 2022), così come è alta la fedeltà, attestata dalle 3.302 aziende rimaste attive dall’anno precedente.

Figura 1 - Le aziende attive in EDI standard GS1 nel 2023 vs 2022

Fonte: GS1 Italy “Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia” ed. 2024

Gli scambi e le transazioni

Nel 2023 le aziende si sono scambiate complessivamente 58,2 milioni di messaggi, di cui 30 milioni (56% del totale) trasmessi all’interno del circuito Euritmo, 15,9 milioni sono stati inviati a utenti esterni e 12,2 milioni sono stati ricevuti da punti di ricezione/invio codificato (Unb¹) esterni (Figura 2).

Figura 2 - Numero di messaggi EDI scambiati nel 2023 (dati aggregati)

Fonte: GS1 Italy “Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia” ed. 2024

Rispetto al 2022, si è registrata una diminuzione di -6% nel numero di messaggi scambiati, dovuta principalmente alla chiusura di una relazione significativa all’interno dell’ecosistema. La fattura (INVOIC) si conferma al primo posto tra le tipologie di messaggi scambiati con circa 15,9 milioni di scambi, seguono l’ordine (ORDERS) con 13,5 milioni di messaggi (+3% vs 2022), e l’avviso di spedizione (DESADV) che raggiunge quasi 13 milioni di scambi (Figura 3).

Figura 3 - Totale messaggi EDI gestiti per tipo di documento

Fonte: GS1 Italy “Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia” ed. 2024

La centralità dei messaggi logistici

Quest’ultimo è un dato significativo, che testimonia una rilevante crescita dei messaggi logistici, a partire proprio dal DESADV che, dopo il +14% registrato nel 2022, anche nel 2023 avanza ulteriormente con +8%, dimostrando quanto i messaggi logistici siano cruciali per la digitalizzazione dei processi di relazione nelle catene di fornitura, e per benefici tangibili di un sistema più connesso e integrato. Anche nel caso delle transazioni, ovvero le interazioni tra azienda mittente, azienda destinataria e la tipologia di documento scambiato, è l’avviso di spedizione (DESADV) a segnare il maggiore aumento (+14%).

«Il messaggio DESADV sta acquisendo una rilevanza sempre maggiore non solo nel contesto dell’efficienza logistica, ma anche nella digitalizzazione e nello scambio di informazioni di diversa natura sui prodotti movimentati» spiega Ausili. «La sua capacità di ottimizzare la gestione delle spedizioni, migliorando la visibilità dei flussi e aumentando la precisione delle informazioni, lo rende uno strumento indispensabile per una gestione più precisa e tempestiva della supply chain. Ma il DESADV risulta un veicolo ideale per il trasferimento di informazioni anche di natura regolamentare che riguardano i prodotti. Basti pensare alla crescente attenzione alla tracciabilità delle merci, che sta interessando sempre più settori merceologici, o ai dati relativi alla sostenibilità come quelli richiesti dai Regolamenti europei come EUDR e ESPR». Andrea Ausili, chief information officer & standard director di GS1 Italy

Cresce l’uso strategico dell’EDI

L’aumento della diffusione dell’EDI nel largo consumo in Italia si è accompagnato con un utilizzo via via più articolato e completo da parte degli adopter (Figura 4). Se il 64% delle 13.621 relazioni registrate nel 2023 si trova ancora in una fase iniziale di utilizzo dell’EDI, ovvero limitato al solo scambio di un solo documento – in primis la fattura (44%), poi l’ordine (35%) e l’avviso di spedizione (14%) –, il restante 36% delle relazioni utilizza l’EDI in maniera avanzata, coinvolgendo da due a cinque tipologie di messaggi. L’ultima edizione del Monitoraggio, infatti, osserva, da un lato, la diminuzione delle relazioni “elementari” (-4%, in cui gli attori si scambiano almeno due messaggi, ORDERS & INVOIC o ORDERS & DESADV), dall’altro, un incremento delle relazioni più mature e complete.

Nello specifico, le relazioni mature, ossia quelle che prevedono lo scambio dei tre documenti base – la “triade” principale del ciclo dell’ordine, cioè ordine e avviso di spedizione e fattura (ORDERS & DESADV & INVOIC) –, registrano una lieve crescita di +1%, mentre le relazioni più complete, che scambiano, cioè, almeno un quarto documento aggiuntivo, sono aumentate di +9%, passando da 421 nel 2022 a 458 nel 2023. Di queste, 425 (il 93% della categoria) include l’aggiunta di un solo documento, mentre in 31 casi vengono aggiunti due documenti. In soli due casi, invece, ne vengono aggiunti tre, raggiungendo così lo scambio complessivo di sei diverse tipologie di messaggi.

Figura 4 - Le relazioni interne all’ecosistema Euritmo: confronto 2022-2023

Fonte: GS1 Italy “Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia” ed. 2024

Il ruolo (sempre) chiave dei retailer

Nonostante il ruolo indispensabile dell’EDI per migliorare l’efficienza interna e i processi collaborativi tra partner commerciali, nel 2023 sia i produttori sia i distributori hanno scambiato un numero inferiore di messaggi rispetto al 2022, con una flessione del 10% per entrambi. In questo contesto, i distributori mostrano dinamiche di crescita più marcate rispetto ai produttori per specifiche tipologie di messaggi, in particolare, per i messaggi logistici, a conferma del ruolo chiave dell’EDI per ottimizzare i processi logistici e operativi. Si osservano, infatti, incrementi significativi negli scambi di ordini (ORDERS, +4%) e avvisi di spedizione (DESADV, +9%).

GS1 Italy investe sul futuro dell’EDI

Questa edizione del “Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia” conferma il consolidamento costante dell’utilizzo di questa tecnologia, con un progressivo miglioramento soprattutto nelle aziende che ne fanno già un utilizzo più maturo. Tuttavia, nonostante l’adozione crescente, molte imprese continuano a sottoutilizzare l’EDI, limitandosi allo scambio di una sola tipologia di documento (in primis la fattura), dimostrando una scarsa consapevolezza del potenziale dell’EDI. Inoltre, nella maggior parte dei casi, a utilizzare l’EDI sono aziende di dimensioni medio grandi, nonostante siano proprio le PMI le realtà che potrebbero trarre i maggiori vantaggi e benefici nell’utilizzo di questo strumento.

La formazione è uno degli strumenti che GS1 Italy mette a disposizione delle aziende: la sua Academy propone webinar - gratuiti per le imprese utenti - e percorsi ad hoc progettati su misura per le esigenze e gli obiettivi aziendali, dedicati all’EDI standard GS1.

Consapevole del ruolo strategico dell’EDI per la digitalizzazione e l’efficienza del settore, GS1 Italy sta continuando a investire su questo fronte con diversi progetti per cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e per espanderne l’utilizzo. È ben avviato il Solution Partner Program, con cui GS1 Italy certifica i partner tecnologici che utilizzano gli standard globali GS1 secondo regole concordate e che, perciò, posso aiutare le aziende del largo consumo ad adottare sempre di più e in modo più efficiente l’EDI, ed Euritmo in particolare. All’ecosistema Euritmo partecipano i provider certificati come Intesa, Tekne, Tesisquare e la piattaforma Procedo di GS1 Italy Servizi.

Scarica gratuitamente l’edizione 2024 del “Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia” dal sito web di GS1 Italy e scopri tutti gli approfondimenti su GS1 EDI ed Euritmo.


¹UNB - INTERCHANGE HEADER: segmento obbligatorio per la trasmissione di un messaggio in standard GS1 EDI. Questo è il segmento che indica l’interscambio del messaggio, contiene quindi l’identificazione univoca del mittente e del destinatario del messaggio EDI (indica un punto di ricezione/invio codificato).

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