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Il futuro dell’EDI, tra intelligenza artificiale, semantica e nuovi approcci

Ne parliamo con Piergiorgio Licciardello, director EDI in GS1

Quest’anno GS1 celebra i 35 anni di EANCOM, che ancora oggi è lo standard più diffuso per lo scambio elettronico di dati. Cosa succederà in futuro? Quali nuove tendenze e tecnologie stanno emergendo?

Lo abbiamo chiesto a Piergiorgio Licciardello, che in GS1 è director EDI.

 EDI_Licciardello_Articolo.jpgDavid Plas Photography

D: Partiamo dalle basi: brevemente, cos’è l’EDI e a cosa serve?

R: EDI, Electronic Data Interchange, è una metodologia di scambio dati basata su formati strutturati e standardizzati. L’obiettivo è quello di digitalizzare i processi di interazione lungo la supply chain, tradizionalmente basati su carta, aumentando velocità, efficienza e precisione.

D: Cos'è, invece, lo standard GS1 EANCOM? 

R: EANCOM è il primo standard EDI sviluppato da GS1. Essenzialmente si tratta di un subset, basato sul formato EDIFACT di UN/CEFACT, verticalizzato sulle esigenze dei settori supportati da GS1, come il largo consumo ma non solo.

D: Quando è nato GS1 EANCOM? Come e perchè?

R: La prima versione di EANCOM è stata rilasciata nel 1989, quindi ne festeggiamo il 35° anniversario.
La ragione che ha spinto verso la creazione di uno standard per lo scambio elettronico dei dati è stata, essenzialmente, la volontà di supportare la comunità delle aziende utenti GS1 nel percorso di digitalizzazione del business, massimizzando anche l’utilizzo delle chiavi di identificazione GS1 (GTIN, GLN, ecc.) quali link univoci tra mondo fisico e mondo digitale.

D: Stiamo parlando di uno standard ancora diffuso e utilizzato?

R: Lo standard EANCOM è largamente utilizzato, nella comunità GS1, e i trend di adozione, rilevati periodicamente tramite survey, permangono positivi.

D: Cos'è GS1 EDI XML? In che modo è legato a GS1 EANCOM? 

R: GS1 XML EDI è una suite di messaggi basata sulla tecnologia XML (Extensible Markup Language, una delle tecnologie più diffuse per lo scambio di dati, ndr) e totalmente in gestione a GS1. Mette a disposizione in questo formato diversi messaggi disponibili anche in formato EANCOM ma offre anche ulteriori opzioni non disponibili nell’altra tecnologia. Un esempio può essere costituito dalla suite di messaggi legata alla gestione digitale dei test clinici nel settore sanitario. È una tecnologia che è spesso preferita per le nuove implementazioni.

D: Ci sono nuove tecnologie, anche legate all’intelligenza artificiale, o innovazioni che possono rimpiazzarlo?

R: Mentre l’EDI, come processo, non è prevedibile possa essere rimpiazzato, almeno non fino a quando ci sarà bisogno di condividere dati tra attori della supply chain, le tecnologie sono in costante evoluzione. Ad esempio JSON (JavaScript Object Notation, un formato per lo scambio dati basato sul linguaggio di programmazione JavaScript, ndr) e JSON Linked Data sono tecnologie emergenti nel settore dello scambio dati.
Interessante, in prospettiva, anche il ruolo dell’intelligenza artificiale, specialmente in contesti complessi, con la necessità, per esempio, di gestire, per il medesimo tipo di transazione, formati tecnici differenti, con la necessità di passare in maniera più efficace possibile da una rappresentazione all’altra.

D: Quali sono le linee di progetto e le priorità di GS1 per l'EDI? Su cosa state lavorando? 

R: Ormai qualche anno fa, GS1 ha focalizzato i suoi sforzi sulla creazione di una metodologia di gestione e sviluppo degli standard basata sulla semantica. Il focus, quindi, si sposta sempre più sul dato, sul suo significato e sul suo utilizzo, piuttosto che sulla sua rappresentazione tecnica. Partendo da questa base, con un data model che costituisce la base di tutti i formati tecnici supportati, GS1 adesso sta guardando ai nuovi formati come JSON o JSON Linked Data, nonché a nuove forme di interazione, ad esempio legate allo scambio in tempo reale di informazioni lungo la filiera, rese possibili dall’utilizzo di infrastrutture basate su API in alternativa a quelle tradizionali di tipo store-and-forward (un sistema di trasmissione in cui i messaggi devono essere totalmente ricevuti e immagazzinati prima di essere trasmessi in uscita, ndr).

D: Come vede il futuro degli standard GS1 per l'EDI? Quale ruolo avranno?

R: Con la progressiva accelerazione del percorso di digitalizzazione del business, il bisogno di condividere dati, e quindi il bisogno di standard globali riconosciuti, non potrà che crescere. Questo rappresenta, quindi, un’opportunità, nonché una responsabilità, importante per GS1. Gli standard dovranno evolvere, da un punto di vista tecnico, per restare al passo con i tempi e, al tempo stesso, anche la qualità della documentazione degli standard stessi, ad esempio la sua “fruibilità” da parte di strumenti di intelligenza artificiale, sarà un elemento chiave per la diffusione degli standard stessi nel mercato. In questo scenario in evoluzione, quindi, gli standard GS1, EDI e non solo, potranno giocare un ruolo cruciale.

Visita il sito GS1 Italy per conoscere i benefici dell’EDI e gli standard GS1 da utilizzare

A cura di Laura Perrone


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