01. Futuro multiplo, previsioni incerte

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Scenari duri, difficili, molteplici e incerti, a volte cupi e pericolosi, quelli dei prossimi mesi, in un caleidoscopio di possibili alternative in cui entrano tutti i temi di questi anni: la guerra e i cambiamenti geopolitici, il cambiamento climatico e le migrazioni, l’intelligenza artificiale e il mercato del lavoro e, su tutti l’inflazione e la possibile crisi economica.

Il Rapporto Coop 2023 analizza in maniera accurata e trasversale l’eccezionale complessità del mondo che ci circonda e cerca di comprendere i suoi effetti sulla vita quotidiana degli italiani, a partire - come tutti gli anni – dal loro rapporto con il cibo. E lo fa con il supporto e la collaborazione scientifica di Nomisma e Nielsen IQ, il contributo di Circana, Osservatorio Immagino di GS1 Italy, Gfk, Ufficio studi di Mediobanca, CSO servizi e due survey a un campione rappresentativo della popolazione 18-75 anni e a un panel di opinion leader e manager.

Futuri multipli si diceva, perché, afferma Albino Russo, direttore generale Ancc Coop, «sono costellati di tanti punti di svolta che possono cambiare la vita di ciascuno».

Secondo il Rapporto Coop il 2023 vede l’affollarsi di emergenze non risolte a partire dai venti di guerra che riarmano le potenze, le trasformazioni in corso nello scacchiere internazionale, un nuovo europeismo su cui però insiste il peso della denatalità e dell’invecchiamento in contrapposizione all’esuberanza demografica dell’Africa (nei prossimi 25 anni la popolazione subsahariana crescerà di un miliardo di persone e, probabilmente, farà di nuovo del Mediterraneo un crocevia di popoli e culture).

L’irrompere dell’intelligenza artificiale, poi, promette di risolvere molti dei problemi del mondo ma alimenta altrettante paure ed incognite (il valore economico in appena due anni è passato dai 95 ai 207 miliardi ma, stando alle ultime analisi, in un prossimo futuro un lavoratore su quattro potrebbe perdere la propria occupazione).

E il cambiamento climatico è ormai una catastrofe, peraltro annunciata, che con i suoi 2.300 eventi estremi solo nel corso del 2022 (erano stati 146 nel 2010) ha già superato il punto di non ritorno. Basti pensare che nessun paese al mondo è ad oggi compatibile con l’obiettivo di mantenere la crescita della temperatura media non oltre 1,5°C entro il 2030 e se è vero che in Italia ancora oggi permane una zoccolo duro di negazionisti (il 15% fra coloro che lo negano e chi lo ritiene una esagerazione) per converso sono 14 milioni gli italiani che si dichiarano pronti a battersi attivamente e esporsi in prima persona per la tutela dell’ambiente e uno su quattro ha già cambiato abitudini in virtù della sostenibilità.

Fig1_RapportoCoop23.jpgFigura 1 – Clima, un disastro annunciatoFonte: Rapporto Coop, 2023

I possibili punti di svolta individuati dal Rapporto Coop sono:

  • Le elezioni americane ed europee del 2024.
  • L’auspicata possibile conclusione della guerra o, al contrario, l’estensione del conflitto o l’avvio di nuove contrapposizioni.
  • Il rinfocolarsi della pandemia.
  • L’individuazione di nuove cure grazie all’IA.
  • Sul fronte economico, la revisione delle regole europee, la concreta attuazione del Next Gen Eu, a partire dal Pnrr.

Continua a leggere il dossier, vai al capitolo 02. L’inflazione sale e il lavoro non paga