tecnologia

2,5%

gli investimenti digitali sul fatturato nel retail

L’incidenza degli investimenti in digitale sul fatturato dei retailer italiani è passata dal 2% nel 2020 al 2,5% nel 2021. A conferma dell’uscita dalla logica dell’emergenza (nel 2020 la maggior parte degli investimenti hanno potenziato l’online per far fronte all’improvvisa crescita della domanda) e di una maggiore maturità, questi investimenti sono quasi equamente distribuiti nei tre cantieri di lavoro principali:

  • Il 39% per la digitalizzazione del negozio.
  • Il 30% per il back-end.
  • Il 31% per il potenziamento dell’omnicanalità.

E aumenta la consapevolezza digitale dei retailer italiani con gli investimenti in quest’area che aumentano il peso su quelli totali.

Secondo l’Osservatorio Innovazione digitale nel retail della School of Management del Politecnico di Milano, sponsorizzato anche da GS1 Italy, il canale online è ormai responsabile del 20% dell’incremento dei consumi, tanto che oggi l’85% dei 300 top retailer italiani è presente online integrando il digitale con il negozio fisico, attraverso i modelli del click & collect (65%), del reso offline degli ordini e-commerce (37%) e della verifica online della disponibilità di prodotti in negozio (30%).

Figura 1 - Gli investimenti digitali dei retailer italiani

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Fonte: School of Management del Politecnico di Milano “Osservatorio Innovazione digitale nel retail” 2022 - Copyright © Politecnico di Milano/Dipartimento di Ingegneria gestionale

Nel punto vendita sono tre le principali aree di intervento:

  1. La sicurezza di clienti e personale durante la visita in negozio.
  2. La semplificazione dell’esperienza cliente nello store con diversi supporti digitali anche per rendere più autonomi i consumatori lungo il customer journey.
  3. La valorizzazione delle esperienze di pagamento.

Nel back-end il digitale consente di approfondire la conoscenza del cliente facendo leva sull’analisi dei dati: il 50% dei retailer li utilizza già per attivare iniziative di comunicazione, marketing e vendita personalizzate su specifici cluster e su singoli clienti. Inoltre gli investimenti nel back-end sono stati volti a ottimizzare attività e processi lungo la supply chain, con soluzioni per l’automazione del magazzino e per la previsione della domanda.

A cura di Fabrizio Gomarasca  @gomafab