Clima economico e consumi - novembre 2008
Le principali evidenze dell’Osservatorio
Il Paese è a crescita zero: l’Italia è in dichiarato stato di recessione. Recentemente, l’Istat ha pubblicato i dati sulla povertà “relativa” italiana, ovvero quella linea di povertà che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale un nucleo familiare è considerato povero. In base ai dati pubblicati, l'11,1% delle famiglie residenti in Italia sono povere: tale numero sembra destinato a crescere in virtù del dichiarato stato di recessione.
I dati degli ultimi mesi, e novembre conferma la tendenza, evidenziano un stato di pessimismo nei confronti dell’economia del Paese e delle prospettive della famiglia (per quest’ultima ancora più marcato della rilevazione di ottobre). I consumi permangono assolutamente asfittici: non si evidenzia un’ulteriore stretta solo perché, probabilmente, le famiglie “stanno raschiando già da tempo il fondo del barile”.
- Figura 1 - La percezione della situazione economica: del Paese e della famiglia
- Figura 2 - I consumi in generale
- Figura 3 - I beni di prima necessità e i beni non di prima necessità
I risultati di novembre
La rilevazione del mese di novembre non aggiunge ulteriori novità a quanto raccolto negli ultimi mesi: la percentuale di coloro che indicano che la situazione del Paese peggiorerà continua a salire. In questo momento sono i gruppi notoriamente più consumistici (i giovani e gli intervistati con titolo di studio superiore) ad avere un approccio più pessimistico rispetto all’economia nazionale.
Anche per le prospettive economico finanziarie della famiglia, si rimarca una percezione di peggioramento, a scapito del miglioramento, ancor più accentuata rispetto al mese di ottobre: in questo caso la sensazione è generalizzata presso tutti i target raggiunti.
- Figura 4 - Evoluzione della situazione economica del Paese
- Figura 5 - Evoluzione della situazione finanziaria della famiglia
I consumi e le loro tendenze, come detto, seguono di pari passo non più l’idea ma il dichiarato stato di recessione: i consumi in generale vengono contenuti, senza sostanziali differenze rispetto alla rilevazione del mese precedente, probabilmente perché hanno raggiunto una soglia minima di sussistenza.
- Figura 6 - Evoluzione dei consumi in generale e di quelli della famiglia
- Figura 7 – Previsioni di acquisto di beni di largo consumo
- Figura 8 – Previsioni di acquisto di beni e servizi non di prima necessità
Emissioni: la valutazione della posizione del Governo italiano
Un intervistato su dieci sembra dichiararsi molto informato rispetto all’ecologia: il numero sale a tre intervistati su dieci rispetto all’interesse per tale argomento.
L’introduzione relativa all’argomento ecologia è stata necessaria per condurre gli intervistati a discutere della posizione del Governo italiano in Europa relativamente all’adozione della direttiva il cui obiettivo è quello di ridurre le emissioni di anidride carbonica.
Il 79,8% degli intervistati è al corrente della discussione della direttiva nell’Unione Europea: il 34,6% dichiara di non essere al corrente della posizione contraria del Governo italiano motivata dal fatto che, in questo momento di recessione, tali costi avrebbero l’effetto di frenare la ripresa economica nazionale poiché i costi dovrebbero essere sostenuti dalle imprese.
La percentuale di chi si ritiene poco o per nulla informato rispetto all’argomento specifico sale, rispetto ai dati sino ad ora riscontrati, al 37,4%. La percentuale di intervistati dichiaratisi d’accordo con la posizione del Governo è pari al 34,2% del campione.
Interessante è, di contro, la percentuale di coloro che si dichiarano d’accordo con l’opinione per la quale i costi iniziali superiori per la limitazione di CO2 e per l’investimento in fonti rinnovabili di energia, comporterà ricadute positive in termini di risparmio dei costi per l’energia nel medio periodo. Tale percentuale si assesta al 67,7%.
In generale, un intervistato su due dichiara che sia opportuno sostenere adesso costi maggiori per migliorare la qualità ambientale nel medio periodo: ancor più interessante è il 59,7% di italiani che sarebbe disposto a sostenere oggi un qualche aumento nella bolletta energetica per far fronte ai costi volti al miglioramento della qualità ambientale. È opportuno tuttavia sottolineare che coloro che si dichiarano certamente disposti sono “solo” il 23,7% degli intervistati.
- Figura 9 - Conoscenza e interesse all’argomento ecologia
- Figura 10 – Conoscenza della direttiva europea e della posizione del Governo italiano
- Figura 11 – Livello di conoscenza e approvazione della posizione del Governo italiano circa la direttiva europea
- Figura 12 – Accordo con l’opinione di guadagno da riduzione di anidride carbonica
- Figura 13 – Destinazione di risorse: per l’ambiente o sviluppo economico
- Figura 14 – Disponibilità ad accettare aumenti nelle bollette a fronte di riduzione delle emissioni
L’Osservatorio Dinamiche intende analizzare, in maniera continuativa, la percezione degli italiani relativamente ad una serie di aspetti di primo piano: la situazione economico-finanziaria del Paese e della propria famiglia, l’atteggiamento verso i consumi e verso alcune categorie di beni, sia di largo consumo sia voluttuari.
In questa indagine si sono poi approfonditi i temi relativi posizione del Governo italiano in Europa circa la direttiva degli Stati Europei per la limitazione di emissione di anidride carbonica da parte delle imprese e lo sviluppo di fonti rinnovabili di energia.
Gli obiettivi dell’Osservatorio vengono perseguiti intervistando mensilmente un campione di 1.000 individui, rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne in base alle variabili del genere, età, grande ripartizione territoriale e ampiezza centri, tramite metodologia CATI (Computer Assisted Telephone Interview). Il field di ricerca, i cui risultati sono presentati nelle pagine a seguire, è stato effettuato nei giorni compresi tra il 27 ed il 30 ottobre 2008.
A cura di Dinamiche