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Anche l’idrotermosanitario testa l’applicazione della tecnologia EPC/RFId

Le soluzioni EPC/RFId di Indicod-Ecr per il gruppo Baxi

Anche la filiera dei prodotti idrotermosanitari può giovarsi, in termini di maggiore efficienza e di ottimizzazione dei costi, dell’implementazione della tecnologia EPC/RFId nella supply chain. E ciò nonostante la problematicità che prodotti a elevato contenuto metallico, come quelli tipici di questo settore, possono presentare per la corretta lettura di segnali in radiofrequenza (le onde magnetiche possono essere schermate, deviate o rifratte dalle superfici metalliche).

Lo conferma l’analisi di fattibilità della tracciabilità in radiofrequenza di caldaie e accessori, portata a termine nelle scorse settimane dall’EPC Lab – la struttura realizzata da Indicod-Ecr con l’apporto scientifico del Politecnico di Milano e tecnologico di Hewlett Packard Italiana, di Telecom Italia e di altri partner d’estrazione Ict – per conto del gruppo Baxi, terzo attore a livello europeo nella progettazione e produzione di caldaie e sistemi per il riscaldamento ad alta tecnologia.
Un’analisi che oggi il team dell’EPC Lab è pronto a ripetere in collaborazione con imprese attive in altri settori merceologici rappresentati nell’Angaisa (l’Associazione nazionale commercianti articoli idrosanitari, climatizzazione, pavimenti, rivestimenti e arredobagno), dando così vita a piloti di cui potranno beneficiare un numero sempre più ampio di aziende di quest’articolata filiera.

«La tecnologia EPC/RFId», assicura Pierluigi Montanari, business development area manager di Indicod-Ecr, «genera benefici in termini economici per chi l’adotta già in fase di catena produttiva e lungo la supply chain interna, anche se in questi tratti della filiera i risparmi generalmente non sono di portata tale da giustificare di per sé l’investimento. Ben più consistenti risultano, invece, le efficienze che l’impiego della tecnologia EPC/RFId può generare lungo i nodi della filiera a valle, quindi dal magazzino prodotti ai depositi, ai centri di distribuzione, ai grossisti, agli installatori». Di qui l’auspicio di Indicod-Ecr che venga utilizzata su più larga scala dalle imprese di questo comparto. Ma non solo. L’applicazione di tag RFId all’interno di macchinari ad alto valore aggiunto potrebbe generare ulteriori risparmi di costi nel post vendita, permettendo per esempio all’assistenza tecnica di tracciare in maniera univoca l’installato e di operare con maggiore efficacia, celerità e soddisfazione per il cliente finale.
«Sia i test condotti per conto del gruppo Baxi presso il nostro laboratorio di Peschiera Borromeo», afferma Montanari, «sia quelli ripetuti presso il suo stabilimento produttivo di Bassano del Grappa, hanno dato esito positivo quanto all’applicabilità della tecnologia EPC/RFId a due modelli di punta del gruppo con flussi significativi in termini di pezzi annualmente prodotti sul circuito sia nazionale che europeo (circa 530.000 per un modello di caldaie murali e 240.000 per un modello di scaldabagno). Abbiamo infatti riscontrato percentuali d’errore di lettura irrilevanti, non soltanto nel momento in cui abbiamo utilizzato tag specifici per metallo, ma anche con quelli di tipo cartaceo, più economici. Relativamente più problematica è risultata, invece, l’applicazione della tecnologia nella gestione della supply chain dei pallet di accessori, per la dimensione spesso limitata dei singoli pezzi e la forte concentrazioni di metalli che impediscono la lettura dei tag delle confezioni più interne al pallet».
Com’è prassi dell’EPC Lab, una volta confermata l’applicabilità della tecnologia EPC/RFId, il team ha proceduto all’analisi dei costi e benefici della sua adozione da parte dell’azienda committente. Calcolo che è stato effettuato applicando un modello finanziario - il Roi Tool - messo a punto in collaborazione con il Politecnico di Milano.
«Nel caso del gruppo Baxi», sottolinea Montanari, «abbiamo calcolato che, a fronte di un investimento iniziale di 340 mila euro, cui va aggiunta una spesa ricorrente di altri 150 mila euro l’anno, la tecnologia EPC/RFId dovrebbe consentire al gruppo di abbattere del 75-76% i costi generati da errori nella messa a stock, nel picking, nelle spedizioni, nelle registrazioni, ecc., che comunque sono già molto limitati. E altresì un calo del 56% dei costi riconducibili a resi, stock out, contenziosi amministrativi e così via, per i quali invece i vantaggi in termini di ritorno degli investimenti sono di gran lunga maggiori.
L’investimento complessivo per l’adozione della nuova tecnologia risulterebbe quindi ammortizzabile in poco più di tre anni, o al massimo in cinque anni nell’ipotesi più pessimistica del nostro modello, che contemplava un dimezzamento dei benefici non operativi».

La filiera dell’idrotermosanitario e le soluzioni Indicod-Ecr

Indicod-Ecr ha partecipato lo scorso marzo insieme ad Angaisa (l’Associazione nazionale commercianti articoli idrosanitari, climatizzazione, pavimenti, rivestimenti e arredobagno) a Tecnopolis, l'evento dedicato all’innovazione tecnologica per la logistica all'interno della mostra-convegno Expocomfort, la biennale esposizione internazionale giunta alla 36 edizione, che ha chiamato a raccolta alla Fiera di Milano-Rho l’intera filiera produttiva e distributiva del settore idrotermosanitario.
In questa occasione, per Tecnopolis è stato attrezzato uno spazio di 1.000 mq dedicato a soluzioni innovative per la gestione aziendale e la vendita, la logistica integrata di magazzino, i sistemi di rintracciabilità e movimentazione, gli strumenti per la vendita e la valorizzazione delle attività di show room.

Negli ultimi tempi il settore idrotermosanitario ha rivelato interessanti sviluppi, come dimostrano i dati relativi all’andamento del mercato recentemente divulgati da Anima, la Federazione delle associazioni nazionali dell'Industria meccanica varia ed affine: nel 2007, infatti, il settore ha registrato un incremento di fatturato totale del 2,5% rispetto al 2006, ed è previsto un ulteriore aumento del 2,8% nel 2008. Per quanto riguarda le esportazioni, rispetto al 2006 hanno fatto registrare un incremento di quasi tre punti percentuali, che saliranno a 4,5 nel 2008.

Indicod-Ecr ha presentato le tecnologie EPC/RFId

Tecnopolis che ha visto più di 2.800 presenze registrate nei cinque giorni di fiera. Indicod-Ecr è stato presente con un suo stand dedicato all'EPC/RFId e all'EPC Lab, il suo laboratorio di sperimentazione.
In particolare, è stato creato un percorso interattivo attraverso le tecnologie applicabili e future nell’ambito del settore idrotermosanitario. In un magazzino innovativo di 600 mq sono state presentate numerose soluzioni per la logistica aziendale: RF ed EPC/RFId, tag e barcode di nuova generazione, area self-service e magazzino. Soluzioni funzionanti, allestite con attrezzature di vendita e di stoccaggio specifiche, statiche e compattabili, carrelli per la movimentazione interna integrati con software al servizio della logistica.

La tracciabilità: un’opportunità offerta dalle tecnologie RFId

Ad oggi, le possibilità di applicazione di tecnologie RFId al settore idrotermosanitario ruotano attorno a due filoni principali: la tracciabilità logistica (dalla linea produttiva fino al ricevimento materiale presso l’ultimo anello della filiera di distribuzione) e la tracciabilità post-vendita (dalla vendita al privato/installatore, seguendo tutte le fasi dell’installazione e della successiva manutenzione del prodotto).
Indicod-Ecr, assieme ad Angaisa e al Politecnico di Milano, sta avviando un gruppo di studio per verificare le modalità per tracciare, tramite etichette RFId UHF con codifica EPC, i singoli beni prodotti nel settore ed eventualmente gli accessori e i ricambi, sia internamente alle aziende che lungo la supply chain di riferimento.
In questi ambiti, infatti, le opportunità sono numerose. Per quanto riguarda la logistica interna:

  • automatizzare/migliorare l’accuratezza dell’inventario nei magazzini;
  • abilitare l’implementazione di logiche di gestione del magazzino improntate alla massima efficien-za/efficacia;
  • identificare i pallet ed i singoli beni in fase di picking e spedizione.

Per quanto riguarda la logistica distributiva:

  • identificare i beni in transito lungo i nodi della filiera sino al grossista/punto vendita;
  • migliorare le performance di controllo dei flussi limitando errori, out-of-stock e contenziosi.

Il gruppo di lavoro che presto verrà attivato riunirà i principali attori della filiera e avrà i seguenti obiettivi:

  • definire i processi più importanti all’interno del perimetro aziendale;
  • condividere la supply chain di riferimento;
  • effettuare una valutazione di filiera del ritorno degli investimenti tramite il Roi tool;
  • formalizzare i risultati in un documento di riferimento per il settore;
  • valutare la possibilità di possibili piloti.

Per informazioni: epclab@indicod-ecr.it


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