consumi

02. Consumi e imprese

La relativa debolezza dei consumi di beni continua a penalizzare l’attività industriale dei produttori di beni di consumo. Nell’ultimo trimestre disponibile (maggio-luglio) i livelli produttivi dell’industria dei beni di consumo si sono contratti dello 0,4% rispetto al precedente, e del 3,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

La contrazione sta interessando la maggior parte dei settori produttivi, senza particolari stravolgimenti del quadro rispetto a quanto osservato nei mesi scorsi.

In particolare, va male la produzione dell’industria dell’auto, negli ultimi mesi crollata del 25% rispetto allo scorso anno, anche a causa della debolezza della domanda estera. I livelli produttivi si mantengono in contrazione anche per l’industria dell’abbigliamento, della pelletteria e per i produttori di mobili ed elettrodomestici. Tiene invece la produzione dell’industria farmaceutica, quella dei prodotti di profumeria e per la cura della persona. Performance particolarmente positive si registrano invece nell’industria alimentare, principalmente sulla spinta dell’andamento positivo delle esportazioni, mentre risulta ancora poco vivace la domanda interna.

In generale, il secondo trimestre ha visto una ripresa sia del volume dell’export che dell’import di prodotti di consumo, rispettivamente pari al +2,4 e +1,9% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

Le indagini congiunturali evidenziano che permane un diffuso pessimismo presso l’industria dei beni di consumo. In sostanza, nel breve termine non osserveremo segnali di recupero della produzione, quanto meno finché le imprese non percepiranno evidenti segnali di ripresa nelle intenzioni di spesa da parte dei consumatori.

Anche in alcuni settori dei servizi, dove le cose erano andate meglio nei trimestri passati, l’attività ha iniziato a mostrare segnali di rallentamento. In particolare, i dati sul fatturato evidenziano andamenti stagnanti o addirittura in contrazione in alcuni settori legati alla filiera del turismo. Nel secondo trimestre il fatturato, espresso in volume, si è mantenuto stazionario rispetto al primo per le imprese della ristorazione, si è contratto dell’1,3% nei servizi di alloggio e del 6,7% per le agenzie viaggi e tour operator. D’altra parte, alcune di queste tendenze potrebbero riflettere alcuni cambiamenti strutturali in atto nella domanda turistica, la maggior diffusione dei soggiorni in strutture private o comunque di carattere extra-alberghiero.

I dati più recenti relativi agli arrivi turistici mostrano andamenti positivi nel mese di maggio, e delle contrazioni nei mesi di giugno e luglio, sia per quanto riguarda la componente estera e sia per quello che attiene al turismo interno. In particolare, il numero di arrivi si è contratto, rispettivamente, del 5% e del 7,7% rispetto a giungo e luglio dello scorso anno.

Dalle indagini congiunturali presso le imprese del turismo emergono in effetti segnali di peggioramento nel mood degli operatori del comparto nei mesi estivi, legati all’andamento dell’attività in parte sotto tono rispetto alle attese.

Figura2_RefRicerche_set24.pngFigura 3 - Produzione industriale dei beni di consumo / Figura 4 - Clima di fiducia, imprese del turismoFonte: elaborazioni REF Ricerche su dati Istat ed Eurostat, settembre 2024

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