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Assemblea Ibc: Iva e accise, nessun aumento in vista

Davanti alle imprese dei beni di consumo il rappresentante del governo tranquillizza gli operatori della filiera. Ma la strada per raggiungere l’obiettivo della crescita è ancora in salita.

«Il Governo non ha in previsione di ritoccare Iva e accise». A fugare i timori in coda al convegno annuale di Ibc (l’associazione dell’Industria dei beni di consumo) ci ha pensato il Consigliere economico alla Presidenza del Consiglio Yoram Gutgeld, nonché Commissario alla spending review, che ha vantato i risultati ottenuti dal Governo Renzi in questi due anni: «Stiamo lavorando per risolvere problemi strutturali di quarant’anni che hanno frenato lo sviluppo economico e sociale del Paese», ha detto Gutgeld.

Il segno più dopo sette anni

Obiettivo Crescita era il tema scelto da Ibc  per il suo convegno all’assemblea annuale, proprio nel momento in cui, per la prima volta dopo sette anni, si è registrata una ripresa del potere d’acquisto delle famiglie.

«Finalmente abbiamo visto impostare una politica della domanda che, anche grazie alla politica fiscale del Governo, ha cercato di ridare fiato a un corpo sociale notevolmente impoverito dalla recessione», ha sottolineato il presidente Aldo Sutter nel suo discorso d’apertura, rivendicando quanto hanno fatto le imprese senza mai perdere di vista «l’economia reale, la priorità di una base manifatturiera forte, la necessità di essere in condizione di competere». Gli interventi messi in atto in questi anni vanno infatti dall’innovazione di prodotto, alle politiche di branding alla penetrazione nei mercati esteri, fino alle strategie di crescita dimensionale.

«Non abbiamo mai perso - ha aggiunto Sutter - la focalizzazione su investimenti capaci di creare valore reale, occupazione e ricchezza sostenibile nel lungo termine, senza farci spiazzare dalla tentazione di investimenti finanziari di breve orizzonte, che sono guidati da segnali instabili, talora inducono comportamenti contraddittori, e non generano benessere diffuso».

Da Immagino ad Allineo

E nello specifico del largo consumo, Sutter ha ricordato l’impegno a favorire la creazione di strumenti e servizi di fondamentale importanza per l’efficienza delle imprese: «I più recenti, messi a punto anche grazie alla nostra partecipazione in GS1 Italy, permettono di far fronte alla omnicanalità che caratterizza i mercati odierni.
Mi riferisco a Immagino, il fotocatalogo che in meno di due anni ha raggiunto la significativa massa critica di oltre 50 mila prodotti fotografati e di 1000 imprese utenti. E’ un traguardo importante, ma il lavoro da fare è ancora lungo. Siamo anche in prima linea nel rilancio di Allineo – il sistema di catalogo elettronico - che raccoglierà le informazioni di prodotto e le renderà disponibili a tutti gli operatori commerciali su scala globale.

Il modello di relazioni che abbiamo costruito insieme alla distribuzione, basato sul dialogo aperto con Adm, l’Associazione della distribuzione moderna, si sta dimostrando utile alla diffusione di soluzioni tecniche che puntino all’efficienza complessiva, attraverso masse critiche di utenti.

E tuttavia questo non è sufficiente: condividiamo con Adm la valutazione che occorre ridurre il time-to market di queste soluzioni se vogliamo che le aziende ne traggano pieno vantaggio. Occorre che la nostra associazione congiunta riesca a coinvolgere un numero ancora più ampio di imprese, a spiegare la convenienza e la utilità di aderire a  questi sistemi, a determinare le condizioni perché la diffusione di queste soluzioni faccia un ulteriore definitivo balzo in avanti».

Sutter ha poi ricordato l’accelerazione della regolamentazione del rapporto industria-distribuzione, in particolare relativa alle istruttorie avviate dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, sull’applicazione dell’articolo 62.

I freni alla crescita permangono

Nonostante i risultati dell’esecutivo enumerati da Gutgeld in materia di processi decisionali con le riforme istituzionali (che sono anche riforme economiche, ha rimarcato l’esponente dell’Esecutivo), di mercato del lavoro, di tassazione e di burocrazia, Sutter riconosce che comunque la situazione rimane grave: «Regime fiscale farraginoso e costoso, burocrazia e complessità amministrative, arretratezza del sistema del credito non incentivano gli investimenti e lasciano spesso gli imprenditori con un senso di solitudine. A ciò si aggiunge il persistere di protezionismi e corporativismi che neanche la recente legge sulla concorrenza è riuscita a scalfire: la presenza di mercati protetti fa crescere i costi, incide sul potere d’acquisto delle famiglie, erode la domanda potenziale per i prodotti delle nostre imprese». Come a dire che ben vengano i provvedimenti fin qui presi, ma la strada verso la crescita è ancora in salita.

A cura di Fabrizio Gomarasca