#NRF16 - day 1
l'opinione di
Ma non doveva fare freddo? Sono a New York per il "Big show" organizzato dalla National Retail Federation e mi spiegano che gli 11 gradi di temperatura esterna sono dovuti al mitico El Niño. Mi sono presentato con un italianissimo giaccone che nemmeno Totò e Peppino; loro, gli americani, stanno a chiacchierare in camicia come se fosse estate.
Il big show è grande davvero: 34.000 partecipanti (sì, come una nostra partita di calcio). Fra gli stranieri (il 24% del totale) quest'anno vincono i vicini canadesi (1239) di misura sui brasiliani (1135, ma molto più visibili e sicuramente più allegramente rumorosi). Noi italiani siamo 240.
La prima impressione è sulla sicurezza; mi aspettavo controlli esagerati e invece quasi niente. Parigi con l'esercito coi mitra spianati in ogni dove e i controlli in tutti i grandi magazzini e siti turistici sembra un altro mondo.
Il programma dei convegni è un tomo di 120 pagine; se non hai fatto i compiti a casa per un tuo personale percorso ti senti - come dicono loro - overwhelmed - schiacciato.
È domenica mattina e nella sterminata North Hall la prima "Keynote session" la tiene Stephen Joyce, president di Choice Hotel: una lezione per il mondo del retail su come il settore alberghiero si relaziona coi clienti di oggi. Programmi fedeltà e innovazione digitale le parole d'ordine. Pensare a come si prenota un albergo oggi rispetto a pochi anni fa…
Approfittando della sessione di domande (ovviamente via Twitter) ho chiesto se la diversa frequenza d'acquisto fra il settore retail e quello alberghiero influenza le strategie digitali. "Great question, Marco!" mi dice, e aggiunge che per i retailer vedere i propri clienti almeno una volta la settimana è una grande opportunità di dialogo per costruire "esperienze memorabili". Interessante.
Dai titoli dei tantissimi interventi e dagli slogan degli espositori direi che il digitale e i big data la fanno da padrone, ma sempre abbinati con il fisico. La lezione ormai imparata è che fisico e digitale non sono alternativi, ma assolutamente complementari. Lo raccontano bene Tesco e Waitrose che usano RFId e altre tecnologie non in una logica "nerd", ma esclusivamente per fornire un miglior servizio ai propri clienti. Decisioni prese utilizzando dati, retail in the cognitive era, location analytics; il commercio è sempre più una scienza. Basta usare le informazioni giuste al momento giusto. Siamo ormai nell'era del marketing degli influencer: Twitter e tutti i social network, il mondo dei blogger hanno un crescente potere persuasivo sulle scelte dei consumatori. Non si può non tenerne conto, ormai.
Sono le 4 del pomeriggio, il primo giorno di big show finisce qui.
Esco dal gigantesco Jacob Javitz Convention Center. Nevica! Addio El Niño. A domani.
A cura di Marco Cuppini - @cupmar