06. L'autopercezione della modernità
La maggioranza degli italiani (69%) si autopercepisce moderna.
Moderni perché usano la tecnologia, si informano, sono aperti e curiosi. Quasi tutti gli intervistati ritengono di essere tendenzialmente più moderni rispetto al resto d’Italia. Più in particolare, gli intervistati si dicono moderni perché:
1. Utilizzano in modo funzionale la tecnologia: “Vado a correre con l’I-Pod”, “Uso sempre Internet, compro i biglietti online, telefono con Skype e sono su Facebook”, “Faccio la spesa online con l’Esselunga, acquisto via Internet”, “Sono moderno ma equilibrato, faccio la spesa via Internet e do una panoramica ai viaggi online… è una questione di velocità e comodità”
2. Si tengono costantemente informati: “Cerco di essere concreto. Mi aggiorno sulle novità tecnologiche, tv, Internet e quotidiani”, “Leggo i giornali, viaggio da sola, invito chi voglio e so andare all’oscuro”, “Ho telefonini, mi piace informarmi sulle novità tecnologiche”.
3. Si ritengono aperti alle diversità, socialmente e culturalmente curiosi: “Cerco di non avere pregiudizi, di non seguire schemi, di non essere selettiva, di non seguire troppo la scia, di non farmi trascinare dai luoghi comuni”, “Nei rapporti interpersonali cerco di accettare idee altrui”, “Io viaggio da sola, preferisco, non mi costruisco delle cose facili, anche nel lavoro”.
Moderni sì, ma consapevoli della propria storia. Si pensano capaci di vivere il proprio tempo, ma anche orgogliosi del tempo da cui provengono: “Mi definirei moderna in evoluzione: sono legata al secolo scorso”, “Aperto, ma con la facoltà di scegliere!”, “Con un piede nella modernità ma ancorata al secolo scorso”, “Essere moderni non è una scelta, ma è una constatazione perché niente di ciò che è moderno mi mette a disagio e deduco di essere moderno… non è una scelta a priori”.
È importante, per molti, ribadire che essere moderni non significa negare le proprie radici, ma anzi riuscire a conciliarle nella propria quotidianità: “Io non sembro moderno perché sono legato a certi valori, sono legato alla tradizione”, “Vogliono far credere che essere moderni significhi non sposarsi, non avere una famiglia (…). Io credo anche in valori antichi e non credo che questo infici la modernità”.
La modernità sana e positiva è quella che porta la tradizione con sé. La modernità fine a se stessa, quella di passaggio veloce al futuro, spaventa, è pericolosa proprio perché sradica, perché va contro la tradizione, anziché assimilarla, superandola sì, ma prendendone il meglio.