La formula francese, per superare la crisi
La domanda di consumi rallenta e la crescita prevista è debole ma il governo francese conta di superare la crisi continuando a sostenere gli investimenti per il miglioramento della competitività continua
La domanda di consumi rallenta e la crescita prevista è debole ma il governo francese conta di superare la crisi continuando a sostenere gli investimenti per il miglioramento della competitività continua
Un proverbio turco recita: “Se stai annegando ti aggrappi anche a un serpente”. Non c’è dubbio che una correzione dei conti pubblici era necessaria, e quindi la manovra è stata vista da molti come un salvagente. Purtroppo, più la si guarda e più sembra un serpente. Il problema principale è che non si affronta nessun nodo strutturale, anzi alcuni provvedimenti aggraveranno la situazione. continua
Lo spazio, come il tempo, è tiranno e quindi capita che i titoli dei giornali e dei tg offrano drastiche semplificazioni della realtà. continua
È tornata di moda la favola della formica e della cicala. Gli italiani sarebbero le virtuose formiche e gli americani sarebbero le cicale che hanno cantato per un’estate sola. Ecco un aneddoto che spiega perché la favola potrebbe essere falsa. Spende e si indebita chi è ottimista sul futuro, risparmia chi ha paura. Il risparmio ci ha forse preservato da guai peggiori nella crisi. Ma è l’incrollabile ottimismo che farà ripartire la locomotiva americana. continua
Lo sviluppo sostenibile é diventato in Francia un tema centrale nell’offerta e nella comunicazione delle imprese nel settore del largo consumo. continua
A motore spento fino allo scorso giugno e con il turbo durante il terzo trimestre: ecco un riassunto dei fatti e delle prospettive a breve per l’economia italiana. Se i dati sulla produzione industriale rispecchiano ciò che sta avvenendo, il Pil potrebbe crescere di quasi due punti percentuali nel terzo trimestre rispetto al suo valore del secondo trimestre. Forse ci aspetta un Natale con le bollicine. continua
È stato un anno difficile, un anno veramente duro… recentemente si è registrata una lieve ripresa, e vorrei poter dire che il peggio è ormai passato, ma nessuno ci crede. Il futuro è sì una sfida … ma è anche scoraggiante. Rimango però ottimista riguardo a questa industry… perché il punto è la leadership, la leadership nelle avversità. Secondo una previsione dell’Istituto di Studi Fiscali inglese, il tempo necessario per riportare il debito pubblico al livello precedente la crisi del credito… è di 20 anni. L’Istituto ritiene che da qui al 2018 la riduzione del debito in media costerà alle famiglie circa 3.000 sterline l’anno. Oltre a questo, bisogna considerare il deficit del settore pensionistico… che per i cittadini britannici ammonta a circa 19.000 sterline pro capite. continua
L’Italia intravede appena l’uscita dalla recessione: in Europa la crisi si ferma ma qui non ancora. continua
Nel corso del 2008, soprattutto in ragione della crisi finanziaria ed economica, più volte l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è stata chiamata a riaffermare che la concorrenza sviluppa nuova ricchezza da investire e da distribuire; che la valorizzazione delle competenze nella pubblica amministrazione, nelle professioni, nella formazione, nella ricerca e nel mercato stimola dinamismo e produttività; che la corretta misurazione dei meriti rende equa una competizione che non prescinda dai principi di sussidiarietà e solidarietà continua
Il mondo del web è in continua evoluzione e per questo affascinante da esplorare, anche se riuscire a tenere il passo può risultare alquanto faticoso. Circola su YouTube, ed è già stato presentato in qualche convegno e meeting aziendale, un bel video. La sensazione immediata che ho provato quando per la prima volta il suo ritmo incalzante ha catturato la mia attenzione è stata di frustrazione: tutto va così veloce che diventa impossibile per chiunque tenere il passo anche solo delle novità relative ai campi di azione o ai settori per cui si ha un interesse specifico e diretto. continua
L'attuale fase di rallentamento dei prezzi potrebbe portare paradossalmente alcune conseguenze negative per le imprese italiane, aggravando gli effetti di una delle peggiori crisi del dopoguerra. I prezzi italiani, infatti, tendono a crescere meno di quelli europei solo quando l'inflazione accelera. Appena le tensioni rientrano, i nostri prezzi scendono meno della media, compromettendo la competitività del paese. Il settore più critico è quello dei servizi, dove ormai è indispensabile smantellare posizioni di rendita ed inefficienze. continua
La congiuntura mondiale manifesta forti tensioni e incertezze, in queste condizioni è vitale per un Paese moderno trovare nuove vie per innovare e recuperare competitività, a beneficio di imprese e cittadini. continua