Più collaborazione strategica per colmare i gap nella filiera
Il 48% della filiera del largo consumo sta portando avanti progetti di partnership. I buoni risultati raggiunti da questa rinnovata attenzione per la collaborazione si scontrano però con un calo delle prestazioni di servizio.
La filiera del largo consumo sta facendo grandi passi avanti in molti sensi. Per di più, lo sta facendo in un momento di generale complessità. I risultati che emergono dall’indagine pubblicata nella più recente analisi “Mappatura ed evoluzione dei flussi logistici nella filiera del largo consumo” - realizzato da GS1 Italy in ambito ECR Italia con il contributo delle aziende associate e il supporto del Politecnico di Milano e della LIUC Università Carlo Cattaneo - confermano l’impegno di fornitori (PRO) e distributori (GDO) nel risolvere criticità specifiche, alcune emerse già nel corso della precedente edizione della ricerca, altre del tutto inedite.
Le criticità di ieri
L’analisi condotta nel 2018 aveva evidenziato l’esigenza di un miglioramento del livello di servizio ricevuto dalla GDO, soprattutto per quel che riguardava la puntualità e la completezza delle consegne ai Ce.Di. (centri di distribuzione), la qualità degli imballi utilizzati per il trasporto e la movimentazione della merce, e il grado di digitalizzazione.
Un’altra criticità importante riguardava gli impatti sull’efficienza operativa dell’ampliamento degli assortimenti. Emergeva inoltre come lo sbilanciamento dei flussi settimanali e mensili con picchi di attività concentrati in alcuni periodi dell’anno generassero congestione nelle fasi discarico ai Ce.Di.. Infine, era stata rilevata un’ulteriore area di inefficienza nel disallineamento delle anagrafiche logistiche.
| Criticità rilevate nel 2018 | E nel 2023? | |
|---|---|---|
| Livello di servizio | Bassa puntualità di consegne in ingresso ai Ce.Di. e difficoltà a rispettare gli slot di consegna prenotati sui portali | ↑ |
| Qualità degli imballi | Riduzione della qualità parco pallet, proliferazione di mezzi pallet, sgrammatura imballi primari e secondari con conseguente aumento dei danneggiamenti e una minore macchinabilità dei colli | = |
| Digitalizzazione | Basso livello di digitalizzazione dei processi, scarsa visibilità degli ordini fuori dal perimetro aziendale, difficoltà a standardizzare i tracciati dati | = |
| Ampliamento della gamma | Crescita del numero di referenze, complessità nella gestione degli articoli basso rotanti, gestione a magazzino degli espositori | ↓ |
| Sbilanciamento dei flussi | Aumento della variabilità dei flussi e sbilanciamento dei flussi in/out dai Ce.Di. nel mese e nella settimana | ↓ |
| Disallineamento delle anagrafiche | informazioni “logistiche”pondo-volumetriche non sempre correttamente manutenute, e problemi di sincronizzazione informativa anche interni alla GDO (tra WMS e sistema di riordino) | ↓ |
Fonte: GS1 Italy “Mappatura ed evoluzione dei flussi logistici nella filiera del largo consumo” 2025
Rispetto a questa situazione di partenza, la buona notizia è che tra il 2018 e il 2023 sono stati messi a segno diversi buoni risultati:
- Le interviste realizzate nell’ultima indagine confermano una tendenza diffusa alla “decomplexity”, vale a dire a ridurre la complessità operativa, attraverso la riduzione del numero di referenze da gestire e alla revisione delle logiche di allocazione delle scorte.
- Si è registrato un miglior bilanciamento dei flussi nella settimana e nel mese che ha ridotto la pressione sui Ce.Di. e migliorato l’efficienza logistica complessiva.
- Anche il disallineamento delle anagrafiche è stato ridotto. Il miglioramento nella sincronizzazione dei dati, in particolare tra il sistema di evasione ordini del PRO e il sistema di riordino della GDO, ha ridotto le discrepanze operative e il rischio di errori.
- La maggiore qualità dei dati pondo-volumetrici delle referenze si sta rivelando determinante nei sempre più numerosi progetti di automazione intralogistica.
Fin qui le buone notizie. Ci sono però ancora alcuni punti da migliorare.
Il primo è la qualità degli imballi. I problemi riguardano non solo le ridotte prestazioni di resistenza che mettono a rischio il carico, ma anche la “macchinabilità” dei colli (ovvero il comportamento di un determinato materiale rispetto ai macchinari produttivi, ndr) che comporta inefficienze in termini di respingimenti e contenziosi. Il tema di crescente complessità per la filiera del largo consumo intreccia efficienza operativa e sostenibilità. La diffusa sensibilità per i temi ambientali spinge infatti i fornitori a riprogettare il packaging primario e gli imballi secondari e terziari per ridurne gli impatti ambientali nell’intero ciclo di vita. Contemporaneamente, un parco pallet di qualità è il prerequisito fondamentale per una crescente automazione dei processi logistici. Conciliare robustezza e sostenibilità si sta rivelando una sfida complessa.
Un altro punto di stallo riguarda la digitalizzazione, il cui tasso di crescita tra il 2018 e il 2023 è stato inferiore alle aspettative. Eppure la digitalizzazione è fondamentale per aumentare l’efficienza e la qualità dei processi logistici poiché permette di ottimizzare lo scambio di informazioni tra PRO e GDO, di ridurre gli errori e migliorare la tracciabilità delle merci; permette inoltre di avere una gestione integrata, una visione più ampia, previsioni e programmazioni più accurate e dettagliate.
Le aziende coinvolte nell’indagine confermano una diffusione crescente ma disomogenea nell’utilizzo di strumenti digitali tra le aziende della filiera. La trasmissione ordini tramite EDI (Electronic Data Interchange), ad esempio, è in crescita ma viene condizionata nei singoli casi dalla dimensione aziendale, dalla maturità tecnologica, dalla percezione dei benefici e così via.
La vera nota dolente però riguarda il livello di servizio ricevuto e misurato dalla GDO: qui non solo non c’è stato miglioramento ma, al contrario, rispetto al 2018, è stato registrato un peggioramento significativo. Vale in particolare per la puntualità delle consegne scesa nella percezione della GDO al 78% per quel che riguarda il secco e all’87% per i freschi. Su questo punto gli interventi possibili sono almeno due:
- Armonizzare le metriche di misurazione poiché in mancanza di un KPI di puntualità condiviso, concordato e ugualmente misurato, risiede una pericolosa discrepanza tra PRO e GDO per quel che riguarda l’entità del problema.
- Rafforzare gradualmente la collaborazione non solo tra PRO e GDO ma anche con le terze parti logistiche (3PL) per migliorare la visibilità dei flussi, ma anche la loro tracciabilità.
Le criticità di oggi
Le interviste condotte con PRO e GDO hanno inoltre portato alla luce una serie di nuove criticità (non tutte specifiche della filiera) come la difficoltà nel reperimento di manodopera e di capacità di trasporto, o l’aumento dei costi operativi e gestionali. Tra le problematiche che caratterizzano il largo consumo spiccano:
- La difficoltà di gestione dei flussi logistici connessi alle campagne promozionali: un tema anche collaborativo, che presuppone la volontà e la possibilità di piani e strategie con i partner.
- L’efficacia ancora limitata dei portali di prenotazione degli slot di carico/scarico, definita non solo dal mancato rispetto dei tempi di consegna, ma spesso anche dalla difficoltà nel trovare slot disponibili.
- L’allungamento dei tempi di rifornimento (lead time) che impediscono di offrire una risposta tempestiva alle richieste del mercato, soprattutto durante le promozioni.
| Criticità rilevate nel 2023 | ||
|---|---|---|
| Riduzione della qualità del flusso fisico | Riduzione qualità degli imballi, legni inclusi, con aumento danneggiamenti e aumento furti | |
| Gestione del LT di rifornimento | Allungamento dei LT in caso di passaggio da transito, regole gestionali che portano ad elevata variabilità del LT, bassa visibilità sulle attività operative | |
| Efficacia dei portali di booking | Sia difficoltà a trovare gli slot sia capacità di rispettare gli slot promessi | |
| Aumento dei respingimenti | Aumento della difficoltà a comprendere e avere visibilità delle vere motivazioni dei respingimenti (sia totali che parziali) | |
| Rispetto FEFO* e gestione shelflife | Difficoltà per il PRO a consegnare in momenti diversi rispettando il FEFO, a cui si aggiungono richieste crescenti di aumento della shelflife residua da parte della GDO, indipendentemente dalla shelf-life complessiva del prodotto |
Fonte: GS1 Italy “Strade condivise. Innovazione e sostenibilità per la logistica del largo consumo" 2025 - (*) FEFO: first expired, first-out
Sfide e opportunità di domani
Dall’indagine “Mappatura ed evoluzione dei flussi logistici nella filiera del largo consumo” emergono infine tre sfide (o opportunità) per il prossimo futuro:
- La prima riguarda la sostenibilità, sempre più driver di investimento e prerequisito nelle scelte strategiche di filiera.
- La seconda sfida è di tipo tecnologico: l’automazione delle informazioni e delle operazioni logistiche avrà infatti un ruolo decisivo nel fissare gli standard di qualità e nel valorizzare le prestazioni della filiera.
- Terza e ultima, la collaborazione estesa dalla diade PRO-GDO ai 3PL è diventata la condizione essenziale per sviluppare iniziative con positive ricadute sulle singole organizzazioni e sull’intera filiera.
