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Innovazione Largo consumo

Come sostenere competitività, innovazione e legalità della filiera

Alcune proposte sono quelle emerse dal primo Forum nazionale del largo consumo, che Centromarca e Ibc hanno organizzato a Roma coinvolgendo i rappresentanti della filiera del “carrello della spesa”. Sul tavolo le sfide che attendono un comparto strategico

Forum del Largo Consumo organizzato da Centromarca e Ibc
Da sinistra, Carlo Alberto Buttarelli, presidente Federdistribuzione; Francesco Mutti, presidente Centromarca; Sabrina Scampini, giornalista Mediaset; Flavio Ferretti, presidente Ibc, Renzo Sartori, vicepresidente Assologistica; Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura.

Il largo consumo in Italia rappresenta oltre 930 mila imprese, occupa 2,3 milioni di addetti e sviluppa un giro d’affari di circa 222 miliardi di euro, generando esportazioni per circa 81 miliardi di euro. Un comparto strategico, insomma, ma alle prese con una fase congiunturale delicata. Nasce da qui la necessità di serrare le fila, portando all’attenzione di governo e parlamento proposte concrete per rafforzare la competitività del settore e garantire un beneficio diretto ai consumatori.

Con questo obiettivo lo scorso 25 ottobre si è svolto a Roma il primo Forum nazionale del largo consumo. Promosso da Centromarca e Ibc, le associazioni che riuniscono l’industria di marca e dei beni di consumo, con il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), l’incontro ha riunito anche Federdistribuzione, Confagricoltura e Assologistica. In altre parole, tutti i protagonisti del carrello della spesa “tra scelte di politica economica e soluzioni per la filiera”, come recitava il tema dell’incontro.

Le proposte alle istituzioni

Francesco Mutti, presidente di Centromarca, ha sottolineato «l’urgenza di efficientare la nostra filiera per portare maggior valore e quindi lavorare insieme per formulare proposte concrete su tre filoni: competitività, innovazione e legalità».

Ecco le più significative, contenute nel documento illustrato nei giorni scorsi al Mimit.

  • Competitività: l’obiettivo è favorire l’espansione dimensionale delle imprese e l’accesso a strumenti finanziari più efficaci. Le principali misure includono il supporto ai processi di merger & acquisition (fusioni e acquisizioni, ndr), incentivi alla managerializzazione delle PMI e la promozione di partenariati e reti tra imprese
  • Innovazione: in un contesto che vede molte aziende ancora impegnate a completare la transizione digitale, per supportarle occorre rendere più accessibili gli strumenti e semplificare i processi burocratici. Tra gli interventi prioritari c’è la dematerializzazione dei documenti di trasporto attraverso l’EDI.
  • Legalità: Centromarca e Ibc sono in prima linea per un mercato più trasparente e sicuro, attraverso il contrasto alle pratiche commerciali sleali e la lotta alla contraffazione nel largo consumo. Un impegno che implica l’adozione di strumenti digitali e sistemi di tracciabilità e un forte presidio nella sensibilizzazione del consumatore.
«È la prima volta che si affronta il tema del carrello della spesa in modo strutturato. Per questo sottoponiamo al governo proposte concrete, a costo zero, che mettono al centro la competitività delle aziende, la digitalizzazione dei processi e il presidio della legalità» Francesco Mutti, presidente di Centromarca

L’importanza della formazione

Per inquadrare la realtà dell’industria italiana, Flavio Ferretti, presidente di Ibc, ha ricordato che circa 20 mila delle 37.500 aziende associate fatturano meno di un milione di euro.

«Per questo una nostra mission è fare formazione e produrre managerializzazione. C’è bisogno anche di modernizzare i processi: in questo senso, basti citare gli standard GS1, che consentono alle aziende di ottenere importanti risparmi di costi». Flavio Ferretti, presidente di Ibc

Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, ha ricordato che l’80% dei prodotti alimentari passano attraverso i punti vendita della distribuzione moderna. «Le nostre imprese sono a tutti gli effetti industrie del commercio, che dedicano grandi risorse all’innovazione. La digitalizzazione e l’intelligenza artificiale, di cui non abbiamo ancora messo a terra tutte le potenzialità, ci offriranno grandi opportunità».

Parte integrante della filiera, il sistema agricolo è condizionato, come ha rimarcato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, da fattori come il costo dell’energia e della manodopera, senza dimenticare l’impatto del cambiamento climatico. «Per competere dobbiamo puntare sull’eccellenza per creare ricchezza e, nel contempo, fare una profonda riflessione sul futuro della filiera agroindustriale».

Le parole chiave sintetizzate da Francesco Mutti valgono anche per il settore della logistica, che con la pandemia ha vissuto, nell’analisi del vicepresidente di Assologistica Renzo Sartori, un punto di rottura e consapevolezza dell’importanza della logistica e della sicurezza, che oggi nel settore vale 200 miliardi. «Il post Covid-19 ha rivelato una fragilità anche in termini di normative, a cui abbiamo cominciato a porre rimedio con progetti importanti».

L’importante, nella sintesi conclusiva di Vittorio Cino, direttore generale di Centromarca e Ibc, è avere un approccio al carrello della spesa in termini di filiera. Questo comporta «implementare una politica industriale di lungo periodo, spingendo su competitività, sburocratizzazione e digitalizzazione. Solo un esempio: il QR code messo a disposizione da GS1 presenta una misura di efficienza tecnologica che impatta sull’Industria, la Distribuzione, la logistica e anche sul consumatore».

«Dobbiamo avere un approccio al carrello della spesa in chiave di filiera e spingere su competitività, sburocratizzazione e digitalizzazione»
Vittorio Cino, direttore generale di Centromarca e Ibc

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