03. L’Europa a tutela della concorrenza e delle PMI

Il quadro normativo pensato per tutelare la concorrenza e supportare le piccole e medie imprese

Nel suo keynote di apertura, Roberto Liscia ha sottolineato come anche l’evoluzione del quadro normativo abbia condizionato e stia condizionando lo sviluppo del mercato digitale in Europa. Ed è Roberto Viola, direttore generale di per le politiche digitali della Commissione europea (DG Connect), a definire il contesto.

La premessa è chiara: «Negli ultimi anni, l'Europa ha fatto significativi progressi nel campo digitale, diventando un modello per la governance pubblica e gli investimenti nel settore».

Tuttavia, ciò non avviene in un quadro omogeneo: secondo i dati Eurostat del 2023, circa il 20% delle piccole e medie imprese europee ha integrato l'e-commerce nei loro modelli di business, con un aumento di circa tre punti percentuali negli ultimi due anni. Tuttavia, ci sono notevoli differenze tra i paesi: la Danimarca registra quasi il 40% di PMI che utilizzano l'e-commerce, mentre l'Italia si colloca al di sotto del 15%.

Importanti sono anche le disparità sulle competenze digitali: se la media europea si attesta sul 60% della popolazione, l'Italia è ancora ferma al 45%, dato sul quale bisogna lavorare se si considera che l'obiettivo europeo è raggiungere l'80% di competenze digitali nella popolazione entro il 2030.

I regolamenti UE su abusi algoritmici e mercati digitali

In questo quadro di disomogeneità interna e di forti pressioni esterne, per garantire un mercato digitale sicuro e competitivo, l'Europa ha introdotto due importanti regolamenti: il Digital Service Act (DSA) e il Digital Markets Act (DMA).
Il DSA mira a proteggere cittadini e PMI dagli abusi algoritmici delle grandi piattaforme di intermediazione, imponendo obblighi a piattaforme con oltre 45 milioni di utenti attivi, tra cui AliExpress, Amazon, Zalando, e altre.

Il regolamento europeo sui mercati digitali (DMA), invece, garantisce che le PMI siano trattate equamente dalle grandi piattaforme, come Android e iOS, promuovendo maggiore concorrenza.

Questi regolamenti fanno parte di una strategia più ampia per una trasformazione digitale equa e sostenibile, che supporti sia i consumatori sia le imprese.

Si tratta di quadri normativi che si aggiungono ad altri, come il Payment Services Regulation (PSR) sui pagamenti e la direttiva Omnibus sui prezzi.
«Questi sforzi normativi – spiega Viola - mirano a proteggere i consumatori, garantire trasparenza e facilitare l'adozione etica delle nuove tecnologie, creando un contesto di competizione equilibrata tra piccole e grandi imprese e tra l'Europa e il resto del mondo».

A cura di Maria Teresa della Mura