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Una carriera segnata dal “bip”

Il sogno di un bambino diventa realtà: dal fascino del bip della cassa del supermercato alla svolta professionale “dentro il codice a barre”. Il racconto di Paolo Cibien per “50 volte il primo barcode".

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Uno dei ricordi più nitidi della mia infanzia è il suono ritmico dei “bip” delle casse al supermercato. Lo so, la maggior parte dei bambini e delle bambine sogna di diventare astronauta, professionista del calcio o di vivere avventure incredibili , io ero affascinato dal mio vicino di casa che lavorava alla cassa del supermercato del paese. Per me, era l’uomo che “faceva bip”.

Ironia della sorte (o segno del destino?), la mia carriera professionale è iniziata dove quei “bip” vengono registrati, elaborati e trasformati in informazioni a supporto dell’Industria e della GDO, ovvero in Nielsen (oggi NielsenIQ): informazioni utili a  prendere decisioni strategiche e operative. C’ero quasi, quindi: lavoravo a stretto contatto proprio con il “bip” che mi incuriosiva da bambino, ma mancava un ultimo passaggio. Mancava di varcare la soglia di quel “bip” e guardare il suo mondo da dentro. Così, dopo 13 anni di esperienza in una multinazionale di ricerche di mercato, ecco il passaggio in GS1 Italy, la casa degli standard e del barcode, che 50 anni fa ha reso possibile la prima scansione di una confezione di gomma da masticare Wrigley's in supermercato nell’Ohio.

Ho iniziato a lavorare in GS1 Italy quattro anni fa. Credevo di avere chiaro davanti a me il  percorso che mi aspettava: mai avrei immaginato quante sfide e quali successi professionali (e  personali) avrei vissuto: la nascita del mio secondo figlio, il conseguimento di un Executive MBA e il privilegio, infine, di guidare il team di Industry engagement in GS1 Italy.

Il primo settore con cui mi sono confrontato, in questa nuova avventura, è stato quello del Foodservice. E la prima lezione è stata senza dubbio capire quanto siano potenti il  dialogo e il confronto tra imprese. Questa modalità di lavoro non solo ci ha permesso di sviluppare una visione condivisa, ma ha anche sprigionato l'energia necessaria ad abbracciare il cambiamento, affrontare le barriere superandole e scoprire inaspettate opportunità all'interno della filiera.

La community Foodservice ha il suo punto di forza nell’eterogeneità: produttori, distributori e consorzi Ho.Re.Ca.a, cash & carry, catene della ristorazione, provider e istituti di ricerca… gli attori sono molti, sono complessi e sono guidati da valori e interessi diversi.

Insieme, in un’ottica collaborativa, abbiamo definito perimetro e classificazione dei punti di consumo, per mettere a disposizione della filiera uno strumento per la  lettura condivisa del settore e per affrontare  con maggiore efficacia l’universo del fuori casa. Questa  semantica comune è diventata oggi il punto di riferimento non solo per le aziende, ma anche per gli istituti di ricerca. È questo, io credo, il grande valore aggiunto del sistema GS1: un sistema fatto di. standard e servizi che diventa  parte integrante di una filiera che sta consentendo a produttori e distributori Ho.Re.Ca. di incrementare efficienza e digitalizzazione nei processi di interazione e scambio dati.

Parliamo  solo di Foodservice? Certo che no. I nostri standard aperti stanno suscitando interesse all’interno di molte filiere e sono spesso menzionati nelle normative di settori altamente regolamentati. Per fare un esempio, da diversi anni lavoriamo a stretto contatto con la community healthcare dei dispositivi medici che ha adottato il nostro sistema di codifica per migliorare la tracciabilità dei prodotti, la trasparenza delle informazioni lungo la filiera e al tempo stesso  essere conforme ai regolamenti europei.

Il successo è una conquista collettiva: le sfide più grandi non si vincono da soli. Farne parte è l’aspetto del mio lavoro  che mi entusiasma e mi appassiona di più. 

Guardando al prossimo futuro, GS1 sta già contribuendo alla realizzazione del Digital Product Passport, lo strumento proposto dalla Commissione europea per il passaggio dall’economia lineare a quella circolare a impatto zero, dove il circolo virtuoso passa da dati condivisi, aperti e interoperabili a beneficio di tutti gli attori economici e sociali, cittadini inclusi. I primi settori a beneficiarne saranno quelli del tessile e delle costruzioni.

L’ecosistema GS1 ha molto da offrire alle sfide di un futuro complesso ma affascinante, al fianco delle imprese.

A cura di Paolo Cibien, industry engagement director di GS1 Italy

Leggi anche la puntata precedente: “Il futuro è una sorpresa
Leggi nella puntata successiva la storia di Giada Necci e Alessandra Piras