gs1

Un codice per svelare i consumi e gli italiani

l'opinione di

Marco Cuppini

Tutto è precipitato quando abbiamo smesso di cibarci per sfamarci e abbiamo iniziato a farlo per vivere esperienze”. Divertente, senza dubbio; è un tweet di @Insopportabile, ingegnere sardo e “blu”, con oltre 140 mila follower che scrive su Twitter. Per chi si occupa di consumi e in particolar modo di cibo, la cosa, però, è decisamente più complessa.

I comportamenti e gli atteggiamenti degli italiani nei confronti del consumo sono sempre più articolati, non più sintetizzabili e correlabili all’età, al livello di istruzione, alla classe di reddito, alle aree geografiche. Le persone sono oggi più liquide e hanno atteggiamenti diversi a seconda di un numero di variabili molto ampio; per comprenderli meglio, bisogna aggregarli in specifiche “comunità di sentire”. Così facendo, il quadro diventa più articolato, ma anche esaustivo per comprendere che non ci comportiamo nella stessa maniera.

Il valore emotivo che attribuiamo a quello che compriamo può essere molto diverso, l’esperienza di consumo (intesa come preparazione del cibo e sperimentazione) può determinare l’apertura verso il nuovo o il totale disinteresse, il rapporto con la tradizione e con le origini può essere un preciso criterio di scelta. Del resto il 54% degli italiani ritiene che bisogna scegliere con cura i prodotti che si comprano e si consumano. E il 42% vuole sapere cosa mangia, ritenendo che conoscere il luogo di produzione sia fondamentale. Ma c’è anche chi considera il cucinare una perdita di tempo che ostacola il vivere “in velocità”, o chi adora mostrare quanto acquistato magari in modo impulsivo. Insomma l’attività di acquisto e consumo continua a essere importante per il cittadino consumatore, con declinazioni e coinvolgimenti molto diversi.

In quest’ambito la undicesima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy continua a monitorare tutto quello che succede sulle etichette dei prodotti di largo consumo, registrando sia le tendenze consolidate che quelle nuove. Tra queste, per la prima volta abbiamo verificato l’esistenza di tendenze trasversali che accomunano o distinguono i prodotti a seconda della loro occasione di consumo (colazione, primi e secondi piatti, e fuoripasto). Insomma, dimmi quando mangi e ti dirò se cerchi benessere, salutismo, naturalità, sicurezza o italianità. 

P.S. GS1 Italy insieme a Ipsos e McKinsey ha realizzato Nuovo Codice Consumi di GS1 Italy, una ricerca fondativa che ha l’obiettivo di comprendere gli atteggiamenti e i comportamenti di chi fa la spesa in Italia con un livello di dettaglio tale da consentire di interpretare i fenomeni attuali e delineare scenari e orientamenti tenendo conto della complessità dei consumatori e dei territori italiani. Stay tuned.

Bip! Altro che codice a barre

Etichette e stili di consumo – Marco Cuppini

Adam Smith, padre della scienza economica, ci accompagna in un tour tra gli scaffali di un supermercato. Le abitudini di consumo cambiano con il passare delle generazioni e per il cliente contemporaneo l’etichetta gioca un ruolo fondamentale nella scelta dei prodotti. Scopriamo insieme a lui l’importanza delle etichetta e la loro evoluzione: studiare un’etichetta significa scoprire quello che la gente vuole e cerca.
OpinioneOi11_Podcast_MC.jpg

Ascolta il podcast di Marco Cuppini e scopri tutti gli altri episodi.