gs1

La comunicazione di Carrefour migliora grazie al GS1 GDSN

Un nuovo caso di studio analizza il modo in cui Carrefour ha sfruttato lo standard GS1 Global Data Synchronization Network per dare slancio al business

CarrefourGDSN.png

 

Il gigante francese del retail ripercorre l’evoluzione della propria supply chain a 15 anni dall'implementazione del GDSN®

GS1 e Carrefour, uno dei maggiori retailer al mondo,hanno collaborato a un nuovo caso di studio che esplora il modo in cui l’azienda francese ha sfruttato lo standard GS1 Global Data Synchronization Network (GDSN) per migliorare nel tempo la comunicazione globale con i propri partner commerciali. L’impatto dell’implementazione dello standard GDSN può essere valutato nel lungo periodo in ogni aspetto dell’attività quotidiana, consentendo a Carrefour di affermare di aver soddisfatto le aspettative sempre crescenti dei consumatori nei confronti dei dati.

Carrefour France è stata tra le prime aziende a sfruttare pienamente il potenziale del GDSN. «L’idea era di semplificare gli scambi con i nostri produttori», spiega Marina Guégan, direttore IT Master Data di Carrefour.

Lo standard GS1 GDSN per aumentare l’efficienza nell’ambito dei nuovi prodotti e delle partnership

Prima di utilizzare lo standard GDSN erano necessari da tre a quattro scambi tra Carrefour e i suoi fornitori per completare una singola scheda prodotto: un processo stimato in 8-10 minuti per prodotto, che moltiplicato su migliaia di prodotti e fornitori unici significava un’enorme quantità di tempo e di impegno. Grazie allo standard GS1 GDSN oggi quella quantità è stata quasi azzerata.

Carrefour ha acquisito efficienza anche nella pianificazione. Nuovi attributi possono essere resi disponibili in anticipo per essere utilizzati nelle future schede prodotto. Tutti i partner commerciali possono così portare nuovi prodotti sul mercato in modo rapido e semplice. Il GDSN consente inoltre a Carrefour di strutturare meglio i dati dei prodotti e migliorarne la qualità.

«Grazie allo standard GDSN ci sono meno errori umani. Ancora meglio: prima, l’origine degli errori era difficile da rintracciare a causa dell’alto numero di scambi, mentre ora i fornitori si sentono più impegnati a garantire la qualità dei dati che condividono», afferma Marina Guégan.

Lo standard GS1 GDSN ha consentito alle piattaforme di shopping online di fornire ai consumatori informazioni affidabili sui prodotti

Oggi, l'utilità dei dati di prodotto ha superato i confini della supply chain. La rilevanza di un set di informazioni accurate non emerge solo all'interno di un contesto B2B: ora queste informazioni sono analizzate anche dal consumatore finale. Attraverso lo standard GS1 GDSN, le informazioni sui prodotti si spostano senza problemi dal produttore al rivenditore e al consumatore, sia attraverso i canali fisici sia attraverso i marketplace online.

Lo standard GS1 GDSN rende possibile questo percorso, contribuendo a garantire che siano supportati al contempo gli attributi fisici del prodotto (dimensioni, peso, composizione, ecc.) e i contenuti digitali, come la descrizione e le immagini. Questa nuova gamma di attributi, per le multinazionali come Carrefour, rappresenta un aiuto prezioso per affrontare le nuove sfide del panorama digitale contemporaneo.

«Il caso Carrefour dimostra una volta di più quanto sia importante insistere nell’adozione totale e convinta degli standard GS1», commenta Andrea Ausili, data & innovation manager di GS1 Italy. «Il GS1 GDSN, in modo particolare, consente di creare una collaborazione stretta ed efficace con i propri interlocutori commerciali a beneficio di tutti i soggetti coinvolti, dal produttore al consumatore, e a supporto di ogni processo della filiera, dalla distribuzione alla logistica fino alle informazioni per i consumatori. Anche la community del largo consumo italiano ha intrapreso da tempo questo percorso, grazie ad Allineo e a tutti gli altri servizi disponibili, e non dubitiamo che con il contributo di tutti gli attori coinvolti i benefici raccontati in questo caso saranno presto gli stessi riscontrati dalle aziende italiane dell’Industria e della Distribuzione».

*A cura di Francesco Fracassi – seguilo su Linkedin