sostenibilità supply chain

Dall’aereo alle grandi navi: la CO₂ si abbatte con lo shift modale

La merce trasportata in aereo, a parità di peso, comporta emissioni di circa 98% superiori rispetto a quelle che si otterrebbero usando una grande nave portacontainer. Tra i mezzi di terra i camion risultano ancora i più inquinanti ma i progressi sul fronte della loro alimentazione sono sempre più rapidi. Se ne è parlato al workshop “Gestione green della supply chain” organizzato da GS1 Italy in ambito ECR Italia.

Complice anche la crisi, l’Italia ha sostanzialmente centrato gli obiettivi di riduzione di emissioni di CO2 fissati dal protocollo di Kyoto. I traguardi che l’Europa si è posta al 2050 sono tuttavia molto più ambiziosi e prevedono una riduzione del 20% nel 2020, del 40% entro il 2030 e dell’80-95% entro il 2050 rispetto ai valori del 1990.

In questa sfida, il trasporto dovrà fare la sua parte, con una quota che è destinata a scendere del 54-67% entro il 2050 rispetto al 1990, nonostante nel 2005 fossero aumentate di ben il 30%. In quest’ottica, le soluzioni previste dalla logistica green sono una guida per gli operatori del settore. Molte soluzioni sono ottenibili semplicemente cambiando lo stile di guida e i percorsi (si veda l’articolo "Le mosse di ogni giorno per rendere la logistica green"), ma un cambio di passo ancora più sostanziale si può ottenere attraverso il cosiddetto shift modale e un cambiamento nell’alimentazione dei veicoli.

Per capire l’importanza dello shift modale basta considerare il seguente grafico.

slide53_gestione_green_logistica.jpg

Fonte: elaborazione GreenRouter su DEFRA Crabon Factors 2017

A parità di peso trasportato, l’aereo che fa una tratta nazionale ha una quantità di emissioni di CO2 di più del 98% rispetto a quello di una portacontainer dal tonnellaggio superiore alle 8.000 TEU [Twenty-Foot Equivalent Unit: unità equivalente ad un contenitore da 20 piedi (20')]. A sua volta, una nave di dimensioni maggiori avrà un terzo dei consumi di una da mille TEU. In mezzo si posiziona il treno, mentre il camion ha emissioni quasi quadruple rispetto al treno. La soluzione è quindi quella di trovare il modo di spostare le merci verso le modalità di trasporto meno impattanti dal punto di vista delle emissioni di gas climalteranti. Un esempio è dato dalla rotta tra Rotterdam e alcune destinazioni della regione della Ruhr. Come si vede, i benefici sono notevoli anche se cambiano molto in base all’orografia e alla posizione geografica delle destinazioni. 

slide54_gestione_green_logistica.jpg

Fonte: medium and long term perspectives in inland waterway transport in the UE - European Commission 2011

Quanto all’alimentazione dei mezzi di trasporto, va detto che i vari programmi europei (da euro 1 a euro 6) hanno limitato soprattutto la produzione di polveri sottili e ben poco le emissioni di CO2. Se l’alimentazione elettrica per ora si adatta a camion da due assi e per uso urbano, molto interessanti sono le performance dei camion alimentati da LNG, gas naturale liquefatto, già molto diffuso in Spagna e di cui l’Unione Europea incentiva l’uso attraverso la creazione di un blue corridor. Tale tecnologia si comincia peraltro ad applicare anche ad alcune navi portacontainer. Tra i carburanti alternativi al diesel, la riduzione di CO2 maggiore (fino a -70%) si potrà ottenere dal biometano, i cui costi sono però ancora elevati. Già oggi è invece disponibile un nuovo tipo di diesel da HVO, che garantisce prestazioni migliori grazie a una quota di combustibile da oli vegetali (soprattutto olio di palma, va detto) e residui di grassi. Alcuni nuovi modelli di camion sono in grado di evitare i tradizionali problemi di efficienza legati a questi materiali.

Per calcolare l’impatto delle diverse modalità di trasporto e mezzi utilizzati e dei diversi carburanti, GS1 Italy in ambito ECR Italia ha messo a punto un tool web gratuito dedicato agli operatori del settore, sviluppato in collaborazione con GreenRouter. Si chiama Ecologistico2 che permette di fare diverse simulazioni per tipologia del mezzo, carburanti alternativi, saturazione, ritorno a vuoto, tecnologia motore e shift modale, e che offre una serie di case study e schede tecniche delle principali soluzioni e tecnologie adottate dalle aziende che già si impegnano attivamente a favore della sostenibilità della propria logistica.

Per maggiori informazioni visita il sito web di Ecologistico2! 

A cura di Fabrizio Patti