Blockchain: collaborazione tra GS1, IBM e Microsoft
Gli standard aperti GS1 promuovono l’interoperabilità delle applicazioni blockchain in tutte le reti della supply chain.
GS1® – l’organizzazione degli standard di comunicazione business a livello mondiale, che in Italia è rappresentata da GS1 Italy – ha avviato una collaborazione con IBM e Microsoft per l’utilizzo degli standard GS1 nelle loro applicazioni blockchain per la supply chain.
Gli standard globali di GS1 per l’identificazione e i dati strutturati consentono agli utenti blockchain di diffonderne l’adozione e di mantenere una visione unica e condivisa della supply chain e degli eventi logistici veri e propri, aumentando l’integrità dei dati e la fiducia tra le parti, e limitando la duplicazione e la riconciliazione dei dati.
I dati blockchain possono essere organizzati e condivisi con un livello maggiore di interoperabilità tramite l’uso di appositi standard. Ad esempio, gli standard aperti GS1 e ISO, EPCIS (Electronic Product Code Information Services) e CVB (Core Business Vocabulary), permettono lo scambio di dati standardizzato e la tracciabilità a livello di singolo articolo.
«Quello che attrae molte organizzazioni verso la tecnologia blockchain è la possibilità di condividere i dati fuori dai perimetri aziendali mantenendo un elevato livello di rigore e di precisione», ha dichiarato Robert Beideman, vicepresidente retail di GS1. «Speriamo di rendere questa possibilità una realtà per le aziende, operando con partner tecnologici e di settore e promuovendo insieme un linguaggio business comune».
Standard nella supply chain: il test pilota di IBM e Walmart
Gli standard GS1 offrono alle società che operano su scala mondiale, come Walmart, la possibilità di espandere le reti blockchain a fornitori, distributori e altri partner del proprio ecosistema, sbloccando così il valore commerciale della condivisione dei dati, della trasparenza, della visibilità e della fiducia. IBM e Walmart hanno utilizzato con successo la tecnologia blockchain in un test pilota, finalizzato a migliorare la tracciabilità di due prodotti alimentari in due paesi diversi: il mango negli Stati Uniti e la carne suina in Cina.
«I nostri progetti pilota negli Stati Uniti e in Cina hanno dimostrato che la blockchain può rafforzare le misure protettive esistenti nel settore alimentare, migliorando la tracciabilità dei prodotti. Grazie alla blockchain, siamo stati in grado di tracciare un prodotto dallo scaffale del negozio a ritroso lungo tutte le fasi della supply chain, fino ad arrivare all’azienda produttrice, il tutto non in giorni o settimane, bensì in pochi secondi», ha commentato Frank Yiannas, vicepresidente sicurezza alimentare di Walmart. «Realizzare soluzioni di tracciabilità della blockchain su una serie comune di standard può permetterci di superare le attuali supply chain globali complesse e di creare reti basate sulla trasparenza e sulla fiducia».
«Uno dei principali vantaggi della blockchain è la possibilità di fidarsi, che porta a una condivisione dei dati sensibili sempre più efficiente e completa e, quindi, a un numero maggiore di transazioni aziendali. Abbattendo le barriere rappresentate da diversi sistemi di inserimento, quella fiducia aumenta ulteriormente», ha dichiarato Brigid McDermott, vicepresidente blockchain business development di IBM. «È per questo che stiamo collaborando con clienti del calibro di Walmart e con altri leader dell’industria per implementare gli standard aperti GS1 all’interno delle nostre attività».
«Attualmente, la sfida in ambito trade finance e supply chain è che i partecipanti sono obbligati a utilizzare diversi sistemi digitali corredati da processi cartacei e con un numero irrisorio, se non completamente assente, di standard comuni. Queste “isole” digitali funzionano bene se tutti sono sulla stessa rete, ma non appena si verificano problemi di connessione con alcuni partecipanti che utilizzano soluzioni differenti, la situazione è costretta a tornare rapidamente al manuale e al cartaceo», ha dichiarato David E. Rutter, ceo di R3. «Vediamo i registri condivisi (distributed ledgers) come uno strumento in grado di offrire la connettività necessaria tra i partecipanti all’interno delle reti commerciali».
«L’impiego degli standard GS1 esistenti per l’organizzazione delle informazioni sugli eventi non solo consentirà una maggiore interoperabilità delle supply chain basate su blockchain, ma semplificherà anche la raccolta e la descrizione di eventi scritti su contratti smart», ha commentato Yorke Rhodes III, global business strategist blockchain di Microsoft. «La collaborazione con vari partner per l’implementazione di soluzioni blockchain attraverso gli standard vigenti nell’ambito della tracciabilità a livello di item rappresenta la strada più rapida alla produzione».