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E l’e-commerce raddoppia

Crescita a +19% nel 2015, rispetto al 2014 il doppio. +140% per i centri commerciali e +77% per l’alimentare grazie alla consegna del fresco. I risultati della ricerca “E-commerce in Italia” di Casaleggio Associati

Grande affluenza il 13 aprile a Milano alla presentazione della ricerca “E-commerce in Italia” di Casaleggio Associati, giunta alla decima edizione e dedicata al fondatore Gianroberto Casaleggio appena scomparso.

E-commerce +19% nel 2015

Lo studio rivela una crescita più che raddoppiata per l’e-commerce in Italia durante il 2015 rispetto all’anno precedente, arrivando al 19% con un fatturato di quasi 29 miliardi di euro. Questa spinta arriva soprattutto dai retailer esteri entrati in Italia e dai grandi marketplace come Amazon.

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Figura 1 – Crescita del fatturato e-commerce

Il settore dei centri commerciali continua a registrare la crescita maggiore (+140%), grazie alla presenza di player internazionali e all’assorbimento di categorie merceologiche e alla relativa quota di mercato di settori come elettronica di consumo, moda e alimentare. A seguire, avanza in forte crescita (+77%) il settore alimentare grazie allo sviluppo della consegna del fresco, mentre i settori più maturi del turismo e del tempo libero, rappresentano complessivamente oltre tre quarti del mercato. L’unica decrescita percepita si registra nel settore dell’elettronica di consumo (-15%) a causa della difficoltà di contrastare i centri commerciali on line.

Nel 2016 le previsioni di crescita più ottimiste sono ancora per i centri commerciali (+55%); a seguire il settore salute e bellezza (+ 40%) e l’alimentare (+35%). In fondo alla classifica sempre dell’elettronica di consumo (0%).

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Figura 2 - Le prospettive per i settori nel 2016

Attenzione al conversion rate

Tra i principali aspetti analizzati, il conversion rate delle aziende italiane, che è risultato in media dell’1,5%, più basso rispetto ai due anni precedenti. Per aumentarlo, l’attenzione dei merchant italiani ricade su diversi fattori:

  • Semplificare il processo di acquisto (secondo il 66% dei merchant).
  • Trasmettere il senso di convenienza al consumatore e fornire assistenza durante la fase di acquisto (40%).
  • Far percepire la scelta giusta (31%).
  • La relazione col cliente (30%).
  • Velocizzare il processo di acquisto (29%).

Ottimizzazione del conversion date deve quindi essere valutata sotto diversi aspetti: persuasione all’acquisto, acquisto senza attrito, relazione massimizzata e senso d’urgenza.

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Figura 3 – Fattori che aumentano le conversioni

Cresce il mobile commerce anche in Italia

Nel 2015 il mobile ha affermato la sua importanza, dimostrandosi un canale fondamentale nella vendita online, non solo per i mercati più maturi ma anche per il mercato italiano dove ha generato un fatturato in media del 22% del totale, a differenza del 13% del 2014. Questa crescita è dovuta al fatto che gli utenti hanno acquisito più fiducia e sono più propensi a concludere l’acquisto da mobile: non a caso a inizio 2016 sono oltre 22 milioni gli italiani che si collegano nel corso del mese dai loro dispositivi mobile, ben 5 milioni in più rispetto al 2015.

Questo trend non è il solo. La ricerca evidenzia che gli operatori più grandi crescono maggiormente grazie a acquisizioni e funzioni. Inoltre la pubblicità televisiva si rivela sempre utile a far conoscere il brand e sviluppare le vendite online. Crescono i modelli di business basati sull’accesso e la relazione, la sharing economy, e i programmi fedeltà integrati alle app, all’email marketing e ai social media.

Nel corso del convegno sono poi state presentate alcune realtà e-commerce italiane e internazionali: Just Eat, Loviit, Quomi, Alibaba, Boraso e Zalando.

La ricerca completa è disponibile sul sito di Casaleggio: www.casaleggio.it/e-commerce