01. Due giorni di domande, spunti di riflessione, indicazioni
La battuta di arresto nel percorso crescita della marca del distributore (-0,1% a valore con una quota del 18,6% sul mercato complessivo della distribuzione moderna) è da considerare un fatto congiunturale o strutturale? Quali le motivazioni di uno stop che aveva già dato qualche segnale debole già dopo i primi sei mesi del 2014?
Quali le direttrici di marcia per una ripartenza che, secondo Guido Cristini, coordinatore scientifico dell’Osservatorio sulla MDD, è inevitabilmente destinata a riprendere (perché «la crescita della MDD è essenziale per la crescita sostenibile delle imprese commerciali») fino a portare la marca commerciale a quote di mercato più “europee”?
Tutte domande cui le due giornate di Marca a Bologna hanno cercato di offrire risposte, spunti di riflessione, indicazioni. A partire da quella che è stato il filo rosso che ha collegato i convegni che hanno arricchito la parte culturale e di dibattito della manifestazione: il fatto cioè che la Marca del distributore, come parte di un tutto che è la distribuzione, ha assunto una dimensione centrale nella filiera agroalimentare e si fa parte attiva per dare visibilità e riconoscibilità anche istituzionale al largo consumo. «La Marca del distributore è importante per le nostre aziende, ci fanno guadagnare efficienza e produttività. Ci consentono di abbassare i costi fissi e di migliorare la redditività», è il giudizio dell’amministratore delegato di Conserve Italia Angel Sanchez.
Così abbiamo visto instaurarsi un nuovo fronte di dialogo tra distribuzione e mondo agricolo e una sostanziale visione condivisa con l’industria, poiché proprio Ibc, l’associazione delle Industrie dei beni di consumo ha scelto il palcoscenico di marca per raccontare la “fabbrica dei consumi”.
«L’obiettivo della Marca del distributore - ha affermato il presidente di Adm Francesco Pugliese - è costruire la Marca». E Gianmaria Marzoli, vicepresidente di Iri, ha voluto rilevare che dopo due anni di flessione del mercato del largo consumo, se non ci fosse stata la MDD, probabilmente, i risultati sarebbero stati peggiori, riconoscendo che la distribuzione è stata tra i principali attori a difesa del potere d’acquisto del consumatore.