Modernità responsabile
Nell’ambito del convegno “Oltre la crisi: modernizzare il Paese. Il contributo del Largo Consumo”, Renato Mannheimer ha presentato i dati di un sondaggio che sviluppa il tema della giornata organizzata da Indicod-Ecr. Pubblichiamo qui un veloce botta e risposta con il presidente dell’Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione. Per i risultati della ricerca, rimandiamo al Dossier.
Professor Mannheimer, dal suo osservatorio privilegiato come interpreta il concetto di modernità?
Oggi la modernità viene percepita in relazione a due poli, quello tecnologico e quello rappresentato dalla triade scienza-progresso-conoscenza. Sono direttrici ben radicate nella popolazione, anche se talvolta possono assumere significati negativi, come nel caso di guerre o instabilità di vario genere. Di contro, c’è chi associa questi elementi a valori morali ed etici. Una modernità molto responsabile.
Parliamo della Vecchia Europa, una signora abituata da secoli a essere all’avanguardia, oggi in crisi di modernità. Lei come la vede?
Per me è una signora che cammina a un ritmo più lento rispetto a quello con cui ha allevato generazioni di cittadini. Ma è forte e continua ad andare avanti. Certo, subisce una decisa competizione dai paesi sulla cresta dell’onda, in particolare da quelli dell’Estremo Oriente. Riesce, però, a tenere bene il passo.
I paesi emergenti, appunto. Sono moderni nel significato che in Occidente si dà a questa parola?
Non ancora. Il nuovo mondo finora ha sviluppato solo alcuni aspetti relativi a modernità e tecnologia.
Farà progressi sempre più rapidi e importanti, ma di sicuro ci vuole del tempo.
La modernità come può traghettarci oltre la crisi?
Questa crisi globale ci porterà a elaborare un concetto diverso di modernità, che svilupperà un nuovo tipo di etica, più rigoroso: quello che dà fondamento alla responsabilità sociale. La voglia di riscatto è palpabile e il Rinascimento del XXI secolo sarà all’insegna dei valori culturali. La crisi che il mondo sta vivendo va oltre la sfera economica.
Come vede la via della modernizzazione applicata all’universo delle imprese del largo consumo?
Da diverse angolature. Sintetizzando, si possono individuare tre punti chiave.
- Innovazione di prodotto;
- evoluzione della tecnologia a favore dell’utilizzo finale del consumatore, sia dal punto di vista del processo di produzione sia dell’abbattimento dei costi;
- servizio al cliente, da declinare in maggiore assistenza e consulenza.
Un aiuto in più ormai richiesto. Il servizio post vendita assume un peso rilevante.
Non dimentichiamo che il consumatore oggi è protagonista e non viene più classificato in una categoria di genere. È un individuo con specifiche esigenze, e per soddisfarne le aspettative è diventato fondamentale sviluppare articolate e puntuali ricerche di mercato.
Un prodotto, per essere davvero ad alto contenuto di servizio, che caratteristiche deve avere?
Sia per quanto riguarda la produzione tout court sia in merito alla distribuzione, deve essere in grado di soddisfare le esigenze degli individui, anche quelle inconsapevoli, e cioè le esigenze dettate da bisogni non ancora espressi. Vanno interpretati e, per certi versi, previsti con buon anticipo.
Guarda online il video dell'intervento di Renato Mannheimer al convegno Indicod-Ecr “Oltre la crisi: modernizzare il Paese” dello scorso 28 gennaio 2009