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Innovazione Largo consumo

Contrasto allo spreco alimentare con i codici 2D e QR con data di scadenza

Il nuovo rapporto ECR Retail Loss delinea dieci azioni fondamentali per diffondere l’adozione di queste tecnologie entro il 2030 e gestire in maniera più efficiente la freschezza dei prodotti

QR codes con data di scadenza sui prodotti

L’ECR Community ha lanciato un nuovo rapporto dell'ECR Retail Loss dedicato quest’anno all’utilizzo dei codici 2D e QR con data di scadenza incorporata per contrastare lo spreco alimentare nella vendita al dettaglio quando causato da una gestione inefficiente delle scadenze dei prodotti.

La poca visibilità d’insieme che i rivenditori hanno sul proprio inventario si traduce in perdite economiche per invenduto giunto o prossimo alla data di scadenza e, in alcuni paesi, in multe per non aver tolto le referenze dallo scaffale. In genere il monitoraggio viene effettuato manualmente dal personale del punto vendita con rischi di errori e dispendio di ore/uomo impiegate in questa mansione.

Sull’argomento si sono confrontati oltre sessanta esperti del settore, inclusi rappresentanti di 25 rivenditori e accademici di cinque università, e hanno elaborato il rapporto Scaling QR Codes with Embedded Date Codes" (Diffondere i codici QR con data di scadenza incorporata), una roadmap delle dieci condizioni che devono essere soddisfatte affinché questi standard possano diffondersi nei reparti di prodotti freschi e deperibili entro il 2030.

Vantaggi trasformativi

L’implementazione di questa tecnologia consentirebbe di:

  • Semplificare la routine del negozio.
  • Migliorare la redditività delle categorie attraverso sconti dinamici basati sulla durata di conservazione rimanente.
  • Ridurre lo spreco alimentare consentendo un rifornimento più intelligente.
  • Consentire ai sistemi POS di bloccare le vendite dei prodotti scaduti.
«I codici QR non sono solo un aggiornamento tecnologico, rappresentano un cambiamento fondamentale nel modo in cui i rivenditori gestiscono freschezza, conformità e redditività».
John Fonteijn, presidente di ECR Retail Loss

La roadmap in dieci punti

Il rapporto identifica dieci condizioni critiche necessarie per accelerare l’implementazione di questi standard e garantirne una diffusione efficace nel retail alimentare:

  1. Supportare i requisiti normativi: I codici QR possono fungere da strumento essenziale per la conformità alle normative emergenti sulla sicurezza alimentare e la riduzione degli sprechi.
  2. Riduzione dello spreco alimentare come priorità strategica. A tale scopo sono cruciali l’impegno del management e gli investimenti aziendali.
  3. Adozione degli standard 2D e QR a livello di settore attraverso un accordo unanime tra rivenditori e organismi di settore (industria e associazioni del largo consumo) con cui venga adottata un’unica lingua di trasmissione delle informazioni, attraverso gli standard GS1, lungo tutta la filiera.
  4. Nominare un responsabile interno (DRI): assegnare a una singola figura la responsabilità diretta di implementare gli standard 2D/QR garantisce slancio e coordinamento tra aree aziendali e stakeholder esterni come i fornitori.
  5. Costruire un solido business case sia per i rivenditori che per i loro fornitori, ovvero misurare il ROI e allocare costi e benefici per tutti gli stakeholder.
  6. Garantire l’aggiornamento tecnologico: assicurarsi che tutti i sistemi, dai POS agli ERP, siano in grado di leggere e interpretare i dati dei QR codes.
  7. Coinvolgere i team interni: formare il personale e integrare l'uso dei QR codes nelle routine quotidiane del magazzino e del punto vendita.
  8. Preparare fornitori e partner: coinvolgere e supportare l'intera supply chain, dai produttori di etichette ai fornitori di prodotti freschi.
  9. Costruire la fiducia dei consumatori: mostrare il valore aggiunto offerto dai QR codes, dall'accuratezza al check-out alle informazioni dettagliate sul prodotto.
  10. Pensare all'inclusività: assicurare che i sistemi siano accessibili e funzionali per tutti gli utenti, inclusi i piccoli fornitori e gli acquirenti non digitalizzati.
Elena Tomanovich, senior director, industry engagement di GS1, sottolinea: «Siamo entusiasti del potenziale di questa ricerca per guidare cambiamenti globali nel commercio al dettaglio di alimenti freschi. I codici a barre di nuova generazione come il codice QR basato sugli standard GS1 e il GS1 DataMatrix (tipo di codice a barre bidimensionale 2D, ndr) sono un vero punto di svolta per aiutare a bloccare la vendita di prodotti scaduti con dati aggiuntivi. Una volta completamente implementati, i consumatori non acquisteranno mai più un prodotto scaduto».

Come partner chiave in questa trasformazione, GS1 Italy è in prima linea nel promuovere l'adozione di standard globali. Scopri i QR code standard GS1.

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