Il contesto sembra favorevole: secondo la ricerca pubblicata da We Are Social, nel 2024 il 45% degli italiani con più di 16 anni ha effettuato almeno un acquisto online, con una netta preferenza per settori come fashion, elettronica, food e beauty/personal care.
TikTok evolve così da piattaforma di puro intrattenimento a ecosistema integrato di vendita, in cui scoperta del prodotto, intrattenimento e acquisto convivono nello stesso ambiente. Nessun passaggio su un sito esterno, nessuna interruzione dell’esperienza utente: tutto avviene all’interno dell’app.
Il modello è quello del cosiddetto “shoppertainment”: i contenuti non hanno più solo l’obiettivo di intrattenere, ma diventano leve di conversione, integrando storytelling e funzionalità e-commerce.
Sempre secondo la ricerca di We Are Social, il 46,4% degli italiani utilizza i social per riempire il tempo libero: un’occasione preziosa per intercettare il pubblico nei momenti di attenzione spontanea.
Per i brand, TikTok Shop rappresenta una leva in più per raggiungere soprattutto un target giovane: la piattaforma conta oggi quasi 20 milioni di utenti in Italia, prevalentemente concentrati nella fascia 18-34 anni, persone spesso difficilmente raggiungibile attraverso i canali tradizionali (soprattutto nella fascia 18/24).
Si tratta di un pubblico che trascorre molto tempo sull’app (quasi 30 ore al mese), utilizzando il social non solo per intrattenimento, ma anche come fonte di informazione e scoperta di brand e prodotti: diversi studi indicano che TikTok sta emergendo come alternativa a Google per le ricerche online, soprattutto tra le generazioni più giovani – e sulla base della mia esperienza con studenti universitari, posso confermare che è proprio così.
Ma cosa rende TikTok così irresistibile, al punto da far dire ai più giovani: «Se non sei su TikTok, non esisti»? Un algoritmo altamente sofisticato, in grado di offrire contenuti su misura per ogni utente e massimizzare così il loro tempo di permanenza sulla piattaforma.
Le funzionalità di TikTok Shop
TikTok Shop offre diverse modalità per facilitare l’acquisto:
- Shoppable video e live streaming: i brand o i creator possono mostrare i prodotti all’interno dei contenuti video o durante le dirette, con link cliccabili che portano all’acquisto immediato.
- Scheda negozio: una sezione in-app che funziona come marketplace, utile per esplorare promozioni, categorie e contenuti sponsorizzati
- Vetrina prodotti: spazio dedicato all’interno del profilo di brand o creator affiliati, con l’elenco completo dei prodotti acquistabili.
La piattaforma offre inoltre strumenti di analytics, monitoraggio del traffico, recensioni e dati sulle transazioni, fornendo alle aziende una visione completa delle performance.
TikTok Shop non è pensato solo per le grandi aziende: l’algoritmo, infatti, premia la qualità dei contenuti più che la notorietà del brand. È quindi un’opportunità concreta anche per piccoli brand o attività locali capaci di costruire una community e parlare il linguaggio della piattaforma senza snaturare la propria identità e il proprio posizionamento.
In questo scenario, i creator assumono un ruolo strategico, grazie al programma di affiliazione che consente loro di monetizzare promuovendo prodotti in modo autentico e coerente con la propria audience.
Per gli utenti, TikTok Shop promette un’esperienza d’acquisto immediata, fluida e personalizzata, basata sui loro interessi e sul loro comportamento online. Dimenticatevi customer journey complesse e frammentate… Dalla scoperta, all’acquisto, tutto può avvenire in maniera facile e veloce senza mai lasciare la piattaforma.
Il formato live shopping, inoltre, punta a sfruttare il cosiddetto FOMO (Fear of Missing Out – paura di perdersi qualcosa) e quindi a stimolare ancora di più il senso di urgenza e l’acquisto immediato.
Sarà efficace per tutte le categorie merceologiche? Probabilmente no. Ma per prodotti acquistati d’impulso, il potenziale è altissimo.
Un trend globale da non sottovalutare
Secondo le stime più recenti, entro il 2025 il social commerce rappresenterà il 17% delle transazioni e-commerce globali. Adattare le proprie strategie di vendita per sfruttare al meglio (anche) questo canale emergente diventa a questo punto quasi una necessità per le aziende.
Il terreno è dunque fertile: ora toccherà ai brand capire chi vorrà (e saprà) muoversi per primo.
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