
Il successo della logistica del largo consumo del presente e del futuro passa da una maggiore collaborazione. È questo il messaggio emerso chiaramente dall’evento “Strade condivise. Innovazione e sostenibilità per la logistica del largo consumo” organizzato da GS1 Italy per presentare la nuova edizione della ricerca “Mappatura ed evoluzione dei flussi logistici nella filiera del largo consumo” (la terza dopo quella del 2010 e del 2019), realizzata in ambito ECR Italia, con la collaborazione di un gruppo di ricerca congiunto del Politecnico di Milano e della LIUC Università Cattaneo e il coinvolgimento di 45 aziende del settore, tra cui 12 distributori, 30 produttori e 3 operatori logistici, che hanno lavorato per circa un anno alla raccolta dei dati.
L’evento è stato l’occasione per scattare una fotografia della logistica del largo consumo in Italia, presentare alcune case history e riflettere sulle nuove sfide del settore.
Digital first
Nel suo intervento di apertura, il ceo di GS1 Italy Bruno Aceto ha sottolineato come la mappatura sia uno «strumento per accompagnare le imprese in un percorso di miglioramento, identificando criticità, opportunità e aree di intervento» ricordando che «l'efficienza della supply chain è uno dei tre pilastri, insieme a digitalizzazione e sostenibilità del piano triennale di GS1 Italy». La digitalizzazione, in particolare, è fondamentale sia per abilitare l'efficienza logistica sia per migliorare la sostenibilità. In quest’ottica è fondamentale far crescere l’uso dello standard EDI (scambio elettronico di documenti), ma soprattutto dell'avviso di spedizione (DESADV).
Tra centralizzazione e automazione
Dopo l’introduzione di Bruno Aceto, Fabrizio Dallari, direttore centro logistica e supply chain dell’Università LIUC, ha spiegato i criteri con cui è stata condotta la ricerca e focalizzato l’attenzione sui cambiamenti dei flussi della logistica negli ultimi 10 anni sia lato GDO sia lato produttori, evidenziando tra i vari dati, la riduzione della distanza media tra Ce.Di. e punti vendita dai 90 km del 2018 ai 77 km dell’ultima mappatura, che mette in luce il fenomeno della centralizzazione dei Ce.Di., e la crescita media dell’1,5% di anno in anno dell’order size. Un dato sinonimo di efficienza e che indica la strada per il futuro, alla luce di uno studio che evidenzia come un maggiore order size medio sia correlato a una diminuzione del costo del processo order to delivery.
Gli effetti positivi della centralizzazione dei Ce.Di. sono stati sottolineati da Lorenzo Guido Carlo Magri, chief of logistic di Lactalis, che nel suo intervento ha ripercorso il processo di razionalizzazione del network dell’azienda e i benefici tratti: livello di servizio, riduzione degli sprechi, migliore saturazione dei mezzi e più efficiente gestione dei costi fissi.
Paolo Rangoni, direttore logistica di Coop Alleanza 3.0, ha posto l’accento sul ruolo dell’automazione, portando come esempio il deposito centrale automatizzato realizzato dalla cooperativa per ottimizzare la gestione dell'assortimento e che fungerà da hub per altri depositi, e lo slot booking dinamico, per migliorare l'efficienza e la sostenibilità della catena di approvvigionamento.
Il valore del dialogo
Nel secondo atto dedicato alla presentazione dei principali dati emersi dalla ricerca, Marco Melacini, full professor del Politecnico di Milano, ha fornito una panoramica dettagliata sullo stato del livello di servizio nella filiera del largo consumo, evidenziando progressi, aree di criticità e come la sostenibilità e la collaborazione possano essere motori di cambiamento.
La collaborazione è sinonimo di dialogo continuo e kpi condivisi. Solo attraverso un linguaggio comune è possibile confrontarsi e risolvere alcune criticità, come ha ricordato nel suo intervento Dario Castagna, supply chain commerciale Italia secondary transport manager di Ferrero. Una relazione efficiente tra produttore, distributore e operatore logistico è infatti fondamentali per instaurare un rapporto di fiducia che porti a una collaborazione proficua e alla creazione di un vantaggio competitivo sostenibile, lungo tutta la catena del valore.
Anche Chiara Miazzi, responsabile supply chain management di Aspiag Service, ha posto l’accento sull’importanza di un approccio collaborativo con i fornitori, ma anche all’interno dell’azienda, portando l’esempio del percorso intrapreso dalla realtà parte del Gruppo Despar: da un lato, un dialogo con ogni singolo fornitore che ha portato a un monitoraggio periodico dei servizi, dall’altro progetti di collaborazione tra diverse funzioni aziendali, con un obiettivo comune: migliorare ed efficientare i processi e cercare insieme nuove opportunità.


Best practice per una maggiore efficienza
L’evento si è concluso con la tavola rotonda “Orizzonte supply chain: le aziende del largo consumo si preparano ad affrontare le nuove sfide”, moderata da Giuseppe Luscia, ECR senior project manager di GS1 Italy, durante la quale sono intervenuti Giovanna Verani, integrated customer service director di Barilla, Giuseppe Bertini, direttore logistica e supply chain di Coop Italia, e Andrea Rabizzi, direttore cs e rete distributiva di Transmec To Be.

Giovanna Verani ha ricordato l’utilità della customer collaboration, partendo dalla definizione di standard comuni fino ad arrivare a forme di collaborazione più avanzate che sfruttano il potenziale della tecnologia, come piattaforme collaborative per lo scambio dei dati. Anche Coop, come ha spiegato Giuseppe Bertini nel suo intervento, ha introdotto una piattaforma collaborativa tra fornitori e cooperative condividendo dati storici, utili per pianificare al meglio il lavoro.
Se la collaborazione è imprescindibile per una logistica più efficiente, la supply chain del futuro deve guardare con sempre maggiore attenzione anche alla sostenibilità. Un tema affrontato da Andrea Rabizzi, secondo cui gli operatori logistici devono misurare le proprie emissioni per avere e offrire ai committenti dati puntuali non solo per redigere i bilanci di sostenibilità, ma anche per lavorare insieme con l’obiettivo di rendere la supply chain sempre più green.
