Vincere la sfida del digital export sui marketplace
Sono uno dei canali a maggior potenziale per vendere online oltre confine: gli strumenti strategici di Alibaba e GS1
Per le aziende italiane, soprattutto se parliamo delle PMI che rappresentano la netta maggioranza del nostro tessuto imprenditoriale, l’export rappresenta un importante volano di crescita. Lo conferma l’ultima indagine condotta in proposito da Alibaba.com e Censuswide, secondo la quale il 74% prevede un incremento delle vendite oltreconfine nel 2025. In questo contesto, lo sviluppo di strategie di vendita su piattaforme e marketplace online è uno dei fattori che impattano maggiormente sulla crescita. Per sfruttare al meglio il potenziale di questi canali, però, si richiede da un lato la conoscenza e l’adozione degli strumenti a disposizione, dall’altro l’apertura ad accordi con partner chiave.
«Aumento della competitività, accesso a mercati globali e a un pubblico più ampio, ottimizzazione di costi e risorse, ma anche accesso facilitato agli strumenti digitali e ai dati: sono solo alcuni dei benefici che le PMI possono trarre da una sinergia con i marketplace» sottolinea - nel corso del webinar “Potenzia il tuo business: strategie di digital export e standard globali per le PMI” organizzato da Alibaba e che vede la partecipazione di GS1 Italy - Andrea Ballardini, head of partners development di Alibaba.com. Il colosso della vendita online, ad esempio, rappresenta un luogo centrale anche per l’export B2B, come confermano i 48 milioni di buyer che ricercano fornitori attraverso questa piattaforma. Per intercettarli, su Alibaba è possibile creare un brand store personalizzato dove presentare i propri prodotti ed entrare in contatto con loro. Il format digitale è simile a quello tradizionale fieristico e consente di arrivare ad ottenere un’interazione uno ad uno, ma in modo più efficiente e mirato. Per aumentare la propria visibilità, il traffico sul proprio brand store e sfruttare appieno il potenziale del canale, poi, si possono utilizzare diversi tipi di brand e performance ads (pubblicità online per ottenere risultati specifici, come conversioni o clic. Ndr). Disponibili anche una serie di tool di analisi e reportistica in tempo reale, per approfondire la conoscenza del mercato di interesse e orientare correttamente la propria strategia commerciale.
Vendere con successo attraverso i marketplace online, tuttavia, non può prescindere dall’adozione di strumenti basilari, richiesti dalle stesse piattaforme. Uno su tutti lo standard GTIN di GS1, ovvero l’identificativo alla base del codice a barre GS1 (EAN).
«La necessità di avere un catalogo pulito, accessibile e sicuro, così come il mercato impone, è uno dei motivi per cui lo standard GTIN è essenziale per vendere online», spiega Vittorio Giordano, industry engagement specialist di GS1 Italy. Il GTIN serve infatti per identificare un articolo o un imballo che deve essere ordinato, spostato, spedito o gestito in un magazzino in modo univoco e globale, sia nel mondo fisico che, come nel caso della vendita online, in quello digitale. È accettato in qualsiasi canale e mercato e, non da ultimo, è verificabile da terze parti e dagli stessi marketplace attraverso un’unica fonte neutrale, ovvero Verified by GS1 (200 milioni di interrogazioni al mese e di 488 milioni di GTIN caricati dalle aziende). Parliamo quindi di un modo per tutelare il brand del proprio prodotto, e la referenza stessa, attraverso un vero e proprio passaporto internazionale. «Grazie a questo strumento i vantaggi sono numerosi per ambo le parti, per i seller non si tratta solo della possibilità di vendere sui marketplace e di farlo in modo più efficace, ma di migliorare l’operatività condivisa e trasversale lungo tutti i canali di vendita e gestire meglio gli ordini, riducendo gli errori», conclude Vanessa Giulieri, senior project manager di GS1 Italy. Si tratta, in estrema sintesi, di un macro sistema a garanzia di credibilità ed efficienza reciproche.
A cura di Chiara Bertoletti