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Informazioni ambientali sempre più in etichetta

È in costante aumento la diffusione dell’etichettatura ambientale sui prodotti disponibili a scaffale. Lo rileva la quinta edizione dell’Osservatorio IdentiPack di CONAI e GS1 Italy

Osservatorio Identipack edizione 5

Questa ultima edizione dell’Osservatorio IdentiPack mostra come nel 2023 la diffusione dell’etichettatura ambientale sia stata in costante aumento e i dati continuano a migliorare soprattutto a proposito delle informazioni ambientali che sono obbligatorie da gennaio 2023, ossia l’obbligo di comunicare in etichetta:

  • L’indicazione circa il materiale di composizione del packaging ai sensi della Decisione 129/97/CE.
  • Le istruzioni sul corretto conferimento in raccolta differenziata a fine vita.

Su oltre 139 mila prodotti di largo consumo analizzati, infatti, compaiono già le indicazioni sulla tipologia di imballaggio e sul corretto conferimento in raccolta differenziata per il 53,9% di quelli a scaffale (+3,4 punti % rispetto all’anno precedente) e per il 78,0% di quelli effettivamente venduti (+2,3 punti %).

Inoltre, sono 59.601 i prodotti i cui imballaggi a scaffale presentano la codifica identificativa del materiale, ai sensi della Decisione 129/97/CE. Corrispondono al 42,8% del totale delle referenze a scaffale nel grocery (+4,9 punti % rispetto all’anno precedente) e al 68,1% del totale delle confezioni vendute (+3,2 punti %).

Guardando agli altri quattro tipi di etichettatura ambientale analizzati, la diffusione sui packaging nel 2023 è stata la seguente:

  1. I marchi e le dichiarazioni ambientali volontarie: 8,0% dei prodotti, 11,0% delle confezioni vendute.
  2. Le informazioni aggiuntive per una raccolta differenziata di qualità: 6,5% dei prodotti, 7,0% delle confezioni vendute.
  3. La condivisione digitale delle informazioni ambientali: 3,8% dei prodotti, 3,0% delle confezioni vendute.
  4. Le indicazioni sulla certificazione di compostabilità del packaging: 0,2% dei prodotti, 0,3% delle confezioni vendute.

Tra queste, non ci sono state variazioni significative rispetto al 2022 a eccezione dei marchi e le dichiarazioni ambientali volontarie cresciuti di 0,4 punti % sui prodotti e di 0,2 punti % sulle confezioni vendute rispetto all’anno precedente.

In relazione alle categorie, il freddo (gelati e surgelati) si distingue per l'ampia comunicazione dell’etichettatura ambientale, superando la media del grocery in cinque cluster. La drogheria alimentare e le carni confezionate mostrano un equilibrio, con alcuni cluster che superano la media del grocery e altri che rimangono indietro, mentre il cura casa eccelle nell'uso di canali digitali per fornire ulteriori informazioni ambientali. Al contrario, il petcare mostra la minor presenza di informazioni sull’etichettatura ambientale, risultando sotto la media in tutti i cluster analizzati.

Per maggiori informazioni e per scaricare il quinto report di IdentiPack, visita il sito osservatorioidentipack.it

A cura di Mauro Salernobusiness intelligence specialist di GS1 Italy

L’Osservatorio IdentiPack, nato dalla collaborazione tra CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi, e GS1 Italy, continua a monitorare la presenza di informazioni ambientali sulle etichette degli imballaggi immessi al consumo in Italia: esce il suo quinto rapporto semestrale che fotografa la situazione relativa ai prodotti disponibili a scaffale in ipermercati e supermercati grazie alle informazioni delle etichette digitalizzate dal servizio Immagino di GS1 Italy Servizi e al contributo dei dati di mercato di NielsenIQ.