04. Conclusioni e scenario futuro
Il largo consumo confezionato chiude un altro anno anomalo, dove prezzi e consumi hanno guidato le dinamiche del comparto, il 2023 si è diviso in due volti: un primo semestre con inflazione a doppia cifra e volumi in decrescita, un secondo semestre con rallentamento inflattivo e volumi in ripresa.
In questo scenario, il livello di out-of-stock, ha continuato il suo percorso di miglioramento, raggiungendo i 3,5% nel 2023, minimo storico insieme al 2021.
Il livello di disponibilità a scaffale risulta in miglioramento su tutti i canali, soprattutto si sottolinea l’attenzione particolare degli ipermercati e dei supermercati di vicinato che risultano in netto miglioramento rispetto al benchmark storico. Anche tra le merceologie del largo consumo confezionato si registra un generale miglioramento, frutto in parte del rientro di alcuni fenomeni che avevano caratterizzato il 2022.
L’impatto economico delle vendite perse risulta anch’esso in miglioramento rispetto agli anni passati, attestandosi al 4,8%, confermando le tendenze delineate dall’indicatore di out-of-stock. Tuttavia, il tasso di vendite perse rimane ancora di poco sopra rispetto al 2021 (minimo storico al 4,7%), questo perché nel 2023 l’out-of-stock ha interessato sempre più prodotti di gamma medio-alta.
Guardando al prossimo futuro si evidenzia uno scenario di complessità, dove le performance del largo consumo confezionato saranno ancora ampiamente influenzate dalle dinamiche dei prezzi e dalle fluttuazioni della domanda. In questo contesto, si è visto come l’out-of-stock non abbia risentito dell’instabilità vissuta nel 2023 e abbia continuato il suo percorso di miglioramento, teso ad accrescere l’esperienza d’acquisto del cliente. Sarà importante continuare anche per il 2024 su questa strada, consolidando le eventuali strategie e misure messe in atto nell’ultimo anno da parte della Distribuzione e dall’Industria.