04. Pagamenti e consegne nel customer journey
Tra gli aspetti determinanti nel processo d’acquisto i pagamenti e le consegne sono rilevanti, non solo per il livello di servizio che offrono, ma anche in chiave di coinvolgimento dei clienti.
Più della metà dei pagamenti avviene con un dispositivo mobile (smartphone o tablet), con lo smartphone passato dal 34% nel 2019 all’attuale 48%. Dopo il trend di decrescita negli ultimi anni, il digital wallet è tornato a essere il metodo di pagamento più utilizzato con una quota del 35,5% sul numero totale delle transazioni. Smartphone e app, poi, svolgono un ruolo fondamentale per la gestione “smart” degli acquisti con il riconoscimento facciale o fingerprint, necessari per validare l’acquisto. Inoltre lo smartphone è diventato l’anello di congiunzione tra il retail fisico e il digitale, arricchendo anche l’esperienza di acquisto nel punto di vendita: non solo è il touchpoint digitale più frequentemente attivato prima di concludere un acquisto in negozio, ma consente anche ai consumatori di essere riconosciuti, avere un profilo e vantaggi personalizzati, rendere l’esperienza di acquisto “social”, pagare con un “tap” e ricevere assistenza nella fase di post-vendita.
«Il pagamento resta il momento cruciale che va curato, reso più semplice, invisibile e sicuro – commenta Andrea Pozzi, head of banking and payments di Banca Sella – e nonostante i tassi di crescita interessanti e il numero di utilizzatori online, vi è ancora un ampio margine di crescita nel valore delle transazioni pro-capite». Rendere semplice un processo che non lo è rappresenta la chiave di sviluppo dei pagamenti con lo smartphone secondo Stefano De Lollis, online business development director di Satispay: «Il collegamento con altri servizi come il trasferimento di denaro tra privati, il pagamento del bollo auto e dei bollettini, la ricarica del telefono sono importanti in chiave di coinvolgimento dell’utente».
Le consegne sono l’altro aspetto in forte evoluzione. Secondo Netcomm NetRetail, oggi il 15,9% dei 160 milioni di pacchi spediti nel primo trimestre è consegnato in un punto di ritiro, in crescita di 5,4 punti percentuali rispetto al 2021, anche se è ancora marcata la distanza con altri paesi europei come il Regno Unito dove la percentuale è del 30% e la Polonia dove è il 45%, il percorso di avvicinamento è partito. I fattori che determinano la scelta di ritirare il proprio pacco invece di farselo consegnare a casa sono l’età dell’acquirente e le dimensioni del centro abitato: i soggetti con meno di 24 anni e che vivono in una città con più di centomila abitanti sono quelli più orientati verso il ritiro delle spedizioni in un luogo terzo. Del resto, come ha anticipato Valentina Pontiggia, è cambiato il modo di lavorare, è aumentata la mobilità e l’offerta si è organizzata.
A trainare il volume delle spedizioni e-commerce italiane sono gli acquisti in ambito fashion & sport, categoria merceologica alla quale appartiene quasi un quarto dei prodotti spediti, seguita da Informatica ed elettronica e health & beauty. La maggior parte delle consegne hanno riguardato il Nord-Ovest dell’Italia (27,1%); seguono il Nord-Est con una quota del 20,6%, il Centro con 18,9% e il Sud Italia con l’23,2%; le Isole detengono la quota minore, con 16 milioni di pacchi ricevuti (10,1%). In media, i resi rappresentano una quota pari al 5,4% sul totale delle spedizioni.
Figura 4 – Volumi delle spedizioni per categorie merceologicheFonte: Consorzio Netcomm, Delivery Index 2023
In generale, la soddisfazione media sul servizio di consegna (o ritiro) è molto elevata: i consumatori hanno assegnato in media 9 punti su 10, con valori particolarmente elevati per le categorie editoria e health & beauty.
Lo conferma Sandra Iacobucci, chief marketing & communication officer di BRT: «Vi è una generale e diffusa soddisfazione dell’esperienza di consegna. Addirittura più del 70% degli acquirenti europei vuole sapere il momento esatto della consegna e quale operatore se ne occupa. La consegna ai punti di ritiro avrà un’importante crescita in Italia grazie alla flessibilità e all’assenza di disguidi nella consegna a domicilio e anche nella prossimità del reso. Non va poi sottovalutato il beneficio sull’impatto ambientale: la consegna nei punti di ritiro riduce le emissioni del -63%».
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