le vendite perse nel largo consumo a settembre

4 novembre 2019

Migliora il tasso di out-of-stock nel largo consumo a settembre rispetto ad agosto (il 3,4% contro il 4,2%), così come la percentuale di vendite perse che passa al 4% dal 6,4% del mese precedente.

È questa la rilevazione per il mese di settembre del Barometro Osa, l’iniziativa di GS1 Italy in ambito Ecr che misura ogni mese le performance delle rotture di stock a scaffale e conseguentemente le vendite perse nelle diverse categorie nel largo consumo e nei tre maggiori canali.

Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, però, l’out-of-stock cresce di 0,1 punto con andamenti disomogenei dei reparti, stabili o in aumento (solo il freddo diminuisce). Ugualmente disomogeneo l’andamento nei vari canali: sempre rispetto al settembre dell’anno scorso l’OOS negli ipermercati risulta in crescita di 0,1 punto al 3,9%, i supermercati grandi risultano stabili con il 3,4%, mentre i supermercati piccoli aumentano di 0,1 punti al 3,0%. Si muovono in maniera opposta le vendite perse, in diminuzione di 0,2 punti negli ipermercati e nei supermercati grandi e stabili nei supermercati piccoli.

Su base annua, invece, nei primi nove mesi dell’anno non ci sono variazioni del tasso di out-of-stock e delle vendite perse sia a totale Italia sia nei diversi canali, con l’eccezione delle vendite perse negli ipermercati e nei supermercati piccoli (-0,1 punto entrambi, rispettivamente al 5,6% e al 4,4%).

Si conferma anche il diverso comportamento delle rotture di stock in condizioni regolari rispetto alle condizioni promozionali. Nel primo caso l’OOS sale al 4,1% con punte superiori all’11% per l’ortofrutta e del 5,3 per il fresco. In condizioni promozionali è più raro trovare un prodotto fuori stock in tutti i reparti (l’indice è intorno allo 0,8%), con l’eccezione dell’ortofrutta che si posiziona al 2,4%.

OOS al 4,1 % in condizioni regolari, solo 0,8% in promo

Fonte: Dati Iri su totale Italia - anno progressivo gennaio-settembre 2019