3,9%
il tasso di out-of-stock a gennaio nel largo consumo confezionato.
in risalita di 0,4 punti sul mese precedente il livello dell’out-of-stock rilevato a gennaio da Iri per il Barometro OSA (Optimal shelf availability), l’iniziativa di GS1 Italy in ambito Ecr che monitora la disponibilità dei prodotti a scaffale, un indicatore chiave del livello di servizio al cliente.
Rispetto invece a gennaio dello scorso anno il livello è calato lievemente (-0,1 punto). Sempre con riferimento a dodici mesi prima, anche i reparti registrano un calo generalizzato, con l’eccezione di freddo (+0,2) e ortofrutta (+0,1). Stabili invece cura persona, cura casa e petcare. Situazione capovolta, al contrario, nel confronto con dicembre: in crescita l’out-of-stock in tutti i reparti, eccetto fresco, ortofutta (entrambi con -0,1) e freddo dove il calo è stato di -0,6 punti.
Quanto ai canali, la percentuale di out of stock è in aumento negli ipermercati (+1) e nei supermercati più grandi (+0,4) rispetto al mese precedente; stabile nei supermercati sotto i 1200 mq di superficie. Rispetto a dodici mesi prima si registra una riduzione dell’out of stock nei supermercati più piccoli, la stabilità in quelli più grandi e un aumento di 0,1 punti negli ipermercati.
Più omogeneo è invece il dato sulle vendite perse, che si attestano al 4,5%, in diminuzione di 0,5 punti su gennaio 2018 e di -0,4 punti su dicembre. In calo risultano anche nei tre canali considerati sia rispetto a dicembre sia sul 2018.
L’Osservatorio OSA rileva la differente dinamica dell’out-of-stock nelle condizioni normali e in quelle promozionali, quando la possibilità di trovare prodotti in rottura di stock si riduce drasticamente, passando dal 4,2% allo 0,8%, con comportamenti simili tra i reparti con l’eccezione di ortofrutta (2,4%) e fresco (1%).
Quali le ragioni?
“L’attenzione allo stock e al replenishment in condizioni promozionali può essere uno dei motivi del tasso di OOS (out-of-stock) promo inferiore al regolare, insieme alla progressiva riduzione dell’efficacia promozionale che comporta vendite eccezionalmente alte in un numero sempre minore di casi”, scrive l’Osservatorio OSA.
Out-of-stock e vendite perse nel largo consumo confezionato, gennaio 2019 vs gennaio 2018
TOTALE ITALIA | IPERMERCATI | SUPERMERCATI>1200 mq | SUPERMERCATI≤1200 mq | |||||||||
gen. 2019 | gen. 2018 | diff. | gen. 2019 | gen. 2018 | diff. | gen. 2019 | gen. 2018 | diff. | gen. 2019 | gen. 2018 | diff. | |
% Out of stock | 3,9 | 4 | -0,1 | 4,8 | 4,7 | 0,1 | 3,9 | 3,9 | — | 3,3 | 3,6 | -0,3 |
% Vendite perse | 4,5 | 5 | -0,5 | 5,5 | 5,8 | -0,3 | 4,1 | 4,7 | -0,6 | 4,3 | 5 | -0,7 |
Fonte: Elaborazione dal Barometro OSA, gennaio 2019 e gennaio 2018
L’Optimal shelf availability (OSA) è una iniziativa GS1 Italy gestita in ambito ECR Italia che studia in collaborazione con IRI: misura e analizza le cause dell’out-of-stock, per garantire la disponibilità di un prodotto a scaffale nel momento in cui il consumatore desidera comprarlo.